BARI - Il consiglio regionale ha approvato ieri il disegno di legge “Norme per lo sviluppo dello sport per tutti”, la cosiddetta legge Minervini, proposta dallo stesso assessore allo sport Guglielmo Minervini (foto). La seduta è stata tormentata con proteste che hanno rasentato la rissa d aparte del centrodestra che ha abbandonato l'aula.
Ma ricostruiamo l'intera seduta. Per superare l'empasse che si era presentato nello scorso Consiglio in cui “abbiamo corso il rischio – ha spiegato il consigliere regionale Michele Pelillo (Margherita) – di offuscare un'importante legge e la sua portata riformista e innovatrice”, la maggioranza (Vittorio Potì primo firmatario) ha presentato quattro sub emendamenti (all'art.6 comma 3; art. 8 comma 1 lettera e; art. 8; art. 22) oggetto di animata discussione. In particolare, al centro del confronto tra maggioranza e opposizione, l'emendamento all'art. 6 comma 3 che sostituisce “la Conferenza Episcopale pugliese – Ufficio di Pastorale dello sport” prevista dal ddl all'interno della consulta regionale dello sport, con “l'Anspi (associazione nazionale San Paolo italiana) e gli enti sportivi delle altre confessioni religiose”.
L'opposizione ha chiesto di conoscere le motivazioni che hanno portato alla formulazione dei sub emendamenti, ravvisando nella modifica “una contraddizione che nasconde l'avversione della maggioranza rispetto a ciò che è la cultura cattolica” secondo il capogruppo di FI, Rocco Palese, ed un atteggiamento “censorio, per paura di sembrare clericale” a giudizio del presidente di An, Michele Saccomanno.
La maggioranza, dal canto suo, ha ribadito l'intento di voler conferire alla legge una formulazione più appropriata dal punto di vista lessicale e giuridico, nonché la portata innovativa del ddl.
“La legge porta il nome “sport per tutti” perché disciplina l'allenamento dei corpi e non delle anime – ha chiarito il consigliere Arcangelo Sannicandro (prc) – e riteniamo che la dizione “ufficio pastorale dello sport” sia un'espressione impropria. Del resto, l'Aspi non è altro che un ente di derivazione cattolica ed ecclesiastica che si occupa di oratori in coerenza con i contenuti della legge”.
Le opposizioni abbandonano l'Aula
“Dopo un episodio così grave non ci sono le condizioni minime per continuare i lavori: L'opposizione abbandona il Consiglio”. Motivo dello strappo istituzionale una frase del presidente Nichi Vendola, colta mentre l'assemblea seguiva l'intervento di Pina Marmo (Margherita), sul disegno di legge sullo sport. Quanto è successo è stato illustrato dal capogruppo di Forza Italia Rocco Palese, in apertura della conferenza stampa improvvisata da 18 rappresentanti del centrodestra per spiegare le ragioni dell'abbandono dell'Aula.
“Nel corso di una normale seduta e di un confronto normalmente intenso come in altre occasioni – ha detto – ad una innocente richiesta del collega Baldassarre: “li volete dare i soldi agli oratori?' Vendola ha risposto che sarebbero stati dati 'sì e senza voto di scambio'. Il comportamento, per Palese “è censurabile, le affermazioni sono gravissime, senza precedenti in quest'Aula e in altre aule legislative. Si è andati oltre: invitato a spiegare le ragioni, il presidente della Regione ha fatto riferimento a 'voti di scambio sugli atti del 2004'. A quali atti si riferisce se sono stati tutti adottati a norma di legge dalla Giunta Fitto?”.
“Io ero in quel Governo regionale – ha osservato il capogruppo di AN Michele Saccomanno - e ritengo di non aver fatto niente di illecito e come me i miei colleghi della Giunta di allora. Mi sento gravemente offeso, c'è molta violenza nelle parole di Vendola. Il suo è un comportamento improprio, non è più all'Antimafia. Quando lancia accuse così gravi è perché lo informano o è lui che informa. Onestà intellettuale vorrebbe che ce lo chiarisse”. Saccomanno si è detto “non tutelato” dalla condotta del presidente del Consiglio regionale, Pietro Pepe, che a suo avviso nel disciplinare l'andamento dei lavori “avrebbe dovuto invitare Vendola a chiarire le sue affermazioni”.
