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Economia, in crisi il settore del poker online in Italia
29 luglio 2014
Spesso si sente dire che l'industria del gioco non è mai in crisi, ma i giorni duri sono arrivati anche per questo comparto. Mentre ancora godono di ottima salute le slot machine e videopoker che si trovano in bar e sale giochi, materia sulla quale il
Comune di Molfetta ha deliberato di recente
, il poker online sta attraversando un periodo di crisi che dura ormai almeno due anni e che sta facendo letteralmente implodere un intero settore. E con questo tutte le professioni che girano intorno al poker online: tecnici, sviluppatori, assistenza clienti, addetti al marketing, all'organizzazione di eventi e tornei, impiegati, manager, stampa specializzata, giornalisti e molti altri ancora. Il poker online, a differenza di slot machine e videopoker, è un gioco di abilità ed ha fatto emergere anche in Italia giovani talenti che hanno avuto successi anche internazionali. Per di più, il poker sportivo, quello giocato cioè a torneo, non è un gioco d'azzardo, in quanto si paga solo la quota di iscrizione e si gioca poi con le
fiches
. Si tratta eppure di
un settore in fase di declino
, non attribuibile peraltro alla crisi economica generale: altri giochi, come le videolottery o anche gli stessi giochi di casino online godono di ottima salute, per cui l'unico gioco in perdita è quello in cui le persone possono mettere in gioco le proprie abilità. Non è facile individuare
le cause di questa crisi
, bisognerebbe in ogni caso
analizzare l’evoluzione del poker online legale dal 2008 ad oggi
. Si possono individuare in questo processo due fasi importanti: nel 2008 è stato legalizzato il poker online in Italia, ma solo il poker a torneo (il cosiddetto poker sportivo); nel 2011, anche il poker cash (non a torneo) è stato legalizzato. Nei primi anni il settore è cresciuto, ma i primi segni evidenti della crisi del poker sono arrivati già nel 2012. Quella fatta sul poker online è stata una
importante operazione di legalizzazione
. Prima del 2008, infatti, gli utenti italiani dovevano rivolgersi ai cosiddetti siti ".com", ossia ad operatori stranieri che non avevano alcuna concessione in Italia: operatori che quindi non pagavano tasse nel nostro paese e che non garantivano alcuna tutela ai giocatori, non essendo soggetti alle leggi italiane. La legalizzazione ha fatto sì che i siti di poker online, per poter operare sul mercato italiano, dovessero acquisire una licenza e dotarsi degli standard di sicurezza richiesti per il mercato italiano, oltre che alle constanti verifiche
dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli
. Eppure, nonostante tutto, è presto iniziata la crisi di questo settore. Le cause sono senz'altro molteplici: la fine dell'effetto moda del poker online, la scarsa copertura mediatica, la concorrenza dei giochi di casinò online, mancati investimenti e sbagliate scelte di marketing da parte di alcuni operatori, la concorrenza dei siti .com. Ed è in effetti proprio quest'ultimo l'aspetto che fa più preoccupare le società che operano legalmente sul mercato italiano: molti utenti hanno ripreso a giocare nelle sale .com. Queste ultime continuano ad avere più appeal sui giocatori, visto che garantiscono maggiori margini ai giocatori (a differenza delle poker room con licenza in Italia, non pagano le tasse italiane) e soprattutto sono frequentate da un maggior numero di utenti. Il limite maggiore del poker online italiano, infatti, è che il mercato nazionale è troppo piccolo: troppi pochi giocatori, poco ricambio ed alla fine chi frequenta le poker room sono sempre gli stessi. Ed è per questo che l'unica vera soluzione a questa crisi è la creazione di un mercato europeo del poker online, con poker room che possono ospitare giocatori provenienti da più paesi. Si tratta ovviamente di un problema che andrebbe preso in seria considerazione
in sede europea
, in quanto questa soluzione comporterebbe la creazione di leggi comuni che possano garantire una liquidità internazionale.
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gorgo
25 Giugno 2015 alle ore 03:36:00
la gente si e' stufata di perdere tempo e soldi, sopratutto tempo.. meglio comprare un biglietto della lotteria e non pensarci piu.
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