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Si è parlato di biotecnologie e biodiversità all'alberghiero di Molfetta
20 aprile 2008

MOLFETTA - Secondo atto della Giornata dell'Arte e Creatività celebrata dall'IPSSAR (Istituto per le attività alberghiere e di ristorazione) è stato il convegno sul tema “Biotecnologie e biodiversità: alleati e non rivali per la valorizzazione delle risorse agroalimentari”, tenuto da Gabriella Sonnante e Salvatore Cifarelli, del Centro Nazionale di Ricerche. Si è parlato di OGM, gli organismi geneticamente modificati, cioè tutti quegli organismi viventi che possiedono un patrimonio genetico modificato tramite tecniche di ingegneria genetica che permettano aggiunte, modifiche o eliminazione di elementi genici, e del rapporto e della ricaduta (non necessariamente negativa) delle biotecnologie, ossia dell'applicazione tecnologica su organismi viventi, o parte di essi, per produrre o modificare prodotti o processi per un fine specifico, sulla biodiversità, che è la moltitudine di specie viventi all'interno di un ecosistema. Il tutto ovviamente finalizzato soprattutto al settore gastronomico, che è il primo interesse degli studenti. In questo campo utile, se non indispensabile, può essere la biotecnologia per prevenire il deterioramento genetico di determinate specie, in particolar modo quelle tradizionali, soggette alla erosione genetica: un passo decisivo verso la difesa del “made in Italy” alimentare, innalzandone la qualità e difendendolo dalle insidie delle produzioni straniere, soprattutto orientali. A tal proposito si è fatto accenno anche alle banche del germoplasma, per scongiurare la scomparsa di quelle specie vegetali progenitrici dei prodotti attuali più diffusi sul mercato. Sono state illustrate, insomma, tutte le applicazioni positive della genetica nel campo della coltura e della cucina, di quel rapporto tra biotecnologie e biodiversità che vanno a beneficio e a salvaguardia di quest'ultima., come la creazione di un patrimonio genetico da conservare gelosamente, quando le specie che conosciamo saranno in via di scomparsa. All'interno dell' istituto, ad integrare il significato della giornata, un gran numero di stand allestiti da alunni e professori, riguardanti non solo esercitazioni alimentari, ma anche artistiche, tecnologiche e ludiche, per offrire una panoramica completa di quelli che possono essere gli impieghi professionali successivi al diploma. In un momento successivo, nel laboratorio dell'istituto la dott.ssa Lia Caccialupi, sempre accompagnata dalla dott.ssa Sonnante, ha praticato in maniera artigianale, ma non per questo meno affascinante, l'estrazione del DNA dalla fibra vegetale della polpa di frutta.
Autore: Vincenzo Azzollini
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