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Gambling in Puglia, tra polemiche e nuove proposte
15 giugno 2017

Legge dopo legge, la situazione del gioco d’azzardo in Puglia si avvicina a trovare una sua stabilità. Negli ultimi anni le aziende di gambling sono state protagoniste di una campagna di contrasto alla politica regionale, portata alla prevenzione del gioco patologico. Con risultati finora scarsi, visto il ruolo decisivo del Tar nel confermare quanto deliberato.

 Al momento è ancora in vigore la legge regionale del 13 dicembre 2013, in cui si prevedevano diverse misure contro il GAP. Le più importanti intervengono in termini istituzionali e culturali, istruendo i cittadini sui rischi comportati dall’azzardo. Oltre all’istituzione di un Osservatorio regionale, si garantisce un maggiore controllo sugli orari d’apertura degli esercenti. Tutte decisioni pensate per contrastare l’illegalità e tenere d’occhio chi non riesce a contenere le proprie puntate. Come detto il Tar pugliese ha più volte difeso la validità della legge, l’ultima volta in una sentenza di maggio. Nello stesso periodo è arrivata la conferma della Corte costituzionale, che ha ritenuto di carattere socio-sanitario (e quindi pertinente al proprio compito) il contenuto della legge. Superato senza ostacoli quest’ultimo tassello, si spera di passare agli step successivi.

 L’impegno profuso nel 2013 non ha ottenuto tutti gli effetti sperati, e alcuni partiti sottolineano la necessità di una modifica in tempi brevi. L’obiettivo è aumentare la distanza delle slot machine dai luoghi sensibili, permettendo così di non far cadere in tentazione le fasce d’età più sensibili al fenomeno dell’azzardo patologico. Inoltre si conta di aumentare i fondi destinati al recupero dei casi accertati, sperando al contempo di trovare metodi più efficaci per rintracciare chi ha bisogno di un intervento. Per quanto riguarda il gioco illegale invece il Comando regionale Puglia ha messo in atto da marzo un piano straordinario di interventi per tutelare gli interessi di Stato, esercenti e giocatori. Sarà più complicato invece ottenere un accordo nella prossima conferenza unificata, che presenta diversi punti spinosi. La Puglia è infatti tra le regioni che lamentano la mancata applicazione di un distanziometro efficace a livello nazionale, riducendo di fatto gli sforzi degli enti locali.

 Dallo Stato tuttavia potrebbero arrivare proposte legislative interessanti. La prima riguarda la modifica della fascia oraria in cui è consentito trasmettere messaggi pubblicitari di case da gioco. L’opinione del sottosegretario Beretta, secondo cui la fascia oraria 7-22 non basta a garantire l’estraneità dei giovani a spot a favore dell’azzardo, è supportata da alcuni dati che vogliono i teenager telespettatori anche dopo le 22. Lo stesso governo si impegna poi a migliorare i sistemi di prevenzione dell’azzardo patologico, cercando di riconoscere le vittime della ludopatia. A fronte di circa 800.000 casi ipotizzati, soltanto 12.500 sono in cura. Infine non è da sottovalutare l’iniziativa che mira a ridurre in modo drastico la quantità di awp presenti sul territorio nazionale. La speranza, forse troppo ottimista, è passare da 407.000 a 264.000. La Puglia dal canto suo vedrebbe tagliati quasi 9.000 apparecchi, scendendo a 16.307. Inutile dire quanto una simile proposta faccia gola a chi vuole limitare il fenomeno gambling, senza distruggerne il mercato.

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