“Fatto gravissimo, ignobile, senza precedenti – sono le impressioni del capogruppo Udc Angelo Cera – i pugliesi devono sapere che qui è accaduta una vergogna istituzionale. Mi sento umiliato, mortificato, stordito. Se le delibere sugli oratori sono voto di scambio, allora lo è anche la legge del centrosinistra sulla famiglia”. Raffaele Baldassarre (FI), proponendosi come “l'incolpevole autore dell'episodio” ha parlato di “enorme scivolone” ed ha chiesto se quello del presidente sia “un giudizio personale o non anticipi quello di altre istituzioni o le iniziative di altri organi”.
Per Giammarco Surico, capogruppo del Misto, “si vuole bloccare la difesa della storia cattolica di questa società, nascondendosi dietro ipocrisie e accuse quali quelle ascoltate in Aula”. In una dichiarazione, Ignazio Zullo (L'Italia di mezzo), “c'è un'acredine e un atteggiamento che vorrebbe oscurare, stigmatizzare e disconoscere i valori cattolici tanto da volerli mettere al bando quasi a volerli considerare in una diversità non rispettabile al confronto dei loro valori che ora con Vendola sono per loro i veri valori da coltivare indipendentemente dal sentire della maggioranza dei pugliesi”.
L'opposizione si compatta in una protesta “istituzionale dura e forte” ha detto Saccomanno. Non parteciperà ai lavori del Consiglio di oggi e di domani né alle commissioni. Fino a quando? “Attendiamo le mosse del presidente del Consiglio – sempre Saccomanno - vorremmo fare i consiglieri, non essere costretti a inseguire il presidente della Giunta”.
“Chi vuole mettere la museruola al Consiglio regionale non ci riuscirà”, ha concluso Palese.
Il voto prosegue in un clima da stadio
Le norme per lo sviluppo dello sport per tutti hanno generato una vera propria rissa in aula consiliare. In un clima da stadio con l'opposizione che, dopo aver annunciato con una conferenza stampa di non partecipare alla seduta del consiglio e all'attività istituzionale in genere, ha scelto invece, di rientrare in aula e inscenare una fragorosa protesta.
A calmare gli animi non è servito l'intervento del presidente Vendola che ha ripercorso gli avvenimenti della mattina, sottolineando lo sconcerto per l'accaduto. “Il trascinamento della chiesa in questa aula – ha detto, tra l'altro il presidente – è una circostanza inopportuna, la fede è troppo importante”.
E poi Vendola ha risposto alle accuse dell'opposizione su presunte relazioni con la magistratura: “non sono mai stato l'ispiratore di alcun teorema giudiziario, semmai ho sempre avuto una posizione solidale con chi si è trovato invischiato in vicende di tipo giudiziario”.
Vendola è stato interrotto bruscamente dall'ingresso in aula dei consiglieri di minoranza che una volta seduti hanno interrotto il suo intervento battendo mani e piedi e qualcuno anche le scarpe sui banchi.
Il presidente del Consiglio Pepe ha mandato avanti a fatica la seduta appellandosi al diritto della maggioranza di legiferare e sottolineando che “non si può essere ostaggio della dittatura della minoranza”.
Pelillo: “Indegna gazzarra in aula”
Il portavoce dei gruppi federati dell'Ulivo in Consiglio regionale, Michele Pelillo, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Con una indegna gazzarra, che ha profondamente mortificato la massima istituzione regionale come mai era accaduto dal 1970 ad oggi, il centrodestra in Consiglio, sempre più allo sbando, privo di qualsiasi capacità di proposta politica e incapace di svolgere in modo decoroso ed efficace l'importante ruolo dell'opposizione, ha impedito l'approvazione di una legge importante ed attesa da più di vent'anni dalla società pugliese. Una legge fortemente condivisa dal mondo sportivo, da quello della scuola e dalle istituzioni religiose, sempre parte attiva ed indispensabile nella promozione e nella pratica dello sport nella nostra regione”.
