Nuova mostra personale di Marisa Carabellese a Molfetta
La rassegna sarà inaugurata sabato alle 19 nella Sala dei Templari in Piazza Municipio
MOLFETTA - Nuova mostra personale dell'artista molfettese Marisa Carabellese intitolata “Congetture sugli Architetti Contemporanei”, dedicata all'ing. Enrico Missori.
La rassegna sarà inaugurata sabato 13 ottobre alle 19, nella Sala dei Templari in piazza Municipio, dall'architetto Rosa Mezzina dell'Ordine degli Architetti di Roma; dall'architetto Vincenzo Sinfisi, presidente dell'Ordine degli Architetti di Bari; dallo scrittore Dragan Mraovic e dal sindaco di Molfetta, Antonio Azzollini.
La mostra resterà aperta fino a martedì 23 ottobre tutti i giorni dalle ore 10 alle 12,30 e dalle ore 18 alle 21,30.
Marisa Carabellese vive ed opera a Molfetta.
Ritrattista e grafica, si dedica da anni alla sua ricerca “congetturale”. Dal 1964 è presente in manifestazioni d'arte a carattere nazionale e internazionale. E stata invitata al Nouveau Salon di Parigi con cinque opere nel 1981, all'Artexpo di Los Angeles nel 1987, alla Biennale di Malta nel 1988, al Biaf 90 di Barcellona. Ha tenuto mostre personali nelle più importanti città italiane. Numerosissime le collettive tra cui: Napoli, Accademia di Belle Arti; Bologna, Antoniano; Milano, Palazzo Reale; Roma, Palazzo delle Esposi¬zioni; Genova, Palazzo Doria; Taranto, Palazzo della Provincia; Trieste, Castello di San Giusto; Firenze, Premio Firenze Europa. Nel 1988 le è stato attribuito il Premio 'Una Vita per l'Arte”, dall'Accademia dei Maestri, Castello di Pralboino (Brescia).
Ha illustrato numerose pubblicazioni d'arte e volumi di letteratura. Importanti critici d'arte hanno scritto di lei.
Riportiamo uno stralcio della presentazione di Rosa Mezzina: «... qui, spingendosi oltre ogni limite del mondo onirico, la ricerca artistica di Marisa Carabellese incontra nuovamente la realtà tangibile. È dal dialogo con le architetture dei grandi maestri contemporanei che scaturisce l'inaspettata conferma di una possibile, reale, materica esistenza di quei 'labirinti dell'anima' già tante volte indagati in solitaria coraggiosa interiore contem¬plazione. Così con rinnovata energia, attraverso la forza espres¬siva della bidimensionalità pittorica, l'Autrice, percorrendo a ritroso l'iter progettuale, decodifica il linguaggio proprio dell'Architettura e, riscattando la tridimensionalità dalle ferree leggi della statica, restituisce all'opera materiale quei gradi di libertà che la fase esecutiva necessariamente sottrae alla primi¬genia idea creatrice dell'architetto... conquistando profondità spaziali non consentite dalla realtà contingente. In tal modo Marisa Carabellese, con i suoi improbabili scorci prospettici, ci narra della conquista di una novella libertà interiore...».