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Donne d'azzardo tra cinema e società Un immaginario che ha bisogno d'essere aggiornato
22 febbraio 2017

Partiamo da un grande classico del cinema degli anni '40, “The Shanghai Gesture” (I misteri di   Shanghai). Il film diretto da Josef von Sternberg vede, oltre all'affascinante e ambigua presenza di Victor Mature anche quella di due grandissime interpreti: Gene Tierney che impersona il ruolo della ricca e viziatissima  "Poppy" e Ona Munson, in quello della direttrice del casinò.

Un film indimenticabile che mette al centro il gioco e le donne, ma non in forma ancillare bensì in quanto protagoniste, interpreti della loro passione.

Oggi. Italia: si stima che su 1,2 milioni di giocatori, più di un terzo (ossia più di 400mila) sia costituito da donne. Secondo una ricerca dell’Osservatorio sui Giochi che ha coinvolto mille persone tra uomini e donne tra i 25 e i 65 anni iscritte a un sito online, la parte femminile rappresenta il 49% del campione. 

Nei momenti di pausa e in modalità multitasking, le donne giocano.
Piace e si divertono senza remore.

Meno le giovanissime e di più quelle adulte scelgono siti di casinò on line. Cio non deve soprendere se si pensa al fatto che i casinò tendono ad utilizzare ogni possibile strategia di marketing pur di attrarre una fascia di pubblico che fino ad ora era stata in netta minoranza. Vedi Starcasino, sulle cui pagine del blog si scoprono notizie di gossip e ricette culinarie.

Ecco un'istantanea della società di oggi.

Ma torniamo un momento al cinema. Sin dalla sua nascita, registi ed autori di film si sono occupati del gioco d’azzardo, dei giocatori d’azzardo e dei fenomeni che a volte attorniano l’attività dei providers. In molte pellicole il gioco d’azzardo detiene un ruolo centrale, sia per l’impostazione data ai personaggi, sia per le vicende che va narrando. Altre volte è, invece, un elemento dello sfondo.

Alcuni esempi? Attingiamo dalla bibbia del cinema, Il Morandini, e citiamo:

1930: "Monte Carlo" di E. Lubitsch

1936: "Le roman d'un tricheur" di S. Guitry

1964: "Viva las Vegas" di G. Sidney

1974: "California Split" di R. Altman,

1987: "House of Games" di D. Mamet

1999: “Il giocatore” di J.Dahl

E ancora: “The Gambler - 40.000 dollari per non morire”, “Paura e delirio a Las Vegas” e molti altri.

In conclusione, alla luce dei titoli elencati, guardando in particolare al ruolo degli interpreti, emerge una enorme lacuna, ovvero: tra le produzioni cinematografiche passate e più recenti non vi sono ancora sufficienti proposte per aggiornare quell'immaginario oramai un po' datato del giocate maschio. Visto che, dati alla mano, ormai da tempo l'azzardo, e non solo in amore, si è tinto di rosa. 

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