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Via Fontana, commissione d'indagine del consiglio comunale Possibile anche la demolizione e ricostruzione delle palazzine
15 dicembre 2002

Vederci chiaro, è questa la ferma volontà del Consiglio Comunale sulla delicata vicenda delle palazzine pericolanti del prolungamento di Via Aldo Fontana ed è per questo che la massima assise cittadina ha deciso l'istituzione di una commissione consiliare conoscitiva con il compito di ricostruire tutto l'iter amministrativo della questione e far luce sulle molteplici zone d'ombra che, è inutile nasconderlo, la caratterizzano. “Non sarà però una commissione d'inchiesta – tiene a precisare Nino Sallustio della “Margherita”, membro, insieme ai consiglieri di maggioranza De Bari e De Nicolò della commissione – perché a evidenziare e sanzionare eventuali responsabilità penali penserà la magistratura, essendoci una inchiesta in corso. Questa commissione ha come obiettivo quello di ripercorrere tutte le fasi del procedimento che hanno portato alla edificazione di quelle case, senza alcun intento persecutorio o di sciacallaggio, evidenziando magari se qualcuno ha omesso qualche controllo amministrativo”. E così mentre la perizia tecnica del prof. Mezzina e della sua squadra di ingegneri continua al fine di stabilire quale sorte dovranno avere le famigerate palazzine, la commissione consiliare è chiamata ad analizzare un voluminoso dossier di carte per risalire a monte di tutta la vicenda. “Ci siamo visti ancora troppo poche volte – continua Sallustio – per poterci fare un'idea precisa di questa complicata questione, ma un elemento, derivante dall'analisi del primo dei sette faldoni di documenti che dobbiamo studiare, è già emerso ed è particolarmente interessante: le palazzine erano costruite in regime di Edilizia residenziale pubblica, questo significa che il Comune è proprietario dei suoli e che quindi nella più sciagurata delle ipotesi, cioè se il Politecnico considerasse, alla luce dei rilievi che sta facendo, inevitabile l'abbattimento, si potrebbe ricostruire e riassegnare alle medesime famiglie gli appartamenti nuovi”. V'è da dire, tuttavia che l'ipotesi dell'abbattimento è ancora molto prematura dal momento che l'analisi degli esperti del Politecnico, tra i più qualificati nel settore a livello nazionale, è ancora nel pieno del suo svolgimento e lo sgombero è stato indispensabile sia come misura precauzionale ma anche per consentire più attenti ed approfonditi accertamenti strutturali. “Ora gli elementi più importanti che attendiamo tutti sono la perizia ordinata dal Tribunale di Trani e la relazione dei professori del Politecnico”. Una vicenda quindi molto grave che ha comunque evidenziato un elemento di particolare importanza: davanti ad emergenze di questo tipo la città è unita e anche le più radicate divergenze politiche vengono accantonate nell'interesse primario della collettività. “A questo proposito – conclude Sallustio – non posso esimermi dal dire che l'Amministrazione si è comportata su questa vicenda in modo irreprensibile, coinvolgendo noi dell'opposizione sin dal primo momento, e dimostrandosi sempre pronta a recepire le nostre idee, in un confronto che si è dimostrato proficuo. L'Amministrazione, anche col nostro contributo di idee e col nostro sostegno convinto, ha fatto tutto quello che c'era da fare in uno spirito di collaborazione istituzionale che ha dato i suoi frutti”. Giulio Calvani
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