MOLFETTA - La parrocchia San Bernardino in collaborazione con il Museo Diocesano, e con il patrocinio del Comune di Molfetta, presenta il restauro della Cappella seicentesca della famiglia Passari.
Il quattrocentesco convento, già degli zoccolanti, Frati Minori Osservanti, raccoglie al suo interno autentici capolavori, testimonianze di storia, arte e fede della città di Molfetta. Molti di questi sono stati recuperati in questi anni grazie alla sinergia tra Parrocchia, Diocesi, Soprintendenza, Comune e Ministero e altri ancora sono in fase di recupero, come lo stupendo coro ligneo dell’altare maggiore e le lunette del chiostro.
Dopo il delicato intervento avviato nel 2009, l’altare della famiglia Passari, costruito nel 1645 in tenera pietra leccese, torna così a testimoniare la straordinaria abilità di Giovanni Crisostomo de Mariano, l’artista molfettese che ne guidò la realizzazione. Inoltre, il restauro restituisce il giusto risalto alla tela “Fuga in Egitto”, opera eccezionale di una pittura tra classicismo e barocco.
Per l’occasione la Soc. Coop. FeArT ha predisposto un articolato programma che prevede la presentazione del restauro presso l’Auditorium “A.Salvucci” del Museo Diocesano, venerdì 4 maggio ore 19.00. Interverranno: l’impresa di restauro Nori Meo Evoli di Monopoli, l’ingegnere Angelo Petruzzella, la direttrice dei lavori della Soprintendenza di Bari dott.ssa Rosa Stella Lorusso. Interverranno inoltre il Vescovo Mons. Luigi Martella ed il Sindaco Sen. Antonio Azzollini.
Sabato 5 maggio ore 20.00 sarà la volta del concerto del coro parrocchiale “Harmonia Mundi” che precederà, presso la parrocchia di San Bernardino, l’inaugurazione e la benedizione dell’altare stesso, alla presenza del Sindaco e del Vescovo. Infine Domenica 6 maggio dalle 17.00 alle 19.15 sono previste visite guidate (necessaria prenotazione) a cura dell’ente gestore della struttura museale in collaborazione con la dott.ssa Maria Raffaella La Grasta.
Le iniziative sono totalmente offerte dalla parrocchia San Bernardino e dal Museo Diocesano in un’ottica di valorizzazione del notevole patrimonio di arte e di fede della nostra diocesi e che insistendo sul territorio e sulla storia cittadina lo rendono nelle sue molteplici espressioni un bene della collettività da tutelare e valorizzare nella coscienza di ognuno.