MOLFETTA - Strade allagate, asfalto e tombini della fogna nera saltati. Gravi difficoltà per la circolazione stradale. Nuova zona residenziale alle spalle dell’ospedale e sottopasso di via Ruvo e via Terlizzi allagati. Fulmini nelle vicinanze del centro urbano. Anche su Molfetta si è abbattuta la perturbazione che questa mattina ha colpito il foggiano, con poco meno di mezz’ora di pioggia intensa e incessante.
Allagate tutti le zone urbane edificate sulle e nei pressi delle lame. In particolare, la nuova zona residenziale a ridosso di Lama Martina-Cupa dove ancora una volta l’acqua ha inondato box auto e cantinole, oltre alle strade divenute veri e propri letti di piccoli fiumi in piena. Potrebbe essere davvero devastante lo scenario in caso di una precipitazione incessante e violenta, considerate la caratteristiche morfologiche dell’area e il flusso con cui scorreva l’acqua per le strade. È evidente che costruire in quell’area senza rispettare le problematiche idrogeomorfologiche e le distanze dall’alveo della lama, come impongono le leggi e i provvedimenti regionali, è stata una scelta tecnico-amministrativa piuttosto azzardata che potrebbe pesare con il tempo sull’incolumità dei residenti.
Inagibili il sottopasso di via Terlizzi e via Ruvo, collocati rispettivamente sulle lame Scotella e Le Sedelle, entrambe edificate (la prima sfocia al porto di Molfetta, la seconda alla Cala Secca dei pali). Corso Umberto, via Baccarini, via santa Scolastica e tutte le parallele che scendono verso il mare si sono trasformate in dei fiumi in piena. Allagata anche via Berlinguer, nonostante i lavori per la realizzazione della fogna bianca nel 2009-10: anche in questo caso, se la rete fognaria non è stata capace di drenare pochi metri cubi di pioggia, lasciando la strada in balia dell’acqua, la situazione potrebbe davvero peggiorare in caso di violente e copiose precipitazioni. Tra l’altro, il rilevato di via Berlinguer ostacola il normale deflusso delle acque della lama, che a mente tende ad allagarsi.
Peggior sorte per via Ungaretti, dall’altra parte di Lama Martina-Cupa. Allagati i box auto, via Sibilla Aleramo ha assunto i contorni di una rapida, mentre hanno debordato i pozzi neri sulla strada.
Con la precipitazione di questo pomeriggio è anche saltato il nuovo asfalto, in particolare su via Massimo d’Azeglio tra le basole, poste a margine della strada per il deflusso delle acque piovane, e il manto stradale (l'asfalto non è completo, ma avrebbe almeno dovuto reggere). La testimonianza palese di come i lavori di bitumazione del Piano Strade siano stati svolti in molti casi in modo confusionario e arrabattato. Ad esempio, su alcune parallele di Corso Umberto l’assenza dei canali laterali di deflusso, interrati dall’asfalto durante i lavori, ha facilitato l’inondazione violenta delle strade. Una situazione mai accaduta in passato, ma
già pronosticata da Quindici.
Infine, sono saltati molti tombini della fogna nera, invece delle condotte dell’acqua pluviale: un vero e proprio mistero. Sarebbe, perciò, opportuno che l’AQP o il Comune di Molfetta verificassero non solo lo stato delle condotte, ma anche le linee della rete idrica di Molfetta: di fronte a questa inaspettata situazione è probabile che i differenti liquidi si siano mescolati e che le condotte abbiamo subito qualche danno interno. I danni maggiori al porto: i liquami hanno inondato la zona per poi riversarsi in mare. Altro disastro ambientale.
Bisognerebbe anche accertare il tipo di impianto realizzato, soprattutto a ridosso del mare. Potrebbe essere una rete mista, con un dimensionamento errato: rispetto ad un sistema separato, il progettista avrebbe dovuto considerare la portata dei reflui addotti alla rete dalle varie utenze e quella presunta della precipitazioni. Ma non si esclude che durante i lavori degli anni passati la fogna bianca sia stata maldestramente collegata alla fogna nera, per risparmiare sui lavori in esecuzione: in questo modo, si spiegherebbe l’esplosione dei tombini al porto, dove sfocia l’edificata Lama Scotella.
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