La Polizia Locale di Molfetta comunica: c’eravamo anche noi allo sgombero del locale occupato abusivamente e lo abbiamo sequestrato
L'immobile di via Pappalepore 3 sgomberato e sequestrato
MOLFETTA – Ieri, con un comunicato un po’ tardivo e successivo ai fatti (probabilmente ha una difficoltà di comunicazione), la Polizia Locale di Molfetta, ha inviato una nota relativa allo sgombero della casa comunale in via Pappalepore, 3 occupata abusivamente da una famiglia nota alla giustizia.
La Polizia locale comunica che anche loro agenti, insieme ai carabinieri e alla polizia di Stato, erano presenti al momento dello sgombero e hanno eseguito successivamente il sequestro dell’immobile su ordine della Procura della Repubblica di Trani.
Ecco il testo del comunicato della Polizia Locale: «Il GIP del Tribunale di Trani ha disposto, accogliendo la richiesta della Procura di Trani, il sequestro di un immobile comunale occupato abusivamente dal 2014 e sito in Molfetta, sulla base dell'esito delle indagini coordinate dalla stessa Procura e svolte dalla Polizia Locale di Molfetta.
La Polizia Locale di Molfetta ha eseguito il sequestro.
Le attività, previa convocazione della Cabina di Regia presso la Prefettura di Bari, sono state coordinate per gli aspetti di Ordine Pubblico dal Questore di Bari che ha disposto l'intervento sul posto di personale del Reparto Mobile della Polizia di Stato e del battaglione dei Carabinieri, coadiuvato da personale della Polizia Scientifica.
L'immobile era occupato da un nucleo familiare composto da cinque persone: tutti con l'ausilio dei servizi sociali, sono stati collocati temporaneamente presso un alloggio arredato e dotato di tutti i servizi nella disponibilità del Comune, che ha assicurato anche un supporto psicologico finalizzato al reinserimento legittimo sia sul piano sociale che abitativo.
L'esecuzione di questo sequestro si inserisce nell'ambito di una pianificata attività della Procura di Trani che muove dalla constatazione della diffusione del fenomeno delle occupazioni abusive di alloggi c.d. popolari ubicati all'interno dei comuni del circondario.
Sono stati quindi implementati specifici protocolli investigativi ed è stata costituita, all'interno della Procura, una unità denominata “Unità di contrasto alle occupazioni abusive U633”, formata da personale di Polizia Locale aggregato alla Procura.
L’U633 fornisce il necessario supporto ai magistrati della Procura incaricati della trattazione delle diverse ipotesi di occupazione abusiva, in modo che sia curato il monitoraggio costante di tutte le ipotesi di occupazione abusive, assicurando coordinamento e armonizzazione delle comunicazioni e raccolta dati tra la Procura, le Polizie Locali e i vari enti coinvolti evitando duplicazioni o sovrapposizioni, verificando il necessario coordinamento tra le parti coinvolte e interessate, anche nelle fasi di esecuzione del sequestro preventivo delle abitazioni occupate illegalmente e assicurandosi che sia tempestivamente informata la Prefettura per favorire le attività delle cabine di regia di volta in volta costituite e dar seguito al prezioso coordinamento dei profili di ordine pubblico da parte del Questore.
In questa prospettiva, si mira ad un lavoro sistematico che, pianificando l’intervento sui casi di occupazione abusiva di alloggi pubblici (anche prescindendo dalla iniziativa del singolo ente), disincentivi queste condotte, spesso favorite dalla criminalità organizzata.
È doveroso precisare che il provvedimento adottato nel corso delle indagini non è definitivo e che l'indagato non può essere considerato colpevole fino a quando la responsabilità non sia stata accertata con sentenza o decreto penale di condanna ad effetto irrevocabile».
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