Viaggio tra le lettere di don Tonino Bello e la sua profezia
L’Italia vive in un vortice chiamato CRISI. Lo spread sale come la febbre e le speranze, i sogni dei giovani scendono e svaniscono in una nube di polvere. Il cancro che vive la nostra Italia è la mancanza del lavoro, la sanità che non funziona, l’istruzione che non è più garantita a tutti. La disoccupazione ad agosto sale al 12,2% in rialzo di 0,1 punti percentuali su luglio è dell’ 1,5% su base annua. Questi i dati provvisori dell’ Istat che rileva come sia stato uguagliato il massimo già raggiunto a maggio, il livello più alto dal 1977. Tra il 2008 e il 2012 i disoccupati ufficiali sono aumentati di oltre un milione di unità ma “ l’area della difficoltà occupazionale” registra un aumento di circa due milioni di persone, soprattutto al Sud. Lo si legge nel rapporto del Cnel sul mercato del lavoro che parla di “fenomeno con conseguenze sociali allarmanti”. Ogni giorno i mass media, i giornali ci invadono la mente della grande crisi economica che divora senza sosta gli italiani dal Nord al Sud. E come non ricordare la profezia di don Tonino Bello, le sue parole, una dopo l’altra sono la voce dei poveri, dei puri di cuore, di coloro che amano i valori veri della vita, si scagliano contro l’ ingiustizia sociale. “Verranno tempi duri proprio nel momento in cui ci stiamo preparando a vivere l’ esperienza nella casa comune della nuova Europa, che a me si presenta anche con tristi presagi perché ha più il sapore di una convivenza economica, di una cassa comune che di una casa comune”. Mentre la tv parla di crisi il mio sguardo si è sofferma sulle lettere dedicate ai giovani di Don Tonino Bello. “Ma voi non abbiate paura, non preoccupatevi! Se voi lo volete, se avete un briciolo di speranza e una grande passione per gli anni che avete … cambierete il mondo e non lo lascerete cambiare agli altri”. Una frase scritta con parole semplici, ma diretta che scuote le coscienze dei giovani. Invita le nuove generazioni ad essere costruttori del presente e del futuro mettendo da parte i sentimenti di dolore, tristezza, rassegnazione. Il mondo non lo si può cambiare con un viso afflitto ma con la gioia e l’energia di chi desidera ardentemente un mondo a misura d’uomo. “Diventate voi la coscienza critica del mondo. Diventati sovversivi. Non fidatevi dei cristiani autentici che non incidono la crosta della civiltà. Fidatevi dei cristiani autentici sovversivi come San Francesco d’Assisi che ai soldati schierati per le crociate sconsigliava di partire”. Don Tonino lancia un messaggio molto esplicito ai giovani senza peli sulla lingua, non si deve essere fragili, non dovete avere paura di essere voi stessi. Un buon cristiano deve distinguersi dalla massa dei pecoroni e non agire per interessi personali ma per il bene comune. “Mordete la vita! Non accantonate i vostri giorni, le vostre ore, le vostre tristezze con quegli affidi malinconici ai diari. Non coltivate pensieri di afflizione, di chiusura, di precauzioni. Mandate indietro la tentazione di sentirvi incompresi”. Don Tonino regala con le sue lettere un vulcano di speranza di vivere la vita con una forte passione e con l’amore verso i propri sogni. “Bruciate perché quando sarete grandi potrete scaldarvi ai carboni divampati nella vostra giovinezza”. Le difficoltà e i tempi duri si affrontano con tenacia, coraggio, con la voglia di apprendere e amare la vita con tutte le sue sfumature all’insegna della solidarietà. In questo periodo particolare dovremo riscoprire il valore dell’aiuto reciproco, dell’amore verso il prossimo. Continuamente vengono affollati le associazioni, i centri di ascolto, le parrocchie, la Caritas non solo da immigrati ma anche da anziani soli e da disoccupati in cerca di un pasto caldo, di un letto confortante, di un aiuto economico. Al riguardo Don Tonino mette in guardia i giovani disoccupati affinché siano svegli e attenti agli assetati di potere, a quei mostri che si abbuffano con lo sperpero del denaro pubblico. “Non vendetevi a nessuno – scrive Don Tonino - Anche a costo di morire di fame. Resistete tenacemente alle lusinghe di chi pensa di manipolarvi il cervello comprandovi con quattro soldi. Attenzione, perché di questi osceni tentativi di compravendita ce ne sono in giro parecchi. Anzi, alle vostre spalle c’è tutta un’orchestrazione di sfruttatori del disagio che vogliono ridurvi a zona denuclearizzata. Ad automi, cioè, espropriati di quell’ intimo nucleo di libertà da cui si misura la grandezza irrepetibile di ogni uomo”. Non possiamo essere indifferenti di fronte al dramma della povertà, davanti al problema della disoccupazione, davanti a un’ economia che vive del capitale dimenticando l’ uomo. Le lacrime della rabbia ci possono bagnare il nostro viso, il sole dentro di noi si può spegnare ma la nostra dignità non può essere calpestata.