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Questa sera nuova riunione al Senato per decidere l'utilizzo delle intercettazioni della Procura sul sen. Antonio Azzollini. Il segretario del Pd di Molfetta scrive ai componenti del suo partito nella Giunta
07 ottobre 2014

MOLFETTA - Grante attesa a Molfetta in vista della nuova riunione della Giunta per le elezioni e le immunità parlamentari del Senato che è stata convocata per oggi, martedì 7 ottobre alle ore 20.30, per affrontare nuovamente la questione relativa all’autorizzazione per l’utilizzo delle intercettazioni telefoniche del sen. Antonio Azzollini (foto) nell’ambito del procedimento penale avviato, anche a suo carico, sulla vicenda dei lavori di realizzazione del nuovo porto commerciale della città. In questa occasione il segretario del Partito Democratico di Molfetta, Giulio Calvani, ieri ha inviato una lettera ai componenti del PD che siedono in Giunta al fine di sensibilizzarli sulla necessità di sbloccare una situazione che si trascina da troppo tempo, senza che si riesca ad arrivare ad una decisione definitiva.

«Mi auguro – ha commentato Calvani – che la Giunta domani possa assumere una decisione, approvando la proposta di autorizzazione all’utilizzo delle intercettazioni già formulata, in una motivata e articolata relazione svolta in una delle scorse sedute, dal senatore del Partito Democratico, Felice Casson”.

“Il mio auspicio – ha proseguito il segretario del PD di Molfetta – è che anche il Presidente della Giunta, sen. Dario Stefàno, sappia esercitare con maggiore vigore e determinazione il suo ruolo, essendo del Presidente, ai sensi di quanto previsto dai Regolamenti parlamentari, la responsabilità sul corretto svolgimento dei lavori in Giunta e sul suo buon andamento. Spetta al Presidente, infatti, garantire che il corposo lavoro istruttorio svolto fino a questo momento, in oltre nove mesi, possa sfociare in una decisione definitiva, e mi auguro che Stefano eserciti finalmente tutte le sue prerogative per impedire ulteriori manovre dilatorie, da qualunque parte provengano. Un ulteriore rinvio sarebbe uno sfregio per la dignità stessa delle nostre istituzioni”.

 

Riportiamo di seguito il testo della lettera trasmessa dal segretario del Partito Democratico di Molfetta ai senatori Stefania Pezzopane, Felice Casson, Giuseppe Luigi Cucca, Rosanna Filippin, Nadia Ginetti, Doris Lo Moro, Claudio Moscardelli, Giorgio Pagliari e, per conoscenza, al capogruppo del PD in Senato, Luigi Zanda.

 

“Illustrissimi Senatori della Repubblica,

mi permetto di scriverVi nella mia qualità di Segretario del Circolo del Partito Democratico di Molfetta per segnalarVi l’importanza che riveste per la vasta comunità delle democratiche e dei democratici della mia città, oltre che per tutti i cittadini assetati di verità e giustizia, a prescindere

dal loro orientamento politico, la seduta della “Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari” che si svolgerà domani, martedì 7 ottobre alle ore 20.30.

Come a Voi noto, sarete chiamati a discutere della domanda di autorizzazione all’utilizzo di alcune intercettazioni telefoniche del sen. Antonio Azzollini (NCD), nell’ambito di un procedimento penale avviato, anche a suo carico, dalla Procura della Repubblica di Trani che ipotizza, con riferimento al predetto parlamentare (già sindaco della mia città dal 2006 al 2012) e in relazione ai lavori di realizzazione del nuovo porto commerciale di Molfetta, la commissione di reati gravissimi che vanno dall’abuso d’ufficio all’associazione a delinquere, passando per la truffa  aggravata ai danni dello Stato e il falso ideologico, oltre ad una lunga serie di reati ambientali.

Si tratta di una vicenda molto grave e delicata che ha portato al sequestro, un anno fa, del cantiere del nuovo porto della nostra città, un’opera finanziata dallo Stato con risorse pari a circa 150 milioni di euro, sulla quale si addensano molte nubi e che, a questo punto, rischia seriamente di non vedere mai la luce lasciando per sempre una ferita di enormi proporzioni a sfregiare il nostro orizzonte.

Sui molteplici punti oscuri di questa vicenda la magistratura sta alacremente lavorando per accertare eventuali responsabilità e per dare una risposta ai tanti gravosi interrogativi che ci sono e che lanciano un’ombra inquietante su tutta questa operazione.

Ma, a prescindere dal merito della questione (che non spetta certamente a me illustrarVi, avendo Voi tutti gli elementi a disposizione per poter adeguatamente valutare) quello che mi preme evidenziare è il senso di sconforto che con sempre maggior vigore emerge nel constatare che dal 29 gennaio 2014 (data in cui il Presidente del Senato ha deferito alla Giunta la domanda di autorizzazione all’utilizzo delle intercettazioni telefoniche) l’organismo parlamentare di cui siete componenti continua a rimandare, di seduta in seduta, l’assunzione di una decisione, con argomentazioni che appaiono – me lo consentirete – pretestuose o comunque finalizzate esclusivamente a prendere tempo.

Non c’è bisogno che Vi spieghi quanto i continui rinvii (undici in nove mesi) ingenerino nell’opinione pubblica della mia città e non solo (vista la eco che la vicenda sta avendo anche sugli organi di stampa nazionale) il convincimento che la Giunta, piuttosto che esercitare con rigore le sue prerogative a garanzia del pieno esercizio dell’attività parlamentare, stia piuttosto consentendo, con un comportamento dilatorio, che venga intralciato il corso della giustizia, di fatto impedendo che la magistratura possa fare serenamente il suo corso per accertare eventuali responsabilità.

Dal momento che sono convinto della Vostra rettitudine, del Vostro valore e del profondo senso

delle istituzioni che anima ciascuno di Voi, confido che nella seduta di martedì 7 ottobre possano essere affrontati e risolti, in via definitiva, i nodi di ordine procedurale che hanno impedito fino a questo momento la definizione di questa vicenda, in modo che la Giunta possa assumere, con l’obiettività e l’imparzialità che deve ispirare ogni sua scelta, una decisione (qualunque essa sia), ponendo fine a questa interminabile “melina” che ingenera in tantissimi il dubbio che si stia facendo di tutto, nelle ovattate stanze di Palazzo Madama, per proteggere un autorevole esponente di questa anomala maggioranza “delle larghe intese” al governo del Paese, potentissimo Presidente della Commissione Bilancio del Senato, incappato in un brutto guaio giudiziario.

Ritengo doveroso, tra l’altro, evidenziarVi come l’immagine di un organismo parlamentare di garanzia incapace di assumere una decisione per un lasso di tempo così lungo, non faccia altro che accrescere a dismisura quel divario sempre più netto che già esiste tra la politica e i cittadini, aumentando quel senso di sfiducia nei riguardi delle istituzioni che rappresenta, oggi, un vero e proprio rischio per la stessa tenuta del nostro sistema democratico.

Dal canto mio sono convinto che con senso di responsabilità e rigore, ciascuno di Voi eserciterà il suo mandato nell’esclusivo interesse del Paese, consentendo con il proprio impegno che questa vicenda possa finalmente sbloccarsi, dando una risposta a quella sete di giustizia e verità che, con vigore, si solleva dalla mia città, Molfetta, e dalla Puglia intera.

Con osservanza».

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