Richiesta di arresto per il sindaco di Molfetta. Minervini interrogato per 8 ore in Procura ha respinto le accuse: “ho agito nell’interesse della collettività”
Il sindaco Minervini
MOLFETTA – E’ durato oltre 8 ore ieri alla Procura di Trani l’interrogatorio preventivo per la richiesta di arresto ai domiciliari del sindaco di Molfetta Tommaso Minervini.
Il sindaco avrebbe risposto a tutte le domande dei magistrati, cercando di spiegare la sua posizione e dichiarando la sua estraneità ai fatti. Ha anche respinto le accuse, sostenendo di aver agito nell’interesse della collettività.
Oggi è la volta dell’interrogatorio delle altre 7 persone (delle 21 indagate) per le quali è stato chiesto per alcuni l’arresto ai domiciliari e per altri il divieto di dimora, per le accuse, a vario titolo, di corruzione, turbativa d'asta, peculato e falso, per 21 capi di imputazione.
Dopo questi interrogatori preventivi, previsti dal nuovo codice penale, il Gip deciderà se confermare gli arresti o revocarli.
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