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Terremoto magnitudo 9: M5S, onda anomala in arrivo Impennata del M5S, terrorizzati gli altri protagonisti della campagna elettorale. Sotto traccia la Molfetta grillina: emorragia di voti da destra a sinistra. Eliminare i paraocchi del “comodismo”: trasformare la protesta in proposta
22 febbraio 2013

MOLFETTA - Potrebbe essere un terremoto di magnitudo 9 della scala elettorale, quello in arrivo lunedì, con il totale allagamento dei territori colpiti dallo tsunami grillino, numerosissimi morti e pochi sopravvissuti, caos e panico tra la popolazione. L’ultima devastazione nel 1994 con il passaggio dalla prima alla seconda Repubblica, dopo l’inchiesta giudiziaria Mani Pulite.
L’attuale situazione politica sembra prefigurare una descensum inferorum (vicina una Terza Repubblica?), dopo gli scandali regionali, gli arresti di politici e imprenditori (in ultimo, la vicenda giudiziaria di Finmeccanica), lo scandalo Mps, la “(ri)scoperta” del legame finanza-politica. Quotidiane sono le picconate a un sistema in stato degenerativo che, ormai, si caratterizza solo per le pagliacciate elettorali e per un elettorato maggiormente incline al voto clientelare o a quello di protesta (non a quello responsabile).
 
Prima del blackout, i sondaggi quotavano il centrosinistra al 34,6%, il centrodestra al 29,3%, il Movimento 5 Stelle al 15,3% e il centro montiano al 13,4% (che oggi sembra galleggiare sopra la soglia minima per eleggere deputati e sanatori). Nell’ultima settimana, invece, vertiginosa sembra essere stata l’impennata del M5S, accentuata prima dallo scandalo Finmeccanica e poi dalla vicenda giudiziaria di Fitto. Le folle oceaniche nelle principali città italiane stanno avendo un effetto contagio imprevisto, prima dell’inizio della competizione elettorale.
Terrorizzati gli altri protagonisti della campagna elettorale, anche dalla forte spinta antieuropeista, forse la più vasta, tra tutti i paesi dell’UE. Così Berlusconi ad Agorà su Rai3: «È un pericolo per la nostra democrazia. Lui ha raccolto gli italiani disgustati, ma non ha un programma. Sono preoccupato, lui pensa solo a picconare l'establishment esistente, ma non propone nulla di costruttivo». Sullo stesso tasto Bersani, ospite di Omnibus su La7: «Anche io sto in piazza, ieri a Priolo sotto la pioggia, ma non faccio notizia come Grillo. Siamo un curioso Paese che fa la campagna elettorale, ma non parla dei problemi. Ci sono solo cabaret, conigli dal cilindro, battute e teatrini su Monti e Vendola, io e Monti. Ma non è con questi argomenti che si esce dalla crisi». Infine, Monti: «Grillo vada a fare i suoi comizi nelle piazze greche, le troverà piene di neofascisti. Grillo è un simpatico comico, ma è devastante per la politica italiana».
Se il M5S portasse in Parlamento un centinaio di deputati e una cinquantina di senatori, la prossima legislatura sarebbe caratterizzata dalla ingovernabilità. Con un questore alla Camera e al Senato, un vicepresidente a Montecitorio e a Palazzo Madama, il M5S potrebbe esercitare una funzione di controllo sui budget di Camera e Senato, sui contratti di lavoro dei dipendenti e così via.
 
Ecco perché la vera incognita di questa tornata elettorale sarà il crescente voto di protesta, venato di antieuropeismo, che potrebbe confluire non tanto su Rivoluzione Civile, che pure viene data in rialzo tecnico, quanto sul M5S. Anche a Molfetta cittadini insospettabili, astenuti e indecisi vireranno proprio sul movimento grillino. Si tratta di un’inesorabile emorragia di voti da destra a sinistra perché il M5S è un fenomeno socio-politico trasversale, capace di raccogliere la frustrazione degli elettori del centrosinistra e i rancori e le pulsioni provenienti dal centrodestra.
Purtroppo, alcuni soloni locali, abbarbicati al loro arcaico politichese, continuano a sottovalutare questo fenomeno da cui, però, non si deve e può prescindere nell’elaborazione di un programma elettorale per le prossime amministrative locali e nella scelta di un candidato sindaco.
Recuperare o reindirizzare il voto di protesta non sarà possibile almeno per queste politiche. Sarà necessario lavorare al post quem, senza però commettere l’errore mediatico (e di errori mediatici e pubblicitari ne sono stati confezionati parecchi a Molfetta) come quello di presentare un candidato sindaco qualche ora prima dei risultati delle politiche: nel caso in cui il M5S dovesse superare la soglia del 10% a Molfetta (o andare oltre il 15%) e PD&SEL o PDL registrare un calo vertiginoso, quale prospettiva sarà consegnata ai cittadini?
È conveniente ora attendere il risultato delle politiche e le successive alleanze. Ad esempio, nel caso in cui a Roma si dovesse consumare l’alleanza (anche formale) tra Bersani e Monti, di fronte a un’imposizione delle segreterie provinciali, quale atteggiamento elaboreranno i partiti locali?
 
