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PD&SEL verso le amministrative di Molfetta: la buona politica con Paola Natalicchio
01 marzo 2013

MOLFETTA – E’ partita la campagna elettorale per le amministrative del binomio PD&SEL, dopo le elezioni politiche. Come di consueto, al termine di ogni elezione sembra che non ci siano sconfitti: chi più, chi meno, ogni forza politica rivendica un risultato positivo. Così i perdenti diventano vincenti e i vincenti, anche se con riserva, si sentono dei “campioni”: in realtà, il quadro odierno è quello di una totale ed assoluta ingovernabilità. Ma solo i numeri possono però ripristinare la verità oggettiva, al netto delle analisi politiche. A Molfetta è andata diversamente: Azzollini è stato riconfermato al Senato grazie al Porcellum, ma ha perduto la metà dei voti, mentre il centrosinistra ha sorpassato il centrodestra alla Camera.
 
PAOLA NATALICCHIO, LA CANDIDATA
Ad aprire la serata ci ha pensato Davide de Candia, vicesegretario del PD: «la candidatura di Paola Natalicchio è un grande sforzo collettivo e particolarmente importante nella scelta della candidata è stato il Movimento delle Donne». Chi sente di aver raggiunto con la candidatura della Natalicchio un obiettivo da cui far ripartire il centrosinistra a Molfetta è Angela Amato: «sono molto emozionata perché finalmente siamo arrivati alla candidatura migliore che potessimo avere. Non dobbiamo addormentarci sugli allori adesso».
Ma gli onori nella serata che apre la campagna elettorale per le amministrative sono tutti per Paola Natalicchio, la candidata sindaco di PD&SEL: «il colpo d’occhio di stasera è incredibile per me e in 72 ore con la mia famiglia sono tornata qui a Molfetta per mettermi in viaggio e in gioco con e per Molfetta». La stessa candidata sindaco ha così proseguito: «nelle ultime settimane eravamo tutti impazienti di dare il nome del candidato per riprenderci la città e sono convinta che le brave persone come noi devono tornare a palazzo città».
 
LE PROPOSTE
Molti i punti a sfavore dell’amministrazione capeggiata dal senatore Azzollini. Ad esempio, per le spiagge sono state svolte campagne per il corretto funzionamento dell’impianto di depurazione, che ancora oggi vede una vasta zona di costa interdetta alla balneazione, poiché non riesce a depurare in maniera adeguata. Le piste ciclabili furono indicate come soluzioni, tuttavia non sono mai diventate parte del tessuto della viabilità urbana come invece è avvenuto a Giovinazzo, Bisceglie e Trani.
«Una nuova Molfetta comincia dal futuro in quanto è l’unico posto dove possiamo andare immaginiamo un nuovo piano ciclabile basta con le grandi opere - ha spiegato la Natalicchio -. La nostra flotta peschereccia è stata decapitata da chi voleva realizzare il grande porto. Inoltre, abbiamo un lungomare degradato. Dobbiamo e possiamo costruire un modello di città con le nostre risorse come quelle archeologiche con il Pulo».
 
LA BUONA POLITICA
L’obiettivo primario della Natalicchio e della coalizione PD&SEL è ripristinare la buona politica come spazio privilegiato per la costruzione del bene comune, ovvero del bene di tutti. La buona politica che promuove la libertà e la giustizia sa rispettare i valori e interpretare i bisogni del popolo, sa tenere nel giusto equilibrio le dimensioni dei diritti e dei doveri, sa trovare la strada della crescita nell’equità senza lasciare indietro i poveri, sa promuovere la vita e valorizzare la ricchezza come motore dello sviluppo, sa riconoscere il merito e mettere a frutto i talenti.
«Mi sento davvero di rappresentare un pezzo reale di città - ha aggiunto la Natalicchio -. La buona politica deve occuparsi sempre dei problemi reali delle persone perché restare a Molfetta nella situazione che stiamo vivendo non deve essere un sacrificio ma un posto bello in cui stare».
 
LA SQUADRA DELLA COALIZIONE PD&SEL
«Possiamo e dobbiamo mettere insieme una squadra fatta anche di persone con esperienze passate e anche chi ha votato il Movimento 5 Stelle deve poter entrare nella nostra squadra - ha dichiarato la candidata sindaco -. Ogni protesta deve tradursi in proposta, perché io non sono e non voglio essere né il Matteo Renzi, né il santino di nessuno e neppure il candidato dei paletti».
Infatti, in casa dei democratici nei mesi passati si era preferito parlare di componenti nella speranza di avallare l'immagine di un partito compatto e privo di divisioni. Ma la convention dei rottamatori aperta da Matteo Renzi ha consegnato di fatto una nuova corrente. È stato l'ultimo arrivato a scuote i "dinosauri" del Pd: impaziente e ambizioso, Matteo Renzi avrebbe fatto comodo nelle politiche appena concluse al Pd. “Ci fosse stato Renzi!”. In quanti si sono fatti questa domanda di fronte alla sorpresa di un risultato elettorale che ha un solo vero vincitore, Grillo, un sicuro scampato, Berlusconi, un Monti ormai inutilizzabile come leader di mediazione, una sinistra incapace per la seconda volta di fila di arrivare in Parlamento. E un Pd capace di dilapidare l’incredibile vantaggio ottenuto con una gestione quasi perfetta delle primarie.
 
