MOLFETTA - È il leit motiv di Molfetta, il degrado nelle periferie. Numerose sono state le denunce di Quindici, grazie alle incisive segnalazioni dei cittadini, soprattutto per i nuovi comparti di espansione.
Purtroppo, l’amministrazione Azzollini e il Comune non riescono a garantire gli standards urbanistici minimi, in particolare le opere di urbanizzazione primaria, soprattutto strade a servizio dei residenti, spazi per la sosta e il parcheggio degli autoveicoli, i condotti idonei alla raccolta e allo scarico delle acque (soprattutto, zenitali), l’illuminazione pubblica (reti e impianti per l’illuminazione delle aree e delle strade pubbliche e d’uso pubblico) e gli spazi di verde attrezzato (aree a servizio dei singoli edifici mantenute a verde con alberature ed eventuali attrezzature). Per di più, sono completamente assenti le opere di urbanizzazione secondaria, nonostante i residenti abbiano versato per tempo gli oneri di urbanizzazione. E nulla si è saputo dopo l’apertura delle buste lo scorso 12 aprile per i lavori delle opere di urbanizzazione.
Questa volta un residente ha segnalato a Quindici il degrado strutturale e ambientale dei comparti dall’1 al 9, ovvero la nuova zona di espansione compresa tra via Berlinguer, via Terlizza e la SS 16bis e attraversata da Lama Martina-Cupa. Di seguito, la lettera ricevuta da Quindici.
«Gentile redazione di Quindici,
lo stato di abbandono di alcune zone di Molfetta è l'indegno biglietto da visita che chi l'amministra offre a chi proviene da fuori città, e che fa da contr'altare ai proclami offerti ad usum delfini.
Per chi dovesse entrare nella nuova Molfetta dalla complanare della SS 16bis si può apprezzare subito sulla sinistra quella che sarà una futura mega rotonda per ora accessibile solo ai fuoristrada dopo la discesa di una piccola duna rocciosa (nella foto, ndr), teatro pochi giorni fa di una aggressione da parte di un branco di cani ai danni di un malcapitato passante.
Proseguendo sempre sulla sinistra si può ammirare la villa dell'ex assessore (Giacomo Spadavecchia,
dimessosi lo scorso luglio 2011,
ndr) che quasi come un trabucco si sporge sulla lama. Si giunge poi in Via Spadolini. Montagne a destra e a sinistra, residui di lavori di sistemazione mal effettuati.
Primo incrocio Via de Simone: sul lato sinistro si può ammirare una palameccanica abbandonata arrugginita presente ormai da due anni. Sul lato destro un cantiere infinito i cui vecchi appaltanti hanno pensato bene di lasciare sui terreni di fronte i grossi massi usati da contrappeso per la gru ora smontata.
Più volte, ben 3 milioni di euro sono stati stanziati per il completamento delle opere di urbanizzazione dei comparti da 1 a 9. Ora nell'ultimo proclama, “addio città dei fossi”, si comincia ad annunciare i lavori sulla strada che proviene da Bisceglie e si pensa che in ultimo si sistemeranno anche i comparti 1-9 ed, invece, non c'è più traccia dei nuovi comparti.
C'è chi si lamenta dei pali senza luce a via Percoco. Si giunge poi alle ville, che sono state sequestrate per essere state costruite, così abbiamoletto, troppo vicine alla lama. Secondo un dirigente comunale, si potrà risolvere qualcosa solo con le dimissioni del senatore. Che sciagura».
Intanto, dopo l’apertura delle buste lo scorso 12 aprile, i lavori per il completamento delle opere di urbanizzazione primaria nei comparti 1-9 sono stai affidati provvisoriamente alla Sintec srl da Bari con un ribasso del 31,9%. Hanno partecipato alla gara 142 imprese, di cui 21 dichiarate escluse.
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