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Molfetta, nasce la “Bottega di Rocco” contro la “Fabbrica di Nichi”
17 febbraio 2010

MOLFETTA – Dalla “Fabbrica di Nichi” alla “Bottega di Rocco”, il centrodestra a corto di idee non trova di meglio che rincorrere gli avversari del centrosinistra decisamente in vantaggio sui sondaggi, imitando le loro iniziative.
Nasce così la “Bottega di Rocco” con riferimento al candidato alla presidenza della Regione Puglia per il Pdl, Rocco Palese.
La “bottega” di Molfetta sorge grazie all’avvocato Francesco Armenio (foto), già schierato con Adriana Poli Bortone, ex An e poi fondatrice del Movimento “Io Sud”. Oggi la sen. Poli Bortone, dopo la mancata candidatura alla presidenza regionale per il Pdl, ha deciso di correre da sola, con l’appoggio dell’Udc di Pierferdinando Casini e misurarsi sia con Nichi Vendola del centrosinistra, sia con Rocco Palese del Pdl.
L’avv. Armenio non ha condiviso questa scelta e ha abbandonato la Poli per gettarsi nelle braccia del ministro Raffaele Fitto, che gli avrebbe promesso anche una candidatura come consigliere nella sua lista.
Il primo passo verso questa campagna elettorale con il centrodestra è stata la creazione della “bottega di Rocco” in via Domenico Picca, 29 a Molfetta.
E via al confronto fra “operai” e “artigiani”, tra lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi con partita Iva. Le campagne elettorali si fanno anche così.

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C'è poco da ridere, qui il discorso si fa serio e faceto, faceto e serio. Un ritorno vero all'antico, al primordiale. Da una parte la fabbrica, dall'altra la bottega. A voler esseri seri e trasparenti, sono due settori imprenditoriali entrambi in crisi: alla crisi, si oppone un'altra crisi. Allora è vero, si torna all'antico, con i tamburi e la comunicazione a "tam-tam", dalla parte opposta con "bottega e bottegai" stile medioevo. Scelta non facile e contrastata. Si può azzerare il tutto e tornare al tam-tam, al face-to-face, al spontaneismo ante '89. Ripartiamo da zero, dai tamburi, al tam-tam, così diamo all'uomo una seconda possibilità, una probabile rinascita. Si ripeterà la Storia. Che bello poter correggere gli errori, rimettere i fiumi nei propri letti naturali, non disboscare, non distruggere civiltà antiche e testimonianze di vita e culture umane, regolarizzare le nascite non sovrapopolando la terra; rispettare la natura evitando speculazioni edilizie e ditruzioni di habitat naturali. Ritornare a vivere in simbiosi con la nostra Madre Terra. Ma, tutto questo non avverrà nè con la "fabbrica" nè con la "bottega". Sono due surrogati della stessa specie, entrambi con la stessa finalità: anestetizzare le masse popolari illudendo che una delle due, possa effettuare la rinascita, la seconda opportunità politica e sociale del Paese. Tornare indietro non è più possibile; fare un "passo indietro", tutti, questo sarebbe un rimedio. Forse niente di tutto questo avverrà, perchè come dice il saggio: "Strana maestra la vita: prima ti interroga, poi ti spiega la lezione".
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