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Un osservatorio sulla redditività della pesca in Adriatico: Azzollini: "Unica via per uscire dall'emergenza. No all'eutanasia assistita del settore" Il senatore Azzollini incontra Assopesca, Federpesca e le marinerie locali: "La modifica del regolamento europeo sulla pesca nel Mediterraneo resta l'unica via di uscita per evitare il collasso di un intero settore"
14 giugno 2010

MOLFETTA - La marineria molfettese torna a salpare in mare dopo quasi due settimane di protesta contro il nuovo regolamento europeo sulla pesca nel Mediterraneo. Non si ferma, tuttavia, lo stato di agitazione dell'intera categoria: da Molfetta parte la proposta di un Osservatorio  nazionale sulla redditività della pesca in Adriatico con il compito di documentare l'impatto che le nuove regole avranno su imprese e lavoratori del settore.
Già portata sul tavolo del ministro delle Politiche Agricole e Pesca, Giancarlo Galan, e in un'audizione della commissione Agricoltura e Pesca al Senato, l'iniziativa di avviare un monitoraggio puntuale sul sistema produttivo pesca ha già trovato l'adesione dei rappresentanti di Assopesca, Federpesca Puglia e dei pescatori delle marinerie di Molfetta, Mola, Monopoli e Bisceglie, nel corso di un incontro tenuto venerdì scorso con il sindaco di Molfetta, senatore Antonio Azzollini. All'incontro ha preso parte anche il consigliere regionale Antonio Camporeale.
"Il ritorno al lavoro è certamente un fatto positivo ma non significa che i problemi sono risolti" ha affermato Azzollini ribadendo che "l'unica strada percorribile per salvare la pesca italiana, e in particolare quella pugliese, rimane la modifica del nuovo regolamento europeo. Fronteggiare questa emergenza esclusivamente con misure temporanee e non strutturali sarebbe come rassegnarsi all'eutanasia assistita dell'intera categoria."
Il sindaco di Molfetta si appella, quindi, a una norma dello stesso regolamento europeo 1967/2006 (articolo 9, comma 3, punto 3) che prevede la possibilità di adeguare opportunamente la dimensione minima delle reti - entro il 30 giugno 2012 - sulla scorta delle informazioni fornite dagli Stati membri. "L'istituzione di un Osservatorio ad hoc - spiega Azzollini - sarebbe utile per monitorare l'impatto effettivo del nuovo regolamento in termini di volumi di pescato, risorse e redditività delle imprese. Sulla scorta di questi risultati, poi, le marinerie italiane potranno sostenere la richiesta di una correzione urgente dei vincoli imposti a livello europeo." A tal proposito, in linea con la proposta già avanzata dal RAC Mediterraneo, Azzollini raccoglie e rilancia l'idea di anticipare i tempi di verifica previsti dal regolamento europeo.
Il sindaco di Molfetta, infine, propone di avviare forme di collaborazione tra le organizzazioni di categoria del settore pesca, Università e istituti di biologia marina "allo scopo di sottoporre all'esame della Commissione Europea proposte alternative per la tutela della risorsa mare e il ripopolamento delle specie."
 

