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Relitto Alessandro I, nuova ricognizione subaquea per eventuali perdite di gasolio
11 maggio 2006
MOLFETTA – 11.5.2006 Questa mattina gli uomini del 1° nucleo sommozzatori della Guardia costiera di San Benedetto del Tronto, su disposizione del comando generale del corpo delle Capitanerie di porto, effettueranno una ricognizione subacquea nell'area di mare tra Molfetta e Bisceglie, tramite l'ausilio di attrezzatura Rov (telecamera subacquea), al fine di verificare eventuali dispersioni di idrocarburi residui ancora presenti a bordo della nave cisterna Alessandro I. Nel mese di aprile il capo del compartimento marittimo di Molfetta, il C.F. (CP) Luigi Leotta, si è recato a Roma, presso la direzione per la protezione della natura del ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio, per partecipare ad una riunione alla quale hanno inoltre preso parte il dott. Ezio Amato dell'Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare e rappresentanti del reparto ambiente marino del corpo delle Capitanerie di porto al fine di concordare le attività di ispezione e monitoraggio del relitto. Alle operazioni di verifica parteciperanno, inoltre, due mezzi navali della Guardia costiera di Molfetta e una motovedetta del dipendente ufficio locale marittimo di Trani. La Capitaneria di Porto di Molfetta, sempre sensibile alla salvaguardia dell'ambiente marino ed in considerazione dell'avvicinarsi della prossima stagione estiva, continuerà l'opera di monitoraggio e controllo del tratto di mare di sua competenza. La petroliera Alessandro I, affondò il 1° febbraio 1991 al largo tra Molfetta e Bisceglie. Oggi il relitto della nave (nella foto), si trova a 100 metri di profondità. Una recente ispezione del relitto fu fatta il 4 marzo scorso e non risultarono dispersioni di gasolio in mare. Già nel settembre 2004 ci fu un allarme inquinamento e il sostituto procuratore della Repubblica di Trani, Antonio Savasta, chiese informazioni, alla capitaneria di porto di Molfetta, sulla presenza di macchie di gasolio in mare. Secondo una segnalazione fatta da Legambiente, il petrolio si stava riversando in mare dalla motocisterna Alessandro I, per la presenza di macchie di gasolio in superficie. La nave, che trasportava 3.000 tonnellate di dicloroetano e 550 tonnellate di acrilonitrile, due sostanze catalogate come altamente dannose e cancerogene dall'Istituto Superiore della Sanità, affondò 18 miglia a largo delle coste di Molfetta durante il viaggio da Cela a Ravenna. Durante l'affondamento parte del carico di acrilonitrile si disperse in acqua; nella zona vennero compiute operazioni di bonifica e i serbatoi del carburante furono sigillati.
Sulla vicenda dell'Alessandro I “Legambiente” realizzò (in collaborazione con un sub molfettese, Paolo De Gennaro) un film dossier a cura di Nicola Scaringi, che ripercorre la vicenda della motocisterna, mostra le macchie di gasolio in superficie in corrispondenza del luogo dove giace il relitto, e mostra anche immagini di una ispezione fatta al relitto un anno fa dalla Lega navale di Trani con un robot telecamera.
L. d. S.
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