Tra l’altro, il voto di protesta (qualsiasi sia la sua percentuale e la sua espressione concreta) non dovrà essere demonizzato, ma analizzato perché espressione di dissenso, sconforto, malcontento e rassegnazione dei cittadini. Eliminati i paraocchi del pregiudizio ipocrita e del “comodismo”, attraverso un’attenta riflessione mediatico-politica bisognerà convertire la protesta in proposta, senza ristagnare in ragionamenti sull’aria fritta o sull’iperuranio politico.
Oggi, il popolo di sinistra (quello in sofferenza) si sente condotto al voto solo per appoggiare rinnegati neoliberisti e protesi radicali, in uno stagno condito dalla perdita di coscienza (critica, sociale e di classe), dall’idiotizzazione e dall’insulso antiberlusconismo (o antiazzollinismo) che hanno favorito non solo la diffusione di un nuovo populismo, ma soprattutto la dolorosa penetrazione delle élite finanziarie internazionalizzate (americane ed europidi) in Italia.
Ecco perché non serve rinchiudersi nella stanza dei bottoni per recuperare indecisi, astenuti e “protestanti” tra cappellai magici e inconsistenti libri dei sogni. Ma solo quel pizzico di umiltà per scendere dal monte alla valle verso il cittadino.
 
© Riproduzione riservata
Autore: Marcello la Forgia
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Molto interessante e profonda la rfilessione di Hans. Complimenti, davvero. Constata che, ...improvvisamente ci siamo accorti di "non stare più bene sotto il cielo blu, illuminato da dodici stelle". E chi lo dice? Il M5S, a fasi alterne Berlusconi (il quale, al solito, dice tutto ed il contrario di tutto), R.C., un pò la Lega che tuttavia ha "munto" letteralmente la vacca UE (quote latte che ancora non si sa come finirà la storia)? Come si vede, si tratta di opinioni trasversali che coprono tutto l'arco costituzionale, per usare un termine abusato. Non tocca tuttavia due importanti centri di opinione - PD e Lista Monti, più altri partiti minori che, comunque sia, rappresentano oltre il 50% delle opinioni ufficiali degli Italiani, per non contare altre frange consistenti non rappresentate. Personalmente penso che se il M5S moderasse un pò i termini, smussasse un pò alcuni spigoli, fosse un pò più ...aperto (spiegherò di seguito che cosa intendo con "aperto"), chissà diventerebbe un'autentica forza di governo: dopo tutto, alcuni punti (di un programma che apparentemente non c'è ancora) sono condivisibili. Per chiarire quel che intendo con "aperto" vorrei solo dire che sì, è vero, il Movimento è aperto a chi vuole entrarci, sinceramente, ovviamente; quello che non trovo condivisibile, personalmente parlando, è la foga cieca?, la terminologia da fine del mondo, il furore (giustificato dagli ultimi eventi, ma c'è un limite; mi sembra tanto un "remake" della Lega prima maniera) non si permette di esprimersi al di fuori di un'opinione dettata dall'alto. Vedremo a breve i risultati. Questo anche ammettendo che noi Italiani forse il moderatismo non lo conosciamo/apprezziamo adeguatamente, abituati come siamo all'individualismo più sfrenato, per cui il modello vincente è l'UOMO FORTE, l'UOMO CHE NON LE MANDA A DIRE. La Storia ci rimanda tanti esempi di situazioni che poi abbiamo pagato caro, molto più di quanto stiamo pagando adesso.