Infine approvazione della legge. Assenti i gruppi del centrodestra
Legge sullo sport: sì all'unanimità del centrosinistra in Consiglio regionale, coi banchi dell'opposizione deserti.
“Onorevole tregua”, il presidente Pietro Pepe ha così definito l'intesa raggiunga nell'ennesima conferenza dei capigruppo della giornata. “Dovendo recuperare i tempi morti accumulati nella seduta – ha spiegato Pepe – uscendo dall'Aula i gruppi di centrodestra consentono di completare l'approvazione del disegno di legge (restavano da esaminare gli articoli dal 9 al 24). Abbiamo assunto l'impegno a non tenere la seduta consiliare fissata per domani, mercoledì 29”.
“Accogliendo le ragioni della protesta”, ha continuato, si metterà in moto un meccanismo istituzionale. Sarà affidato alla responsabilità dello stesso presidente del Consiglio regionale e prevede per martedì 5 dicembre un incontro del presidente della Giunta Vendola con i capigruppo.
L'assessore Minervini: “una legge sullo sport, per tutti”
“Di sport in questo dibattito si è parlato poco”. L'assessore, Guglielmo Minervini ha commentato in Consiglio regionale l'approvazione della legge che prevede norme per lo sviluppo dello sport per tutti.
“Con questa legge – ha detto - diamo risposte a un fenomeno radicato, il bisogno di benessere che ormai è generale. La Puglia scala la classifica, si pone tra le Regioni all'avanguardia, in una dimensione di welfare più avanzato”.
“Il mondo sportivo sente questo risultato come proprio, per il metodo della concertazione utilizzato e che ha coinvolto l'intero movimento nella nostra Regione – ha osservato l'assessore – è una legge dedicata a tutti gli sportivi pugliesi e segna l'emersione dello sport di eccellenza: le nostre società che militano nelle massime serie sono passate da 4 a 13 solo nell'ultimo anno”.
Borraccino (PdCI): “ddl sullo sport preferito di alcuni politici, litigare”
Il presidente del gruppo consiliare dei Comunisti Italiani, Cosimo Borraccino, esprime “forte dissenso per come è stata offesa la dignità del Consiglio regionale che in aula sta procedendo sulla discussione per l'approvazione del Disegno di Legge sullo Sport per tutti.
L'inspiegabile atteggiamento di alcuni legislatori regionali di centro destra rischia di ridurre tutto alla querelle 'oratori si, oratori no', così come è avvenuto, per la famiglia, con la legge sui servizi sociali che riconobbe per l'appunto anche gli oratori quali soggetti di politiche attive sul tema della inclusione sociale.
Il ddl sullo 'sport per tutti' chiarisce il ruolo strategico delle Consulte e delle commissioni miste e si rivolge alle organizzazioni sociali responsabilizzandole e partecipandole, garantendo la laicità dell'impianto della legge stessa.
Sembra, quindi, alquanto strumentale la denuncia dell'opposizione di eliminazione dei riferimenti all'Ufficio di Pastorale dello sport della Conferenza episcopale ed agli oratori”.
Ulivo soddisfatto
Il portavoce dei gruppi federati dell'Ulivo in Consiglio regionale, Michele Pelillo, ha diffuso la seguente dichiarazione: “Con l'approvazione della legge sullo sport, il Governo regionale fornisce un contributo apprezzabile al mondo sportivo pugliese. Esprimo la mia soddisfazione a nome dell'Ulivo in Consiglio regionale per un risultato importante che oggi portiamo a casa e che è frutto di un lavoro di ascolto, di concertazione e di sintesi delle diverse esigenze di un mondo variegato come quello sportivo. Abbiamo mantenuto un impegno assunto con i pugliesi in campagna elettorale e possiamo dirci pienamente soddisfatti perché abbiamo fornito la Puglia di una legge articolata, puntuale e attenta alle esigenze di tutti i soggetti che operano nei settori sportivi.
Con questa legge si colma un vuoto normativo durato più di vent'anni, si prende atto del valore intrinseco dello sport anche come strumento per raggiungere tutte le fasce della nostra società e si riconoscono, peraltro, le finalità educative e sociali che riveste lo sport, inteso come importante mezzo di coesione sociale.
