Udc ancora divisa, critica la maggioranza …appena appena
MOLFETTA – 24.3.2004
A tre mesi dalla conferenza stampa di presentazione del gruppo consiliare, l'Udc è ritornato a far sentire la propria voce con un altro incontro con la stampa, anche se non si è ancora svolto il congresso cittadino per la definizione degli organi statutari.
Più di ciò che si è detto, sono stati i segni e le sfumature gli aspetti indicativi per capire quale potrà essere lo spazio politico dell' nell'ambito del centrodestra locale non disgiunto dal contesto provinciale e regionale.
L'altra volta la sede fu l'austera sala stampa di Palazzo Giovene, questa volta si è saliti più su nella sala consiliare. Una scelta non casuale, perché più che di una conferenza stampa, l'incontro è stato organizzato come una manifestazione di partito, annunciato da un manifesto pubblico, con tanto di invitati che hanno riempito la tribuna, una cosa che non si vede neanche per le sedute consiliari. Certamente hanno contribuito gli argomenti elencati nel manifesto “Luci ed ombre di due anni di amministrazione”, dal taglio velatamente e volutamente critico invece del canonico “Bilancio di due anni di amministrazione”, che ha incuriosito molti.
E tra i “curiosi” abbiamo notato gli assessori Visaggio e Azzollini, il presidente della “Multiservizi” Palmiotti, e ad eccezione di Zaza di Rc, tutti i consiglieri comunali. Tra gli assenti “eccellenti” i coniugi “Minuto” che pare abbiano aderito al partito e che evidentemente avevano qualcos'altro da fare, o da pensare ancora.
La conferenza stampa è stata singolare per i monologhi degli oratori sui temi amministrativi a cui qualcuno ha replicato, mentre alle poche domande non ci sono state risposte. Insomma, alla fine non c'è stata né conferenza stampa, né dibattito pubblico.
La prima cosa curiosa che abbiamo sentito, è che i consiglieri comunali aderenti sono più di tre ma meno di quattro, precisamente tre e mezzo. Almeno così parlò il portavoce Lillino di Gioia (nella foto) senza specificare chi fosse il “mezzo”.
Gli argomenti esposti dai consiglieri Pino Amato e Mauro de Robertis sono stati gli stessi di tre mesi fa: pieno sostegno alla maggioranza e al sindaco, ma su alcuni temi strategici voglia di piantare paletti ben precisi. In primo luogo si chiede un maggior coinvolgimento dei consiglieri nelle scelte della Giunta. “Sono i consiglieri e non gli assessori che alla fine devono dar conto del loro operato agli elettori” ha detto Pino Amato.
Lillino di Gioia, vantando una fetta di memoria storica delle vicende locali, è prima partito in quarta con un giudizio negativo sull'esperienza di governo del centrosinistra che, a suo dire, non avrebbe fatto nulla. Sistemato Guglielmo è passato a Tommaso ed ha sciorinato ritardi e inadempienze su casa, porto, Prg e Asi. Stilettate ai parlamentari e consiglieri regionali sul tema ospedale, accusati di aver tradito la città dopo aver fatto incetta di voti.
Non solo, Lillino si è spinto oltre parlando di una città appiattita, di una classe dirigente incapace di discutere ed immaginare progetti di alto profilo, di un Prg in attuazione che necessita di essere riempito di contenuti.
Insomma, secondo uno slogan attuale “siamo con Tommaso con tanti se e tanti ma”.
I “se” e i “ma” non devono essere dei semplici pruriti, visto che l'Udc calerà sul tavolo della maggioranza la carta della verifica programmatica. E in politica quando si pronuncia la parola “verifica” non si sa mai come potrà andare a finire.
Intanto, la spaccatura col “Gruppo Minuto” smentita da Di Gioia, in realtà esiste ed è profonda, come conferma a “Quindici” lo stesso assessore all'ambiente Panunzio, che ci ha tenuto a far sapere che “coloro che hanno parlato durante quell'incontro non erano in alcun modo legittimati a farlo per conto dell'Udc dal momento cha avevano avuto una lettera da parte del segretario provinciale, Antonio Matarrese, che li diffidava dall'assumere qualunque iniziativa di carattere politico ed amministrativo” (ma non era Di Gioia il referente di Matarrese? ndr).
E infatti in questa nota del 18 marzo scorso inviata dal segretario provinciale a tutti i responsabili dell'Udc locale si legge che “la conflittuale situazione politico-amministrativa venutasi a determinare nella Città di Molfetta, impone una seria ed approfondita riflessione attraverso un franco e costruttivo confronto che il sottoscritto intende avere con tutti. A tal fine vorrete astenervi da qualsiasi iniziativa di carattere politico-amministrativo che possa turbare ulteriormente i già precari equilibri in essere”.
Insomma, al congresso di prevedono “scintille”, come quelle che vediamo nel cielo iracheno.
Francesco del Rosso