Molfetta, niente ICI sulla seconda casa concessa in uso gratuito ai figli
L'assessore al Bilancio, Giulio La Grasta, specifica i contenuti della delibera comunale di adeguamento alle disposizione del Governo sull'Ici
MOLFETTA - «La casa di proprietà concessa in suo gratuito, a titolo di abitazione principale, a figli e parenti in genere entro il primo grado non saranno soggette a ICI, l'imposta comunale sugli immobili”. Lo precisa l'assessore comunale al Bilancio, Giulio La Grasta, specificando il contenuto di una recente delibera di Giunta con la quale il Comune di Molfetta ha recepito le disposizioni in materia di ICI del Decreto Legge 27 maggio 2008 n° 93 (convertito in Legge 126 del 24 luglio 2008).
L'imposta comunale sugli immobili non graverà nemmeno sulle seguenti tipologie di abitazioni: l'immobile posseduto da anziani o disabili residenti in istituto di ricovero e cura e precedentemente adibito ad abitazione principale (purché non locate); una sola unità immobiliare non concessa in locazione, di proprietà di cittadini italiani residenti all'estero ed utilizzata come residenza secondaria; gli alloggi regolarmente assegnati dagli I.A.C.P. o dagli enti di edilizia residenziale pubblica, comunque denominati, aventi le stesse finalità degli I.A.C.P. I contribuenti sono tenuti a presentare al Comune la dichiarazione attestante ciascuna delle suddette fattispecie entro l'anno d'imposta di riferimento. Tale dichiarazione ha effetto anche per gli anni successivi fino a quando non intervengono modifiche rispetto alla situazione iniziale.
«Con questo provvedimento – spiega l'assessore La Grasta – abbiamo inteso adeguare il quadro normativo comunale con le disposizioni in materia di ICI varate dal Governo Berlusconi, al fine anche di fare chiarezza fra i contribuenti molfettesi. L'amministrazione comunale ha definitivamente fissato le norme che riguardano le eventuali detrazioni e le aliquote agevolate per determinate categorie catastali prima del saldo previsto per il mese di dicembre. Il tutto, ovviamente, sempre nella logica di non pesare sulle tasche dei cittadini in un momento di congiuntura economica internazionale non certo incoraggiante».