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Riconoscimenti Anioc a Bari: onorificenze a quattro molfettesi All'imprenditore florovivaistico Vincenzo Ciccolella e all'ufficiale della Guadia di Finanza Giuseppe Nappi onorificenza di Grande Ufficiale, medaglie d'onore allamemoria a Michele Panunzio e Gaetano Raguseo
20 novembre 2010

BARI - «Siete testimoni della laboriosità del nostro paese», le parole di Carlo Schilardi, prefetto di Bari, all’inizio della cerimonia Anioc Bari (Associazione Nazionale Insigniti Onorificenze Cavalleresche), tenutasi in una piccola saletta della Prefettura di Bari, dove si sono accatastate più di 200 persone. Premiato chi si è distinto nella storia e nell’operosità socio-economica della Provincia di Bari e Bat. «L’Italia, guardando a voi, può capire come rimboccarsi le maniche - ha continuato il presidente della Provincia di Bari, Francesco Schittulli - abbiamo le capacità e i mezzi per superare le difficoltà della crisi economica attuale».

Quattro gli insigniti molfettesi, premiati da Giulio la Grasta, assessore al Bilancio del Comune di Molfetta, che ha sostituito il sindaco Antonio Azzollini. Onorificenza di grande ufficiale all’imprenditore Vincenzo Ciccolella, presidente del Gruppo Ciccolella, leader europeo nel settore degli impianti florovivaistici (nella foto con l'assessore La Grasta e il ministro Fitto), e al maggiore Giuseppe Nappi, ufficiale della Guardia di Finanza.
«Sono esempi di attivismo imprenditoriale, finanziario e sociale da esibire ai giovani - il commento di Onofrio Introna presidente del Consiglio Regionale - il modello di chi ha dedicato con sacrificio la vita al lavoro, nobilitando la nostra regione». Insomma, «possiamo offrire speranza nel futuro a chi l’ha persa per la difficile congiuntura economica - la chiosa di Francesco Ventola, presidente della Provincia Bat - loro hanno dato il meglio di se stessi, al di là delle competenze personali». Perciò, è opportuno aprire queste manifestazioni ai giovani, l’invito del presidente Introna, «per loro dobbiamo tornare a costruire una speranza per il futuro».
Medaglia d’onore alla memoria per Michele Panunzio e Gaetano Raguseo (le vedove, accompagnate dalle figlie, hanno ritirato la medaglia), cittadini italiani deportati in Italia dai nazisti tra il 1943 e 1945: «loro possono essere un esempio per quantificare e capire il sacrificio umano nella costruzione di un mondo basato su condizioni migliori», ha concluso il presidente del Consiglio Regionale.
«Dobbiamo condannare con forza e chiarezza e ricordare alle nuove generazioni gli orrori del passato per non dimenticare», l’invito di Raffaele Fitto, ministro per i Rapporti con le Regioni, che ha ribadito l’importanza della famiglia per l’economia e la società italiana, «la vera risposta alla crisi, perché proprio la famiglia ha permesso in passato di raggiungere grandi risultati dopo momenti drammatici».
 
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Autore: Marcello la Forgia
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