MOLFETTA - È il segno della bruta inciviltà e del vandalismo più bieco di Molfetta. Hanno imbrattato il Calvario con scritte e svastiche: sullo “stipite” sinistro della facciata che guarda alla villa, ma in particolare dietro la croce che troneggia al centro (nella foto), sui muri e sulla facciata della chiesa di san Bernardino retrostante il Calvario. Infranto il faretto usato dalla parrocchia. Un simbolo storico di Molfetta, teatro di alcuni eventi pasquali (come l’Ave Maria alla Madonna nella notte tra il 30 e il 31 marzo), trasformato anche in una pattumiera di siringhe.
È questa la testimonianza più eloquente dell’incuria e del degrado che ha colpito il Calvario subito dopo l’inaugurazione dell’aprile 2011. Nessuna custodia, nessuna illuminazione adeguata e protettiva. Proprio
Quindici, all’indomani dell’inaugurazione, aveva auspicato che il monumento del 1857 fosse affidato al controllo di un custode (anche quello della villa comunale) per evitare che ricadesse nella stato da cui era stato recuperato. Ma il Comune ha lasciato che tutto restasse come in passato (monumento al buio, assenza di strutture di difesa, di un cancello di protezione e di un’adeguata illuminazione, terreno non arato, ecc.).
Il lifting da 120mila euro, finanziato da Comune e dal Rotary Club Molfetta, non è servito a niente: non solo l’erba infestante cresce rigogliosa e gli escrementi dei piccioni hanno ricoperto tutta la pietra, ma fa cilecca anche il servizio di videosorveglianza, ennesima “carnevalata” dall’amministrazione Azzollini.È evidente che le telecamere installate in città non funzionano.
Infatti, se le telecamere presenti (dove sono posizionate?) avessero funzionato, oggi avremmo già saputo dell’accaduto dalle autorità competenti o dal Comune stesso (stessa considerazione si potrebbe fare per gli incendi). Invece l’amministrazione Azzollini spende parole di propaganda, ma pochissimo (cioè niente) per tentare di arginare, con i mezzi a disposizione, il vandalismo imperante a Molfetta. Che, a questo punto, potrebbe mettersi a braccetto con la diffusa criminalità locale.
Considerate le scritte e le svastiche, è possibile che a Molfetta si stia formando o si sia già formato un gruppo di destra neofascista? Le autorità competenti sono al corrente di quanto accaduto al Calvario? È possibile supporre che questi atti vandalici non siano solo episodi isolati, ma possibilmente collegabili agli incendi di autovetture a Molfetta?
La criminalità si nasconde dietro la semplice scritta di un film del 1979, che racconta la lotta tra gang cittadine, la conquista della città e il conflitto armato con le Forze di Polizia? Cosa ne pensano l’amministrazione Azzollini e le Forze dell’Ordine?
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