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Solito nome delle solite stanze. Riflessioni ironiche di un cittadino di Molfetta sulle primarie del centrosinistra
12 novembre 2012

MOLFETTA - Che l’indicazione dei candidati alle primarie del centrosinistra a Molfetta stesse assumendo i caratteri della trasmissione “Uomini e Donne” di Maria de Filippi, dove i tronisti gareggiano e si sfidano di fronte a un numeroso gruppo di donne effervescenti, pur rappresentando il nulla. Si sbatte la faccia in primo piano ma nulla si sa di ciò che rappresenta o vuole rappresentare.
Un cittadino ha inviato a Quindici alcune riflessioni ironiche sulle primarie del centrosinistra a Molfetta, soffermandosi su fannullismo civico e torpore politico, sulla riconquista della democrazia sociale e sui concetti di etica, passione civile e lavoro, che a Molfetta sembrano ormai essere stati abbandonati o gettati nella pattumiera come rifiuti speciali.
 
«Da sempre seguo con attenzione e interesse le vicende politiche cittadine e, come tanti, aspettavo con curiosità il nome del candidato sindaco del centrosinistra o i nomi dei candidati alle primarie. E, dopo tanto attendere, finalmente il PD esprime il suo candidato.
Chi sarà mai?!”, mi chiedo. “Se hanno aspettato così tanto, avranno cercato un candidato che unisce la coalizione, uno noto ai cittadini, una persona vicina al popolo, nota alla cittadinanza, che possa contrastare il populismo del Senatore Azzollini (lui sì che ci sa fare con la gente)”, rifletto tra me e me.
E invece?! Un certo avvocato Abbattista. E chi è?! È un consigliere comunale del PD, ma eletto con i voti di chi?!
Ricordo che la volta scorsa non si candidarono in tanti nel PD per racimolare un po’ di voti per lui. Ah, sì, è il segretario del PD. Ma noto a chi? Allora potevo candidarmi pure io.
Ma allora vale tutto”, avrebbe detto una nota presentatrice televisiva. D’altro canto, la società civile dov’era? Dov’è? Poi, riflettendo: i politici non fanno anche loro parte della società civile? Esiste forse una società “incivile”? Tanto dire e disquisire nei forum dei siti cittadini e poi un solito nome dalle solite stanze. Tante proposte di candidatura di altri, mai nessuno che si metta in gioco. “Si candidi lei direttore”, “Vogliamo Tizio come candidato”, “Vogliamo Sempronio come sindaco”, ma mai nessuno che tiri fuori la propria disponibilità all’impegno civico. E mi ci metto in mezzo anch’io tra i colpevoli di ignavia in questa città. Perché se così stanno le cose, se non ci mettiamo in gioco, allora non possiamo nemmeno lamentarci.
Ma io voglio potermi lamentare, voglio ricominciare da questo diritto a riconquistare la democrazia in questa città, che amo da matti.
Non si può, in qualità di privati cittadini, di professionisti, stare a guardare in silenzio quanto avviene nella nostra città. Me lo impedisce l’etica, la passione per l’impegno civile, la passione per il lavoro. Non si può tacere davanti allo scempio che si fa della politica e dell’etica. Non si può tacere davanti al professionismo del fannullismo di taluni pseudo politicanti traffichini locali. Non si può tacere davanti alla corruzione diffusa e dilagante emersa negli ultimi anni. Non si può tacere davanti al torpore in cui si trovano assopiti molti dei nostri concittadini, i quali accettano passivamente lo scempio che vien fatto della città.
Ritengo che assolutamente nessuno possa tirarsi indietro dinanzi a tutto ciò. Allora, se il candidato Sindaco deve proprio essere uno sconosciuto, mi candido io a queste primarie del centrosinistra. Anche se non si capisce nemmeno quale sia il centrosinistra oggi in questa città. Anche se non conosco nemmeno se esiste un regolamento per queste primarie. Anche se non mi conosce nessuno. Anche se il lavoro mi assorbe così tante energie che non avrei neanche il tempo per affrontare la campagna elettorale. Ma da oggi voglio acquisire il diritto di potermi lamentare.
E la mando questa lettera, scritta forse in un momento di scarsa lucidità mentale, prima che cambi idea, prima che torni ad assopirmi insieme alla maggioranza dei molfettesi.
Ing. Michele la Grasta».
 
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Il sig. Abbattista candidato alle primarie per il PD di Molfetta. Evidentemente, se verrà ...preferito dovrà poi vedersela sia con le elezioni e, sempre che il risultato sia a lui favorevole, gestire/ costituire un'alleanza/coalizione con altre forze politiche di area. Un lavoraccio! Forse non tanto perché il signore in parola non abbia le capacità (si spera), ma per la soverchiante mania di protagonismo di tutti (gli altri personaggi dell'eventuale coalizione). L'esperienza che abbiamo vissuto in tanti anni di ...cultura di CD mi porta a pensare che, forse in noi (dell'attuale opposizione) c'è qualcosa di strano. Non siamo capaci di coordinarci per sintetizzare un'idea che rappresenti tutte le istanze. Ed allora che cosa succede? Vince non il CD, ma chi è capace di esprimere meglio l'idea populistica, un pò gaglioffa, un pò prepotente, un pò ...non so, che ha caratterizzato questa stagione che si spera possa passare. O, peggio ancora, esce chi con molto più populismo, cinismo il "masaniello" del momento, invitando tutti ad un "vaffa-day". La storia non ci ha insegnato molto e se lo ha fatto, abbiamo dimenticato chi, usando un linguaggio non molto dissimile, ..."spezzava le reni e se ne fregava". Abbiamo vissuto poi, noi ed i nostri genitori le conseguenze di queste rotture e di questa sine-cura. Molto dipende anche da noi elettori (che, come osserva il sig. la Grasta, stiamo nelle retrovie e non ci esponiamo); ci lamentiamo - io per primo - di quel che non si fa per il bene comune, però quando si fa e "tocca" noi, apriti cielo! Per cui cediamo al meno peggio. Attenzione, non al MEGLIO (come sarebbe auspicabile), ma al MENO PEGGIO. Da qui alle elezioni dimenticheremo molto di quanto ci ha angustiato (almeno alcuni di noi) la stagione passata: gli ultimi otto anni - per stendere un pietoso velo sui cinque anni precedenti, con il pericolo di vederci ancora in corsa il protagonista di allora, sotto ...diverse spoglie. Caro Amico, ti faccio i miei più sentiti auguri, pensando di te, che hai tanto coraggio, da buttarti nella mischia, tutto il bene possibile, ...salvo prova contraria. Un saluto, caro ingegnere.


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