Tra narrativa e teatro, l'Upm racconta l'opera di Gianni Palumbo
L’Università popolare molfettese ha deciso di raccontare l’opera poliedrica di Gianni Antonio Palumbo. In un tripudio di musica, poesia e narrativa è stata presentata, a cura della pittrice Marisa Carabellese la serata “Gianni Antonio Palumbo tra teatro e narrativa”, con letture e drammatizzazioni di testi teatrali dell’autore quali “Lena” e “La lampara” e dei libri “Non alla luna, non al vento di marzo” e “Il segreto di Chelidonia”. All’incontro erano presenti anche la prof.ssa Ottavia Sgherza, presidente Upm e lo stesso Gianni Palumbo, redattore della Vallisa e uno dei pilastri della rivista “Quindici” di cui è apprezzato redattore da anni, ben noto autore di testi teatrali, narrativa, poesia e persino compositore. Un artista eclettico e poliedrico a tutto tondo. Prima di dare il via alle letture dei testi, Maria Carabellese ha piacevolmente raccontato il primo incontro con Gianni Palumbo avvenuto subito dopo aver letto un articolo scritto da lui su Quindici. Un incontro inaspettato dato il divario tra la giovane età dello scrittore e il suo modo maturo di scrivere, tanto da paragonare ironicamente il suo stupore a quello di Henry Norton Stanley (giornalista ed esploratore britannico), il quale arrivato in Africa dopo una spedizione costosissima, presso il lago Tanganica nell’attuale Tanzania, vede l’unico bianco fra tanti africani e supponendo che si tratti di Livingstone, del quale non si avevano più notizie, gli chiede con il tipico autocontrollo inglese: ” Dr. Livingstone, I presume?” (“Dottor Livingstone, suppongo”). Ma il nome di Gianni a lei era, inconsapevolmente, già noto. Anni prima, aveva letto il suo nome sulla bacheca del Liceo Classico “Leonardo Da Vinci” di Molfetta, avendo lui conseguito il titolo di “Alfiere del lavoro” per il punteggio alto conseguito alla maturità. Questo è solo uno dei tanti titoli di studio ottenuti dal brillante scrittore e artista molfettese. Egli si è laureato a Bari in Lettere Classiche, ha conseguito un dottorato di ricerca presso l’Università di Messina è stato ricercatore nuovamente presso l’Università di Bari e docente a contratto di Letteratura del Rinascimento a Foggia. Attualmente è docente di ruolo di italiano e storia a Molfetta. La sua produzione letteraria è vastissima e spazia dalla narrativa ai saggi, dai romanzi ai racconti, dalla poesia al teatro fino ad approdare alla musica. Il primo romanzo, “I fantasmi di un poeta” (La Meridiana, 1998) scritto all’età di diciannove anni è stato trasformato in seguito in un opera teatrale. Successivamente pubblica i romanzi fantasy “Krenkreich. Tramonto di un sogno” con il quale consegue il premio per la letteratura giovanile e “Eternità” fino ad arrivare al nuovissimo libro di racconti tra cui “Il segreto di Chelidonia” ancora in stampa e prossimo alla pubblicazione, di cui sono stati abilmente recitati alcuni passi. Un’opera molto cara all’autore, anche questa messa magistralmente in scena durante la serata, è invece “Lena”, che racconta la storia di un uomo, un marito di nome Benito, il quale, legatissimo alla tradizione pasquale molfettese, torna una volta all’anno da Buenos Aires (dove è emigrato) in occasione della processione dell’Addolorata alla quale è molto devoto avendolo salvato quando era piccolo. Lena, durante la processione, scopre che la figlia è incinta, ma soprattutto viene a sapere che Benito ha un’altra donna e ben due figlie a Buenos Aires. Successivamente sono state recitate alcune poesie provenienti dalla raccolta “Non alla luna, non al vento di marzo” sulla quale il critico Pietro Manni ha scritto: “È evidente come tale raccolta si presenti come la più ricca di intrecci, simboli, allusioni, interpretazioni, metafore, slanci motivi e riflessioni. Semplicità espressiva e oscurità voluta. Spontaneità e ricercatezza, passione, spirito e carne”. Per ultima, è stata rappresentata qualche scena “La lampara”, il musical in due atti dedicato alla vita di Don Tonino. Con i linguaggi più consoni al mondo ovvero la parola, la musica, la danza, Gianni Palumbo assieme ad una splendida compagnia teatrale, ormai inattiva da otto anni, ha ripercorso la vita del nostro amato vescovo e lo hanno messo in scena egregiamente. I talentuosi componenti storici della compagnia teatrale, che riprenderà la sua attività con lo spettacolo di “Lena” a settembre sono: Daniela Andriani (Lena), Tania Adesso (Voce narrante), Giusy Andriani (cantate e figlia maggiore di Lena), Franco Caputi (Benito), Michela Annese (Maria), il professore Antonio Annese (Don Tonino) e la new entry Maria de Musso (figlia minore di Lena).