Il 2011 è quasi terminato e normalmente la fine dell’anno è il momento giusto per tracciare un bilancio su quanto accaduto. Un bilancio che si presenta purtroppo con poche certezze e con molti punti interrogativi. Il nostro Paese ha vissuto una delicata fase in cui, a fronte delle prospettive ottimistiche diffuse nei primi mesi, si è passati man mano alla constatazione di una crisi che ha colpito nuovamente non solo l’Italia ma anche l’intera economia mondiale. Soprattutto gli stati più avanzati sembrano arrancare e, dal canto suo, l’Europa ha mostrato ancora una volta la propria debolezza, venendo meno a quel ruolo di protagonista che avrebbe dovuto assumere nel panorama internazionale.
La gestione problematica delle vicende che hanno interessato il nostro continente rappresenta l’esempio lampante di come prevalgano ancora gli interessi di parte dei singoli Stati, in cui i principali decisori sono Francia e Germania, con una Inghilterra che osserva in posizione defilata. Inoltre le ultime stime riportano l’Italia in una fase di recessione, con dati preoccupanti sulla disoccupazione.
Una ulteriore conferma è giunta anche dai report sui consumi nel periodo natalizio e dalle previsioni relative al capodanno. Un quadro poco rassicurante e soprattutto con scarse prospettive. In quest’ultimo periodo si è delineato il primo intervento del nuovo governo Monti, con misure pesanti volte alla messa in sicurezza dei conti. Si attendono ora le azioni volte al rilancio dell’economia e dell’occupazione. Una sfida sicuramente ardua ma necessaria poiché, con una tassazione che aumenta, le alternative sono due, il rilancio o il fallimento. A questo punto è utile agire in maniera propositiva e cercare di riprendere un cammino virtuoso, anche se al momento non ci sono programmi interessanti su cui puntare.
Se da un lato ci sono delle minacce reali, dall’altro lato è necessario impostare un pensiero più ottimistico secondo il quale le opportunità si possono creare. Questa riflessione non vuol sembrare una solita frase fatta o un invito a festeggiare comunque perché è il periodo delle vacanze di fine anno. È invece un incentivo a ritrovare la fiducia e a credere maggiormente nelle proprie potenzialità, cercando il lavoro piuttosto che attenderlo o ancora inventarlo ex-novo.
Tra gli avvenimenti che hanno segnato il 2011, nel mondo dell’imprenditoria si è registrata la grave perdita dovuta alla scomparsa di Steve Jobs (foto). Chi mai avrebbe ipotizzato che l’azienda creata da questo visionario avrebbe potuto avere oggi, in un momento di forte incertezza, una liquidità superiore a quella del governo statunitense, inventando con successo nuovi prodotti e nuovi mercati? Pertanto è doveroso non pensare in negativo anzi, dopo un condizionamento anche forte dei media, che proiettano quasi sempre catastrofi, risulta efficace una buona dose di fiducia e tanta volontà per riprendere le sorti di un paese e di un territorio che meritano ben altre idee e progetti.