Per Transparency International Italia la Puglia al 3° posto per la corruzione nella sanità
Ancora corruzione nella sanità, un argomento che tiene banco in Italia e soprattutto in Puglia, dove, secondo Trasparency International siamo al 3° posto in Italia.
Ecco una nota sull’argomento di Vitangelo Solimini Coordinatore di Cittadinanzattiva:
«Nella mia ultima nota sulla corruzione nella sanità, mi ero limitato a segnalare che, anche Bari e Brindisi risultavano colpite da fatti corruttivi e di mala sanità. Non entrai nel vivo delle vicende, sperando che la Regione venisse fuori con qualche nota significativa. Invece, solo silenzio o quasi.
Eppure la vicenda brindisina non è di poco conto. Ci sono ben 133 indagati, con 22 agli arresti, tra carcere e domiciliari. I reati contestati: associazione per delinquere, frode, violazione del segreto d'ufficio, falso in atti pubblici. La maggior parte delle persone coinvolte, operavano nell'Area Gestione Tecnica. Coinvolto anche l'ex direttore generale della ASL brindisina.
Per i magistrati Giuseppe De Nozza e Nicolangelo Ghizzardi la vicenda corruttiva è legata ad un enorme numero di gare d'appalto “pilotate”, per un valore di circa 34 milioni di euro! Dalle intercettazioni è emerso che, le offerte venivano preventivamente visionate, così da poter suggerire all'imprenditore “amico” l'offerta da presentare. Ovviamente la commissione aggiudicatrice delle gare era sempre composta dagli stessi impiegati dell'ufficio Area Gestione Tecnica. Come se non bastasse, alcuni impiegati dell'Area, avrebbero costituito imprese, acquistato quote societarie, aperto agenzie immobiliari, accettando anche viaggi e preziosi.
L'inchiesta partita nel 2006 è stata portata a termine dal nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Brindisi e dai NAS dei carabinieri di Taranto. Non si comprende come, un fatto di tale dimensioni, non abbia insospettito nessuno dei dirigenti della ASL. Mentre i magistrati per dimostrare le malefatte e demolire la organizzazione messa in piedi dall'Area Gestione Tecnica hanno riempito 400 pagine, la Regione Puglia ha liquidato il tutto con poche righe che, può essere sintetizzata in- dichiarazione dell'assessore regionale alle politiche della Salute: ”Siamo turbati ma anche molto soddisfatti per i risultati del lavoro investigativo della Procura brindisina, che disvelano... omissis, l'esistenza di una diffusa trama corruttiva nella ASL di Brindisi. Appalti truccati e disinvoltura nelle procedure tecnico-amministrative”.
Non credo che, la breve nota sia sufficiente a stigmatizzare un fatto corruttivo di così grande proporzioni. Sicuramente la corruzione è avvertita come un fatto strutturale ed endemico di competenza solo della magistratura.
Veniamo ai fatti della ASL di Bari. Il dott. D. Colasanto, direttore generale, sospeso e già sostituito, è indagato per concussione, perché avrebbe indotto alcuni funzionari del centro di salute mentale a falsificare i famosi dvr (documenti di valutazione rischi). La vicenda è legata alla morte della dott.ssa Labriola del centro di salute mentale di Bari. Risulta che, la Labriola avesse più volte segnalato i possibili rischi insiti in quello ambiente di lavoro, senza mai ricevere risposta. Purtroppo, due dei funzionari hanno falsificato i documenti, ed oggi sono indagati per falso.
Non si può gestire in questo barbaro modo la sanità. Intanto, arriva la prima indagine, condotta da Transparency International Italia sulla corruzione nella sanità. La Campania è risultata prima in classifica, seguita a ruota dalla Calabria e purtroppo dalla Puglia che così, risulta più corrotta della Sicilia! Una situazione avvilente, senza prospettive».
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Autore: Vitangelo Solimini