“Che cosa succede in questo nostro paese che ha perso lo status quo del vecchio regime e che non sa come sostituirlo, ondivago nelle sue speranze e nelle sue delusioni? I partigiani sono invecchiati o morti, i proletari si sono imborghesiti, i poveri sono di destra, il nazismo è una parodia di teste rapate, la televisione la borghesia delle imprese finisce in galera, i nuovi potenti dicono di parlare in nome della gente e si prendono i fischi dei cittadini. C'è un vuoto poi, una mancanza che sembra annunciare un castigo divino. Abbiamo l'impressione di vivere nella città degli uomini capovolti, con i piedi in su e la testa giù. Stare con i piedi giù e la testa su sarà una bella positura, ma quelli che continuano a stare con la testa in su e i piedi in giù non capiscono quei monologhi che arrivano dal pavimento. Un paese che non ha altro capo né coda che la sua indomabile vitalità, un paese unico al mondo nel far stare insieme cose splendide e ignobili.” _ Ma l'Italia è un paese di contraddizioni continue e uno dei fondamenti dell'unità, la comune religione cattolica, è poi anche una delle cause della disunità della nazione……sono stati in vigore due codici, quello laico e quello canonico, sono state operanti le due morali da cui il cinismo di molti governanti cattolici le vicende laiche dello stato non avevano coinvolgimenti morali: alla mattina si andava a messa e poi si provvedeva alle losche faccende del potere. C'è una doppiezza permanente nella società italiana che le impedisce di essere nazione omogenea. Il ceto politico dominante persegue sempre la doppia costituzione, la doppia morale, sempre i governi hanno trattato i cittadini come degli inferiori provocando nell'italiano un'oscillazione perenne fra l'autoflagellazione e l'ammirazione per lo straniero, fra la reverenza per le tirannie e l'attribuzione a esse di tutti i mali del paese. E' stato osservato che l'unico momento di vera partecipazione patriottica la si ha durante le partite di calcio della squadra nazionale, specie durante i campionati del mondo………. la propaganda comunista ha per decenni descritto il governo borghese come un comitato d'affari del grande capitale, i governanti democristiani per decenni si sono genuflessi davanti a vescovi e papi, appena si presenta una responsabilità o un rischio che coinvolgono la nazione, il mammismo si mobilita in difesa dei figli. Non è un caso che il neonazionalismo di Berlusconi parta dal Milan, una squadra di calcio.” (Tratto da: Il Sottosopra – G. Bocca)



Egregio prof. Pani possiamo anche sorridere ma lei non può mistificare un'assemblea di Partito solo perchè ha voglia di affermare il suo dissenso verso la segreteria dello stesso. Io a quell'assemblea c'ero a lei forse glielo hanno raccontato. Dunque andiamo per gradi; un iscritto al partito che lei trasforma in "leader storico" nel fare il suo intervento a favore della candidatura di Paola Natalicchio ha avuto un lapsus e nella foga del discorso ha scambiato il cognome in quello di Copertino correggendosi immediatamente e questo per lei diventa oggetto di sospetto non so di cosa. La segreteria come fa in tutte le assemblee ha sollecitato più volte interventi degli iscritti in particolare interventi critici verso la candidatura e pur sollecitati tranne richieste di qualche chiarimento da parte di un iscritto non ci sono stati; tranne poi venire il giorno dopo a parlare di non democrazia del voto. Ma di cosa stiamo parlando? L'assemblea chiamata a votare , durante le fasi del voto non ho visto alcun "tiratore scelto" pronto a sparare su chi manifestasse dissenso, ha votato con entusiasmo all'unanimità a favore della candidata proposta. Quindi il problema dove c'è? Se lei era presente (cosa che non mi risulta) perchè non ha fatto un intervento critico invece di "sfogarsi" su un sito il giorno dopo? Se lei non c'era e c'era qualcuno/a che le ha suggerito l'andamento dell'assemblea, perchè non ha fatto l'intervento critico in quella sede. Insomma in qualsiasi modo si pone la questione la sua posizione deve essere necessariamente di critica. A questo punto mi sorge un dubbio; ma non è che questo è l'unico modo che lei abbia per metterci a conoscenza della sua esistenza? Su dai si butti non faccia sempre il timidone. Cordiali saluti