Tra i tanti motivi di soddisfazione, l'Ulivo rimarca un elemento di grande innovazione proposto dalla nuova legge regionale: in tema di sponsorizzazioni saranno incentivate quelle forme di promozione e marketing del territorio attraverso il sostegno concreto delle iniziative sportive anche al fuori dei confini regionali”.
Udeur: “Nuovo traguardo per la Regione”
L'approvazione odierna delle “Norme per lo sviluppo dello sport per tutti” costituisce un nuovo traguardo di prestigio conseguito dalla Regione Puglia. E' quanto si apprende da una nota diffusa dal Gruppo consiliare dei Popolari Udeur al termine della seduta odierna del Consiglio Regionale. La nuova normativa recepisce i profondi mutamenti sociali che vedono lo sport non più come attività di nicchia, per pochi privilegiati, ma uno straordinario momento di inclusione sociale e di welfare generativo di ritorni positivi per la comunità dei pugliesi.
“Recepire in una norma moderna la funzione educativa e sociale dello sport ai fini della formazione armonica e del benessere psico-fisico delle persone – riferisce il Consigliere Buccoliero - significa ancora una volta che il legislatore è attento alle necessità dei propri consociati e realizza in concreto misure atte a rispondere alle medesime con tempestività ed appropriatezza”.
Il Capogruppo De Leonardis aggiunge: “sono punti qualificanti della nuova legge la previsione di considerevoli contributi annuali per il sostegno di attività sportive dilettantistiche, anche oratoriane e per manifestazioni nazionali ed internazionali; per l'acquisto di attrezzature sportive e la realizzazione di nuovi impianti per la pratica sportiva. Peraltro la previsione di personale qualificato responsabile, all'interno delle strutture sportive aperte al pubblico, oltre a garantire nuove opportunità occupazionali per tantissimi laureati in Scienze Motorie, garantirà altresì la tutela della salute dei tantissimi sportivi pugliesi. L'inclusione delle province come destinatarie dei benefici ed il loro coinvolgimento, nel proprio ambito territoriale, del nuovo ruolo di programmazione e coordinamento istituzionale conferisce alla norma un ulteriore pregio che fa compiere nuovi importanti passi in direzione del decentramento.”
Ventricelli: “la Puglia ha la sua politica per lo sport”
Dichiarazione del Presidente della Seconda Commissione Consiliare Michele Ventricelli, relatore della legge.
"Lo sport non è più un fenomeno elitario, è diventato una pratica sociale, una vera e propria risorsa culturale e socio-economica che consente la promozione della persona umana, la sua educazione e socializzazione.
La legge che abbiamo approvato elimina gli squilibri della marginalità urbana e sociale e si muove anche per il recupero di soggetti a rischio criminalità.
La legge che abbiamo approvato coglie tutti questi obiettivi e stabilisce le linee guida per una politica dello sport nella nostra Regione.
Nella legge viene riconosciuta la finalità educativa e sociale dello sport e di tutte le attività motorie. Inoltre sono fissati le finalità che la Regione persegue con il coinvolgimento delle Province e dei Comuni, veri protagonisti insieme alle Associazioni Sportive della nuova stagione dello sport in Puglia.
Nella nuova legge, vengono disciplinati i contributi annuali a sostegno delle attività sportive dilettantistiche e delle manifestazioni nazionali o internazionali. Viene anche definita la programmazione della prevenzione, della sensibilizzazione e della tutela della salute al fine di contrastare il fenomeno preoccupante del doping.
La legge si occupa infine delle modalità di affidamento della gestione di impianti sportivi pubblici, dei soggetti a cui affidare la gestione, nonché dei requisiti per la redazione delle graduatorie da parte degli enti territoriali. Non a caso uno dei cardini di questa legge è la figura del responsabile tecnico di associazioni ed enti sportivi che deve essere in possesso di laurea in Scienze Motorie.
Dispiace che questa importante legge non sia stata approvata all'unanimità dopo il lavoro fatto in Commissione. Comunque come Presidente della II Commissione e relatore della legge ringrazio tutti per aver lavorato ad un testo così fondamentale per lo sporti in Puglia.