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Il progressivo aumento del gasolio sta aggravando in misura significativa la crisi strutturale che già da tempo caratterizza il settore ittico in tutta Europa e in Italia, in particolare, in alcune regioni, come il Veneto, nelle quali la pesca rappresenta una delle attività principali del prodotto interno; il costo del carburante incide infatti, quasi nella misura del 40%, sulle spese connesse all'attività ittica, riflettendosi direttamente sui salari degli equipaggi – oltre che sui bilanci dell'impresa, in ragione della particolare struttura del contratto “alla parte”, che vige in questo settore; il Regolamento comunitario n. 875/2007, relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti de minimis nel settore della pesca e recante modifica del regolamento (CE) n. 1860/2004, prevede la concessione, ad ogni azienda, di aiuti de minimis per un massimo di 30.000 euro per triennio. Ne consegue che, avendo l'Italia una flotta di circa 14.000 pescherecci, molti dei quali di piccole dimensioni, l'aiuto subisce una eccessiva parcellizzazione, finendo con l'essere quasi del tutto inefficace; nei giorni scorsi il Commissario alla pesca e agli Affari marittimi dell'Unione europea, ha manifestato l'intenzione di ridiscutere tutto il sistema di produzione e commercializzazione del comparto, adottando così misure efficaci solo nel lungo periodo, come tali inidonee a risolvere i problemi del comparto ittico italiano; una situazione di grave crisi, come quella che caratterizza la pesca in Italia, richiederebbe l'adozione urgente di misure come l'arresto temporaneo dell'attività ittica, unitamente ad agevolazioni fiscali di certa ed immediata efficacia.
Caro Alba, la redditività di un'intrapresa, da quello che ho imparato, passa anche dalle efficienze che si riescono a realizzare/spuntare. Il costo del combustibile/carburante per i Pescatori, in particolare e per tutti gli utenti in generale, grava in maniera drammatica sul bilancio di tutti, anche perché, NESSUN Governo ha mai avuto il ...fegato? di ristrutturare il settore petrolifero, ovvero non potendolo fare, cercare di alleggerire il costo alla pompa, per esempio agendo sulle accise. Poi desidero rammentarti che in occasione di un'altra agitazione del settore, quando c'é stato l'aumento spropositato del prezzo del greggio, il nostro Sindaco, sembra abbia promesso di INTERVENIRE per alleviare il disagio (costo del gasolio). L'ha fatto? (io non credo). E se per ipotesi l'avesse fatto, questa è una strada ancora percorribile, almeno per limitare i danni. Non ti sembra? Un'ultima notazione: spero tu non voglia "bollarmi" come quello che comunque vadano le cose, sono contro, a prescindere. Ti sbaglieresti, perché basterebbe leggere altri miei commenti - forse anche sbagliati: chi non erra? - per capire che cerco sempre di cogliere le contraddizioni che percepisco in TUTTI (cercando al contempo di limitare le mie), in particolare in chi ci GOVERNA, perché è da loro che promana quanto di buono e, ahimé anche di brutto, subiamo. Per te saranno polemiche personali - e perché poi? Nessuno mi ha trattato meglio o peggio, in funzione del mio pensiero. Mi piace, ripeto, mettere in luce le contraddizioni, sempre sperando di essere coerente con la correttezza ed il risapetto dovuto. Anche quando questo manca del tutto. Saluti.

Le frasi fatte costituiscono spesso un tentativo di "incapsulare" o presentare situazioni di difficoltà dell'uomo. Il nostro senso di luogo o spazio è plasmato dalla famiglia e dall'ambiente che ci circonda. E' arrivata l'ora, il tempo di affrontare il problema in una visione che più abbraccia l'uomo come parte integrante di un ecosistema in via di estinzione: un processo sempre più rapido, se non riusciamo a gestire le risorse del pianeta, per la nostra sopravvivenza. Risorse che vengono sempre meno per la nostra continua scelleratezza e incoscienza nella gestione e nell'amministrazione delle stesse. La razza umana può essere giustamente orgogliosa della sua scienza e del suo sapere. Ma imparare e sapere non significa necessariamente acquisire la saggezza. Quando molte comunità tradizionali hanno cominciato ad apprendere, sono state travolte e hanno perso parte di quelle percezioni che le avevano fino a quel punto sostenute. Alcune delle nostre nuove capacità sono contrarie a qualsiasi forma di saggezza. Il molti settori e in questo caso la pesca, tutti gli operatori in essa occupati con le problematiche inerenti alla risoluzione dei problemi quotidiani, necessitano di una "guida" proprio per riuscire a stabilire un equilibrio tra l'uomo, il pescatore e il mare. Abbiamo sfruttato il mare in modo sconsiderato, distruggendo tutti gli habitat marini per la sopravvivenza delle specie. E' giunta l'ora di "fare un passo indietro" e incominciare a pensare al mare come una risorsa umana da gestire diversamente, onde evitare la sua morte biologica. Quando il lavoro è fruttuoso rafforza il senso di stima di noi stessi, ma non dimentichiamo che in questa società consumistica esasperata, mascheriamo la stima sempre decrescente di noi stessi, con gli orpelli materiali, gli stati symbol del cosidetto successo, cose in realtà destinate all'obsolescenza. Un passo indietro, tutti. ( Possiamo credere fermamente di essere tutti figli di Dio, di essere tra gli Eletti, ma......)

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