All'improvviso la politica dell'Europa unita non piace più a nessuno!All'improvviso i discorsi di Grillo pieni di insulti e parolacce piacciono a tanti!Come mai?Se non ricordo male anche la Lega Nord era anti europeista e anche la Lega Nord insultava i vecchi politici,ma tutti la accusavano di essere razzista(strano,perchè tanti meridionali trapiantati al nord la votavano),volgare,triviale,secessionista,fascista e altro ancora!Ora i soggetti che dicevano ciò sono gli stessi che appoggiano Grillo!Questi soggetti erano e sono personaggi sinistri confluiti nel M5S che ad onor del vero raccoglie anche elettori semplicemente incazzati che in passato votavano sia sinistra sia destra sia centro!Quindi il più grande mistero italiano del millennio è: Come mai all'improvviso non siamo più contenti di vivere sotto il cielo blu illuminato dalle 12 stelle che brillano?Gli inglesi,gente schietta e pragmatica avevano subito capito che stare tutti insieme in Europa non avrebbe portato cose buone.Avevano intuito che il potere decisionale sarebbe stato da dividere con la Germania,difatti storicamente proprio Germania e Regno Unito sono le più ricche e potenti nazioni d'Europa!Ma gli inglesi non hanno mai avuto tanta simpatia per i tedeschi,quindi hanno pensato bene di starsene un poco isolati dall'Europa pur mantenendo buoni rapporti!Sta di fatto che finalmente solo dopo vent'anni nasce un partito,anzi un movimento con idee e modi di parlare meno imbalsamato,meno burocratico,meno stereotipato.Questo fa effettivamente paura ai due principali esponenti politici del paese che si appoggiano a vicenda uno con l'altro anche se in pubblico si disprezzano!Vedremo cosa saprà fare M5S una volta entrato in Parlamento.C'è differenza tra dire e fare e siccome entrare in politica comporta tanti vantaggi(soprattutto in Italia)non vorrei che(giusto per usare un luogo comune)..."i partiti sono tutti uguali".Va da se che se la profezia di Malachia credo dica che il prossimo sarebbe l'ultimo Papa prima della distruzione della Chiesa,il prossimo Presidente del consiglio sarà pure lui l'ultimo (e questa non è una profezia ma una certezza)perchè se si fallisce quest'ultima occasione,chiunque vada al governo,in Italia ci sarà la guerra civile,e non quella piccola rissa da stadio vista in Grecia circa un anno fa!Quindi buon lavoro e buona fortuna a M5S!
Il possibile boom elettorale del movimento di Grillo, capace di conquistare consensi a destra e a sinistra oltre che tra i tradizionali astensionisti, ha sul serio terrorizzato gli altri protagonisti della campagna elettorale che si sono lasciati andare veramente a dichiarazioni forti, fortissime, inconsuete. Sembra a molti di rivivere il '48, uno scontro epocale che ha segnato la storia della Repubblica Italiana. Siamo nel 2013, esattamente 65 anni dopo, e forse siamo alla terza svolta storica dopo quella del 1994, che registrò un altro giro di boa epocale, che vide la nascita del berlusconismo in Italia e quindi di conseguenza dell'antiberlusconismo, nel fronte opposto, dopo la fine ingloriosa della prima repubblica, deflagrata sotto i cannonneggiamenti delle numerose inchieste giudiziarie sui politici di allora, su tutto il territorio nazionale. Anche la seconda repubblica, sta crollando, per i numerosi "scandali bipartisan". Possibile, possibilissimo, questa volta l'alternativa all'astensione per l'elettore sfiduciato e rassegnato c'è, ed è forte. A questo va aggiunto pure, che c'è in larghi strati della popolazione italiana una larghissima sfiducia nei confronti dell'Eurocrazia e dell'Euro e, l'unico che ha usato parole nette e forti, contro il governo europeo dei burocrati e dei banchieri, e le scelte scellerate di politica economica di Bruxelles, è stato ed è Beppe Grillo. Con questi presupposti, nessuna meraviglia se dalle urne uscirà un "vasto movimento" che peserà sul piatto della bilancia parlamentare 1/4 del peso totale. Una cosa tosta, tostissima da digerire, per la partitocrazia morente.


L'inverno del nostro scontento ha prodotto una nuova creatura elettorale: il grillino in sonno. Individuo affabile e politicamente istruito, il grillino in sonno è solito intrattenersi con amici e colleghi sui pericoli che correrebbe la democrazia nel malaugurato caso in cui il movimento di Grillo superasse il venti per cento alle elezioni. Pur riconoscendo al comico una discreta resistenza fisica e vocale, ne sottolinea lo scarso rispetto per il dissenso, la superficialità di certe analisi e l'aleatorietà di parecchie soluzioni. «Uno così al governo non lo vorrei mai» è l'inevitabile conclusione del suo ragionamento. Ottenuto il plauso muto della platea, il grillino in sonno si guarda intorno soddisfatto. Poi arpiona l'ascella di un adepto perplesso (ce n'è sempre uno) e lo porta a sgranchirsi le idee in corridoio. «Come dicevo, al governo non lo vorrei mai...». E abbassa di colpo la voce. «Ma tanto lì si è capito che ci andrà Bersani, in combutta con Monti. Perciò serve qualcuno che faccia le bucce ai deputati, apra i cassetti delle commissioni parlamentari e metta in Rete le schifezze che per omertà nessuno ha mai denunciato. Ecco, per quel lavoro Grillo sarebbe l'ideale». «Quindi lo voterai»?, si informa il destinatario della confidenza. «Ma cosa dici? Ovviamente no!» replica il grillino in sonno, sdegnato e di nuovo stentoreo, neanche si trattasse di mentire a un sondaggista. Eppure nei suoi occhi sono spuntate cinque stelle di malizia. Poco visibili alla luce, molto meglio al buio di un'urna elettorale.

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