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Successo a Molfetta del concerto di Aldo Ciccolini in Cattedrale
27 maggio 2010

MOLFETTA - Una forza della natura, una forza dell’amore, quell’amore per la musica che già dall’età di 9 anni lo ha portato ad essere già un protagonista della cultura italiana. E 76 anni dopo, a suonare magistralmente il pianoforte con un trasporto e una dedizione, ma anche con una carica di vitalità incredibile.

Aldo Ciccolini, 85 anni, pianista di fama internazionale, che ha aperto in Cattedrale la rassegna “Luci e suoni a Levante” a cura della Fondazione Vincenzo Maria Valente, dell’Associazione Auditorium e dal Comune di Molfetta, presentato dal critico musicale della “Gazzetta del Mezzogiorno” Ugo Sbisà, è riuscito a trascinare il pubblico sulle note di Chopin e a stupirlo con la sua energia esecutrice. Ciccolini mostra tutti gli anni che ha, ma quando si mette a suonare il suo pianoforte riesce a trasfigurarsi e a imprimere la giusta forza alla sua esecuzione, con una maestria degna della sua fama, raccogliendo scroscianti e meritati applausi dal pubblico rapito dalle sue note.
Lo ha fatto anche a Molfetta, dove in una Cattedrale gremita di gente (molti giovani), il sindaco Antonio Azzollini e il presidente della Fondazione Valente, Pietro Centrone, gli hanno consegnato il premio “Una vita per la musica”, riconoscimento ad un maestro napoletano, ma dal 1969 cittadino francese che ha studiato presso il conservatorio di S. Pietro Majella (con Paolo Danza) già da prima che i suoi anni potessero, per essere contati, occupare tutte le dita di due mani. Ricevendo a 9 anni una delega del direttore del Conservatorio (Francesco Cilea), iniziò a frequentare anche i corsi di composizione con Achille Longo, debuttando in pubblico a soli 16 anni al Teatro San Carlo di Napoli. Giunto a Parigi studiò con i celeberrimi pianisti Marguerite Long e Alfred Cortot, vincendo all’età di 24 anni il prestigioso concorso “Marguerite Long – Jacques Thibaud”. Innumerevoli più che molteplici le sue collaborazioni e i musicisti divenuti celebri dei quali curò la preparazione da quando, nel 1970, insegnò al Conservatoire de Paris.
Concertista di fama internazionale, Ciccolini rientra nel novero dei pianisti dalla cosiddetta “tecnica trascendentale”, divenendo il massimo interprete della musica pianistica degli autori francesi – da Liszt ad autori meno noti – per la capacità di trarre il massimo della profondità e dell’espressività da ogni singola nota. Celebre interprete però anche di autori come Mozart, Beethoven, Chopin, Grieg con le musiche dei quali effettua più di cento registrazioni per la EMI-Pathé Records e per altre case discografiche. Suonando coi principali direttori d’orchestra del Ventesimo secolo ha ricevuto riconoscimenti quali il Prix Edison del Académie Charles Cros, il Premio della National Academy of Recordings Arts negli USA, il Grand Prix du Disque in Francia e la Medaglia d’Oro all’Arte ed alla Cultura ricevuta dal Presidente della Repubblica Italiana, nonché il Premio Vittorio De Sica. Tutt’oggi il Maestro tiene diverse Master Class in tutto il mondo e specialmente a Napoli, in cui si reca mensilmente per tenere corsi in un auditorium che porta il suo nome.
Autore: Carlo Gadaleta
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Non è questione di musica amico mio, ma di orecchio. "E la bobina continua a girare sì ma la base va avanti anche da sola e noi che abbiamo tutta la voce in gola? Ma senza base non si può cantare, e con la base non si può stonare, non si puo` sbagliare. Perche`... Perche` ci vuole orecchio, bisogna avere il pacco immerso, intinto dentro al secchio, bisogna averlo tutto, anzi parecchio... Per fare certe cose ci vuole orecchio! Bisogna avere orecchio, bisogna avere il pacco immerso, immerso dentro al secchio, bisogna averlo tutto, anzi parecchio... Per fare certe cose ci vuole orecchio! Eh, dal vivo oggi non si può più suonare, l'orchestra e` ormai quattro battute dopo I fiati hanno già fatto il loro gioco, anche il sassofono va via in gol e lascia fare, e noi come dei pirla qui a provare, ma con l'orchestra non si puo` sbagliare, perche`... Perche` ci vuole orecchio ecc., ecc.. Chi ha perso il ritmo si deve ritirare non c'è più posto per chi sa far da solo, due note e un si bemolle fuori luogo Vietato di fermarsi anche a respirare che qui la base continua a girare, chi non sa stare a tempo, prego andare. Perche`... perche`... perche`... Perche` ci vuole orecchio bisogna avere il pacco immerso, immerso dentro al secchio, bisogna averlo tutto, anzi parecchio... Per fare certe cose ci vuole orecchio! Bisogna avere orecchio, bisogna avere il pacco immerso, immerso dentro al secchio, bisogna averlo tutto, tanto...anzi parecchio... Per fare certe cose ci vuole orecchio! Bisogna avere orecchio, bisogna avere il pacco immerso, immerso dentro al secchio, bisogna averlo tutto, tanto...anzi parecchio... Per fare certe cose ci vuole orecchio!


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