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Molfetta, si conclude stasera la X Rassegna Via S. Benedetto con la mostra per strada. La prolusione inaugurale di mons. Pietro Amato
28 marzo 2013

MOLFETTA - Si avvia a conclusione la Mostra di arte sacra Via S. Benedetto giunta alla sua X edizione con l’esposizione di opere ispirate alla tradizione della Settimana santa a Molfetta.
Ad inaugurare la Rassegna nella Sala Finocchiaro della fabbrica di san Domenico è stato mons. Pietro Amato, Curator del Museo Storico Vaticano. L’iniziativa è della Società di Cultura Europea A. Caracciolo di Molfetta, presieduta dal prof. Domenico Facchini e si avvale del patrocinio del Comune di Molfetta. In dieci anni di attività, la mostra di arte sacra contemporanea, ha visto l’avvicendarsi di circa sessanta Artisti provenienti da tutta la Puglia e la presenza di oltre trentamila visitatori giunti da ogni dove.
In tale occasione è stato allestito anche uno sportello filatelico di Poste Italiane con uno Speciale Annullo Filatelico dedicato alla mostra.

Il programma dell’Evento culturale, per il quale è stato preparato un cofanetto contenente cartoline tematiche riproducenti le Opere degli Artisti partecipanti alla mostra, è stato articolato anche in un concerto: “Volgeranno lo sguardo” eseguito dalla Polifonica di Molfetta, diretta dal M° Pino Pappagallo, e nella presentazione del volume: “La mia Settimana Santa” di Francesco Stanzione, curata dal noto critico e storico dell’arte prof. Gaetano Mongelli dell’Università di Bari.
Infine c’è stato anche un concerto di musica sacra a tema quaresimale interpretato dal Coro Harmonia Mundi diretto dal M° Nicola Petruzzella.
Questa sera, dalle 18 in poi, ci sarà la consueta esposizione della Opere su Via San Benedetto.
 
«L’Esposizione di “Via San Benedetto - L’Arte nella Tradizione della Settimana Santa” è giunta alla sua decima edizione. Un traguardo, che supera la valenza temporale e si pone come luogo di memoria collettiva per i riti che affiancano le celebrazioni della Passio Christi – ha detto nella sua prolusione inaugurale mons. Pietro Amato -. È un tragitto d’intima rievocazione, un percorso di spirituale clima religioso, nel quale partecipano Artisti e “Popolo di Dio”, formato quest’ultimo da gente umile o meno, che ama vedere per viaggiare negli spazi interiori dello spirito. Un curiosare fantastico che crea osmosi: da una parte artisti che portano allo scoperto il loro vissuto della Settimana Santa, testimoniato attraverso un fare luminoso nella materia; dall’altra, spettatori che colgono e commentano scintille di luce. Le più profonde saranno quelle non raccontate, perché partecipi dei segreti della coscienza. La manifestazione appartiene ai miracoli della comunicazione. Sempre inedita. Sempre nuova, pur condividendo le tecniche collaudate dell’espressione creativa.
Una quindicina di opere di Artisti vari, che superano il giudizio della critica estetica e si muovono nell’ambito di un clima e di un’atmosfera religiosa, dettata dalla liturgia e dalle tradizioni locali. Segnano il legame profondo e avvertito tra la precarietà propria della vita, meditata nella storia umana del Cristo, e l’idea paradossale della sua rigenerazione, che per il credente si chiama Resurrezione. La voluta coincidenza con il giorno più drammatico della Settimana Santa dichiara che la presenza di questi manufatti - pittura, scultura, ceramica e quant'altro - costituiscono la testimonianza più vera di una rinnovata e annuale primavera di sentimenti, germogliati e associati al tema della Pasqua.
Sono testimonianze di fede e di fondata speranza, che rafforzano il valore e la potenza evocativa dell’universo plastico e pittorico degli artisti, vocati a operare dalle esigenze dello spirito e dal bisogno di esprimersi. “Via San Benedetto” diviene e si qualifica così in piazza e/o in spazio aperto alla cultura, capace per sua natura di cogliere l’unità del sapere e del suo fondamento, costituito dalla grandezza dell’uomo. Uno sguardo su ciò che ci circonda e su se stessi, superando la frammentazione dell’operare quotidiano.
A nessuno sfugge che, in un’epoca in cui le idee valgono molto meno delle immagini, queste creazioni, sorte per avvicinarsi al mistero, contengono novità e audaci riflessioni. Novità che si possono tradurre in percorsi di luce, forse di piccole fiammelle, in grado di accendere fuochi interiori.
Il legame tra il vedere materiale e il conseguente pensiero, sempre di natura immateriale, è la via obbligata per accedere alla qualità della vita, precaria e incredibilmente eterna. I molfettesi si trovano quest’anno, ancora una volta, di fronte a un’opportunità d’arte, di natura religiosa, che narra la certezza di fermenti, di desideri, di aspirazioni, di un passato presente, di una crescita, di uno sguardo al patrimonio antico, sufficiente, se compreso, a creare, più della politica, cittadini puliti, onesti, corretti. Uomini veri, perché fondati sulla forza della trasparenza e sull’audacia dell’umana pietas. A quanti avranno l’opportunità di visitare l’esposizione e a quanti con impegno si sono prodigati per la sua buona riuscita, in particolare al prof. Domenico Facchini, i migliori voti augurali per un luminoso incontro con le opere d’arte, sempre idonee a rivelare e ad agire nel più profondo».
Questi i 19 artisti partecipanti: Maria Addamiano, Michele Amato, Domenico Angione, Corrado Binetti, Mauro Domenico Bufi, Carmela Candido, Francesco Cantatore, Raffaele e Samuela Cappelluti, Valentina capurso, Marisa carabellese, Maria de Gennaro, Clelia Facchini, Anna Farinola, Francesco Iannone, Domenico Lasorsa, Pasquale Magarelli, Vito N. Ragno e Francesco Roselli.
E' disponibile gratuitamente il catalogo della mostra.
 
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