MOLFETTA - «Le SS.VV. sono invitate a partecipare alla ricorrenza dello scambio degli auguri, che si terrà alla presenza dell’Amministrazione Comunale in carica, e del Sen. Antonio Azzollini, Lunedì 31.12.2012, alle ore 9.00, presso il comando di P.M.». È questo l’invito affisso (non si sa da chi, perché e senza firma o mittente) nel comando di Polizia Municipale del Comune di Molfetta: nulla da eccepire per lo scambio degli auguri di Natale, ma l’aberrante assurdità è citare la «presenza dell’Amministrazione Comunale in carica». E siamo all’assurdo!
Di quale amministrazione si sta parlando, se l’amministrazione Azzollini è ormai una «ex» amministrazione del Comune di Molfetta, se sono cadute giunta e consiglio comunali, dopo le dimissioni del senatore Azzollini e l’arrivo di ben due commissari prefettizi? Chi comanda a Molfetta, la legge o l’arbitrio di certi politici? E troppo spesso, ormai, non più solo politici. Un Papa in Sicilia gridò: «non abbiate paura». Ecco perché tutti i cittadini dovrebbero avere il coraggio di liberare una città oggi in “ostaggio”, non solo con l’aiuto della democrazia, ma soprattutto con quello della libera informazione e della legge. Gli episodi sono tanti, troppi e di una gravità inaudita e questo ultimo è uno tra i tanti.
È gravissima questa condotta e senza precedenti, l’ennesimo sintomo di una città “sequestrata” da un “clan” politico, con a capo un “patron” politico, anima e corpo del suo stesso aberrante e asfissiante sistema. Come mai gli agenti del comando di Polizia Municipale di Molfetta sono stati, per così dire, “sollecitati” a passare dall'ex sindaco per ricevere de visu gli auguri di buon anno, alla presenza della passata amministrazione? Sembra quasi un rituale, quello del “baciamano” a cui, si spera, la gran parte dei vigili si siano sottratti. È una vergogna questo “padrinaggio” sulla città.
Appiccicato ad un muro su di un calendario e, come sembra di capire dalla visione della foto, persino su un ordine di servizio, l'invito lascia completamente esterrefatti per la tempistica (28 dicembre), poi per la forma simpatica adoperata per la convocazione, per la data degli auguri (31 dicembre) e, non da ultimo, per il riferimento «all'Amministrazione in carica» nella persona del sindaco già dimessosi. Il commissario prefettizio dott. Giacomo Barbato è al corrente di questa irregolarità?
Sono questi i mezzi di piccolo cabotaggio del sen. Antonio Azzollini per allargare la propria fucina di voti? O forse sono i mezzi usati per mantenere una cappa di dominio assolutistico e fuori dalla legge sulla città?
Interessi e particolarismi sono tanti a Molfetta. L’intento potrebbe non essere solo quello di raccattare preferenze, macchiando questi mesi antecedenti alle elezioni amministrative di non poche “scorrettezze”, ma probabilmente quello di “controllare” il territorio.
I coni d’ombra, emersi in questi anni dalle numerose indagini in corso, sembrano continuare a distendersi in modo incontrollabile e incontrovertibile sulla città di Molfetta, senza che nessuno opponga una reale resistenza (e quei pochi in trincea subiscono da più parti il fuoco incrociato).
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