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Studenti dell'Istituto “Traetta” assistono alla liberazione di alcune tartarughe
03 novembre 2011

MOLFETTA - Anche dieci alunni dell’I.P.S.S.C.T. “Tommaso Traetta” di Bitonto hanno recentemente assistito al reinserimento di 3 tartarughe nel loro habitat naturale da parte dei volontari del Centro Recupero Tartarughe Marine Wwf di Molfetta.
I tre esemplari di Caretta Caretta erano stati recuperati nel corso di alcune battute di pesca a strascico. Dopo gli indispensabili controlli clinici, verificate le loro ottime condizioni, sono stati trasportati al largo, grazie alla preziosa collaborazione della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Molfetta, che ha messo a disposizione la motovedetta CP 2102 e il battello GC A75, sui quali hanno trovato posto volontari e studenti, e del comandante delle motovedette M.llo Salvatore Binetti oltre che degli equipaggi.
Accompagnate da un caldo sole, le imbarcazioni sono giunte al largo e gli esemplari, uno dopo l’altro, sono tornati in mare sotto gli sguardi incuriositi ed emozionati dei presenti.
«Anche in questa occasione abbiamo voluto promuovere la conoscenza dell’attività del Centro e dell’impegno a tutela della salvaguardia del mare» ha sottolineato Pasquale Salvemini, responsabile del Centro Recupero Tartarughe Marine Wwf di Molfetta.
Per i ragazzi è stata una esperienza indimenticabile che ha permesso loro anche di conoscere il Corpo della Capitaneria di Porto, delle importanti funzioni, dei rilevanti compiti collegati al mare e alle attività ad esso connesse.
Gli studenti, impegnati in un progetto formativo legato al turismo, hanno inoltre potuto visitare il porto e la cinta muraria cittadina, sempre coadiuvati dalla Capitaneria di Porto.
Considerando il notevole valore didattico dell’esperienza il preside dell’I.P.S.S.C.T. “Tommaso Traetta” ha chiesto di poter assistere ad altre liberazioni, previste nei prossimi giorni nelle acque di Giovinazzo.

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Ragazzi tutti, c'era una volta il mare........ambiente in cui vivono circa 14.000 specie di pesci e una miriade di altri organismi viventi, il mare è un ecosistema seriamente minacciato dalle attività umane. Uno sfruttamento intenso delle risorse ittiche, il riversamento nelle sue acque di agenti inquinanti derivanti dalla produzione industriale, dalle attività agricole e dagli scarichi urbani, ma anche cause apparentemente remote, come il cambiamento del clima, l'assottigliamento della fascia d'ozono, la cementificazione del territorio e la deforestazione, influiscono pesantemente sulla sua salute. La diminuzione della quantità di acqua che arriva al mare per perdite derivanti da un uso non attento e pianificato del territorio può infatti far aumentare drasticamente le concentrazioni di inquinanti. Anche se spesso si cerca di riportare i corsi d'acqua alle condizioni naturali, per lunghissimi anni essi sono stati imbavagliati in letti di cemento che non solo hanno favorito le inondazioni, ma hanno spesso sconvolto e mutato la vita del mare presso le foci. Ma anche la variazione del clima ha influito sulla fauna e la flora: non capaci di regolare la propria temperatura interna, i pesci sono particolarmente esposti alle conseguenze delle variazioni climatiche e sono quindi costretti a migrare se avvertono un aumento del calore delle acque in cui vivono. Altre popolazioni ittiche rispondono al cambiamento climatico con un mutamento della propria capacità riproduttiva, creando quindi le premesse per una rivoluzione negli equilibri della catena elementare. Uno studio condotto nel 1995 da alcuni scienziati dello Script Institute of Oceanography ha fornito dati chiari sullo strettissimo rapporto tra aumento di temperature dell'acqua dell'oceano Pacifico al largo delle coste di San Diego e la diminuzione di circa il 70% della quantità di zooplancton, uno dei primi anelli, insieme al fitoplancton, della catena alimentare e di conseguenza della diminuzione di ricchezza biologica. Questi insieme di organismi sono danneggiati anche dalle alterazioni della radiazioni solari, soprattutto ultraviolette.- LA SALUTE DEI MARI E' SERIAMENTE MINACCIATA DALL'UOMO, DIRETTAMENTE ( scarico di agenti inquinanti) O INDIRETTAMENTE (inquinamento atmosferico, buco dell'ozono, deforestazione).
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