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Progetto Viale dei Giusti a Ruvo dedica a Renata Fonte
Sabrina Matrangola, figlia di Renata Fonte, con i figli accanto al cartello di Renata
29 aprile 2022

RUVO DI PUGLIA - Già da diverso tempo nelle campagne di Ruvo di Puglia, in località Serra Petrullo, è stata avviata una interessante iniziativa. Grazie alla Fondazione “Angelo Cesareo” Onlus è stato recuperato un antico casale e del relativo appezzamento di terreno, realizzando il Viale dei Giusti. È nato così un luogo dove si fa memoria di coloro che, con le proprie azioni, il proprio lavoro, il proprio impegno, il proprio pensiero, si sono spesi per la società civile e per la legalità.

Ultimo, in ordine di tempo, è il progetto, patrocinato dal Comune di Ruvo di Puglia, dedicato a Renata Fonte, assassinata da due sicari nel 1984.

Renata Fonte era nata a Nardò nel 1951, militava nel Partito Repubblicano Italiano quando divenne Consigliera comunale e le venne assegnato l’Assessorato all’ambiente.

Si dedicò con grande impegno alla difesa dell’area di Porto Selvaggio dalla speculazione edilizia. A tal fine promosse una modifica al piano regolatore ma venne uccisa pochi giorni prima della seduta comunale nella quale la sua proposta sarebbe stata posta ai voti.

La Fondazione ha, dunque, avviato un progetto che è stato avviato nei giorni scorsi e che durerà per circa sei mesi. Sarà incentrato sulla visione della Donna-Gea, grembo generativo e protettivo dell’ambiente. In altre parole, sarà incentrato sui temi che hanno caratterizzato l’azione e gli ideali di Renata Fonte: la legalità declinata e fasciata coi temi della tutela dell’ambiente e del paesaggio, delle sue specifiche bellezze e suggestioni.

Un percorso che si declinerà attraverso dialoghi, laboratori, linguaggi delle arti.

Il progetto, il cui logo è il disegno acquarellato di un ibisco con profilo di donna, realizzato da Gian Marco De Francisco, è stato presentato nel corso di un incontro che si è tenuto nella sala del Museo del Libro di Ruvo, al quale hanno preso parte l’Assessore Monica Filograno, il sindaco di Corato Corrado De Benedittis, il prof. Giovanni Pappagallo, che ha tracciato una essenziale biografia politico-assistenziale di Renata Fonte, don Luigi Ciotti che, in video, ha presentato l’assessora di Nardò come una donna “giusta”, oltre a rappresentanti del Coordinamento del Viale dei Giusti. Il coordinamento ha focalizzato l’attenzione sul logo, in particolare sul “quadrilatero” come figura evocativa di Renata Fonte: «… come in un quadrilatero, ogni lato si costituisce e sta in un rapporto intimo di forza con gli altri, determinandone, così, la figura, allo stesso modo l’assessore di Nardò ha vissuto in sé, come formazione e valori, e si è avvolta, nel suo impegno personale e politico, in quattro lati e orizzonti: quello dell’essere donna-madre, quello della cura della terra (ambiente-paesaggio), l’orizzonte della legalità, la tensione alla bellezza. Orizzonti e tensioni che trovano una stretta e profonda relazione in quanto sorgenti da quella unica Fonte che potremmo chiamare Gea, Donna-Madre-Generatrice che, nel suo generare, si prende cura. Una forza che, dal Caos, in quanto Madre-Terra, lega, curando e generando bellezza contro ogni “forma” – informe di distruzione».

Il progetto è stato concretamente inaugurato il 9 aprile.

In contrada Serra Petrullo tre donne, la figlia di Renata Fonte, Sabrina Matrangola, la vicepresidente di Libera Daniela Marcone e l’assessora alle Politiche Urbanistiche e Piano del Verde del Comune di Lecce Rita Miglietta hanno parlato della donna-madre, della giusta battaglia per la legalità e l’ambiente, della passione politia come passione per la sua terra e per l’ambientalismo “ante litteram” che contrassegnarono l’azione di Renata Forte.

Nel Viale dei Giusti è stato collocato un albero di ibisco mentre, lungo il viale, Michele Muggeo al violino e Vincenzo Matropirro hanno accompagnato gli intervenuti attraverso un suggestivo percorso musicale, eseguendo un tema dedicato a Renata Fonte.

Nel casale di Serra Petrullo, invece, è stata inaugurata una mostra fotografica a cura di Paolo Laku, dedicata a Porto Cesareo.

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