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Resisti Molfetta! La lettera-appello di sinistra italiana sull'emergenza coronavirus
15 marzo 2020

MOLFETTA - Come circolo cittadino di Sinistra Italiana Molfetta sentiamo l’esigenza di dire due parole alla cittadinanza sull’emergenza Coronavirus. Prima di ogni altra cosa, ci uniamo all’appello delle istituzioni nazionali, locali e del Sindaco e chiediamo a tutti i cittadini che sono nelle condizioni di poterlo fare di restare a casa e uscire solo per ragioni di reale necessità e urgenza. È dura, ma è l’unica strada: recuperare la fiducia nelle nostre istituzioni, fidarci della strategia messa a punto dal Governo e attenerci alle regole, senza cercare di eluderle e aggirarle in nessun modo. Ne va della salute pubblica ed è questo l’unico modo per tornare, appena sarà possibile, alla normalità.

Vogliamo esprimere la nostra massima vicinanza alle fasce più fragili della popolazione molfettese. Prima di tutto i tantissimi anziani, molti del quali vedovi e soli, in grande difficoltà e smarrimento in queste ore. Fatevi forza e coraggio: ne usciremo e torneremo presto a passeggiare insieme nelle vie della nostra bellissima città, che negli anni avete contribuito a costruire con i vostri sacrifici. Poi i tanti fragili della nostra Molfetta, a partire dai bambini e dalle bambine con disabilità e le loro famiglie, che più di tutti soffrono dell’interruzione dell’attività scolastica e dell’assistenza specialistica che tanto conforto recava, più che mai, a questi piccoli concittadini. Siamo certi che la rete dell’associazionismo, insieme a quella delle istituzioni, metterà a punto ogni forma di sostegno domiciliare, in sicurezza, e chiediamo al Sindaco di non lasciare soli i più fragili, mettendo a punto insieme alla Giunta comunale ogni utile supporto per attraversare queste settimane di particolare difficoltà. Un pensiero anche ai già malati, a chi si sottopone a terapie oncologiche o salvavita, agli immunodepressi che sono particolarmente vulnerabili. Atteniamoci alle indicazioni anche e soprattutto per tutelare i più esposti.

Anche per questo, ai molfettesi fuorisede, che vivono al Nord e nelle regioni più colpite dall’emergenza, chiediamo un gesto di responsabilità e solidarietà: non tornate. Il rischio che il contagio si diffonda anche qui al Sud e in città è fortissimo. Restate a casa, anche se siamo certi che Molfetta vi manca e che avete paura di lasciare soli i vostri cari e avete voglia e bisogno di tornare nella vostra terra, ora più che mai. Abbiamo bisogno di tutto il vostro senso civico e di tutta la vostra comprensione: non vi muovete. Speriamo davvero tutti di riabbracciarci nelle nostre piazze, anche con i tanti giovani che studiano e lavorano fuori città e fuori regione. Ma certamente non è questo il momento e può essere molto pericoloso il contrario.

Mostriamo, poi, la nostra vicinanza a tutti i commercianti costretti ad abbassare la saracinesca per il Coronavirus. Ci siamo a lungo battuti in difesa del piccolo commercio e del rilancio del nostro centro città, fortemente penalizzato negli anni dall’ascesa della grande distribuzione. È evidente più che mai in queste ore che senza di voi, amici commercianti, la città si spegne. E dovremo ricordarcelo molto bene dopo il Coronavirus, impegnandoci a comprare da voi e non su Internet, sostenendovi dopo questa ennesima “mazzata”.  Il nostro abbraccio virtuale ma strettissimo, infine, va a tutti i lavoratori e le lavoratrici che non possono fermarsi e devono continuare a lavorare, con la paura del contagio e però con il senso del dovere di mandare avanti quella parte di economia che non può interrompersi, nemmeno ora. I sindacati si stanno battendo, in queste ore, con il Governo perché su ogni posto di lavoro siano rispettati i presidi di sicurezza. Noi siamo al fianco dei sindacati in questa battaglia e ci attiveremo in ogni sede perché nessuno esca di casa sentendosi “carne da macello”. E però chiediamo al mondo dell’impresa cittadino di fare una riflessione seria, con massima urgenza, sulla possibilità di ridurre o fermare la produzione, ove possibile, almeno per il tempo di maggiore crisi sanitaria, perché troviamo ingiusto e iniquio dividere il Paese e la città tra chi può fermarsi e chi no.

Nessuno, poi, speculi su questa emergenza quando tutto sarà finito. Nessun lavoratore e nessuna lavoratrice molfettese devono perdere il proprio lavoro per il Coronavirus. E per le fasce più precarie, per i lavoratori già a casa per le chiusure, ogni misura di sostegno ed emergenza va attivata da subito, anche con l’aiuto delle istituzioni locali.

Non possiamo non concludere dicendo che le nostre battaglie per la difesa della sanità pubblica e contro i tagli ai nostri ospedali, in cui ci siamo sentiti spesso soli, erano battaglie giuste. Questione di vita o di morte, viene da dire in queste ore. Non ci siamo mai piegati, in questi anni, a chi voleva convincerci che i tagli alla sanità pubblica erano inevitabili e ora più che mai restiamo vicini agli operatori del nostro ospedale – medici, infermieri, amministrativi e operai – e degli altri ospedali del territorio, chiamati a prepararsi nelle prossime settimane a un lavoro ancora più duro di sempre. In una prima linea in cui molti operatori non hanno nemmeno i dispositivi di protezione minimi, rischiando in prima persona per assicurare l'assistenza. Noi siamo con voi. C’eravamo prima, ci siamo oggi più che mai e ci saremo domani.

Restiamo uniti, responsabili e restiamoci solidali. E restiamo a casa. Molfetta supererà il Coronavirus e ci ritroveremo appena possibile per riprendere le nostre battaglie per una città più giusta, ambientalista, innovativa e accogliente nelle nostre strade e nelle nostre piazze.

Il circolo di Sinistra Italiana Molfetta

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