L’OBIETTIVO DA RAGGIUNGERE
Poi c’è il voto di scambio. Con pochi euro si compra il voto.In campagna elettorale i candidati fanno promesse cui si è liberi di credere o di non credere. Pensare che ci siano dei cittadini che si trovano in una situazione d’indigenza tale da barattare il proprio voto, per 50 euro e non solo, è prova e testimonianza di come la politica abbia affossato e deturpato l’Italia. « Molfetta non si compra con i buoni benzina. Basta- il commento della Natalicchio -. Io non ho soldi per comprare i voti. Non ci dobbiamo rinchiudere ma andare in giro con i nostri gazebo in tutta la città per ascoltare la gente».
Insomma, la campagna elettorale della coalizione PD&SEL è appena iniziata, ma bisogna stare attenti perché nei 90 giorni che mancano al voto la battaglia è tutta da giocare (o almeno così pare). Nel frattempo le cose possono certamente cambiare. Ninì Camporeale candidato PdL sa benissimo che molti elettori non gli volteranno le spalle. In questi mesi di silenzio piddìno, il PdL e il Movimento Indipendente Linea Diritta di Bepi Maralfa hanno già radicato qualche consenso. Invece, il Pd non lanciava nessuno slogan, sdraiato su quella parola d’ordine, «L’Italia giusta», che postulava l’esistenza di un’altra Italia ingiusta, o sbagliata. Adesso per il Partito Democratico è arrivata l’ora di agire con l’augurio che non sia troppo tardi.
 
DATI ELETTORALI DELLE POLITICHE DAL 2008 AL 2013
Infine, è opportuno fare un raffronto con le ultime elezioni politiche, datate 2008. I principali contendenti erano Walter Veltroni per il Pd e Silvio Berlusconi per il Pdl. Il PD conquistò 12milioni di voti alla Camera (33,18%) e 11milioni al Senato (33,69%), cui si sommarono i voti dell'allora alleato Idv, per un totale di 13.6milioni di preferenze alla Camera (37,55%) e di 12.4 al Senato (38,01%), per la coalizione di centrosinistra. Situazione 2013: il Pd di Bersani conquista 8.6milioni di voti alla Camera (25,41%) e 8.4milioni al Senato (27,43%). Che, con i voti di Sel, diventano 10milioni alla Camera e 9.6milioni al Senato.
Calcolatrice alla mano, il solo PD, dal 2008 a oggi, ha perso 3.4milioni di voti alla Camera e 2.6milioni al Senato.
Le cose sono andate peggio nel Pdl. Nel 2008, il partito (vincente) di Silvio Berlusconi conquistò 13.6milioni di preferenze alla Camera (37,38%) e 12.5milioni al Senato (38,17%). Nel 2013, gli elettori del PDL sono stati 7.3milioni alla Camera (21,56%) e 6.8milioni al Senato (22,30%). La differenza in valori assoluti è di 6.2milioni di voti in meno alla Camera e 5.6milioni al Senato. Ciò vuol dire che, insieme, i due partiti principali hanno perso all'incirca 10milioni di “supporters” negli ultimi 5 anni. Confluiti, in buona parte, nel Movimento 5 Stelle, che tra Camera e Senato alla prima apparizione ha incassato quasi 16milioni di voti.
 
LA SITUAZIONE A MOLFETTA   
A Molfetta il centrosinistra ha tenuto botta, finendo il testa a testa alla Camera dei Deputati davanti al centrodestra per un pugno di voti. La coalizione formata da Pd&Sel e Centro Democratico ha ottenuto 9.661 voti (31,27%), rispetto ai 9.635 del centrodestra (31,18%), che al suo interno può vantare il primo partito Pdl con 8.992 (29,10%). Il Movimento 5 Stelle ha raggiunto un risultato eccellente. Era il secondo partito (6.127 - 19,84%), precedendo di 39 voti il Pd (6.088 – 19,71%). Terza forza politica di queste elezioni il Pd che con 6.088 voti ha ottenuto il 19,71%, leggermente superiore al dato regionale 18,18 e 17,15 provinciale. Azzollini (che mantiene la poltrona al senato), invece, ha perso la metà dei suoi consensi del 2008, quando ottenne 16.497 voti contro gli attuali 8.923.
 
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Autore: Andrea Saverio Teofrasto
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