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Molfetta, il sindaco si dimette per candidarsi al Senato. Abbattista (Pd): ennesimo schiaffo alla città
14 febbraio 2008

MOLFETTA - Il sindaco di Molfetta Antonio Azzollini, come previsto, si è dimesso dalla carica di primo cittadino per candidarsi al Senato. Su queste dimissioni interviene Giovanni Abbattista (foto), coordinatore del Partito Democratico: “Le dimissioni di Antonio Azzollini dalla carica di primo cittadino rappresentano un atto politicamente gravissimo e dimostrano concretamente quale sia la considerazione che il sindaco ha delle istituzioni di questa città, ritenute molto meno importanti della sua carriera politica. Vien da sorridere a ripensare allo slogan della scorsa campagna elettorale del centrodestra: “Amare Molfetta”! Il sindaco/senatore, invece, fa carta straccia del patto sottoscritto solo diciotto mesi fa con i molfettesi e, per tornare ad occupare un sicuro scranno a Palazzo Madama, non onora l'impegno assunto con la città. Questo gesto conferma quanto fossero giuste le argomentazioni del centrosinistra che, in tutti questi anni, ha sottolineato l'assoluta inopportunità del doppio incarico in capo ad una stessa persona. Oggi, a seguito dello scioglimento delle Camere, Molfetta poteva tornare ad avere un sindaco a tempo pieno, dopo aver sperimentato in questi mesi l'assenza di Azzollini – quasi sempre a Roma e disposto ad occuparsi dei problemi della città solo nei ritagli di tempo – ed invece viene rigettata, per l'ambizione del senatore evidentemente più interessato alle sue prospettive personali che a quelle della città, in una inattesa quanto dispendiosa campagna elettorale. Sia chiaro: il nostro giudizio sulla esperienza amministrativa che abbiamo ormai alle spalle, è durissimo e pensiamo che la città non ha mai raggiunto un livello di degrado paragonabile a quello che abbiamo dinnanzi, ma pensiamo anche che i patti con gli elettori siano solenni e si debbano onorare. E' una questione di serietà. E non è tutto: stando a quanto riportano gli organi di stampa locale, l'ormai ex primo cittadino sarebbe intenzionato a riproporre la sua candidatura, concorrendo – addirittura lo stesso giorno – sia per la carica di sindaco che per quella di parlamentare (prospettiva, questa, che, tra l'altro, sta determinando moltissimi dubbi e perplessità anche nelle nelle fila del centrodestra). Come può Molfetta sopportare questo ennesimo schiaffo? Possibile che la classe dirigente della ormai ex Casa delle Libertà si esaurisca alla sola figura di Antonio Azzollini? Il Partito Democratico, dal canto suo, è prontissimo ad affrontare la campagna elettorale, a mettere in campo tutte le sue competenze, le sue idee, i suoi progetti ed a costruire con serietà e senso di responsabilità una alternativa di governo forte e credibile rispetto a quella di un centrodestra ormai in frantumi, aggregando su una idea diversa di città tutte le energie che Molfetta riesce ad esprimere. Per restituirle quella dignità e quel decoro che il sindaco/senatore, anche con queste sue dimissioni, le ha negato”.
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Certo che noi siamo gente veramente strana. Prima chiediamo volti nuovi,chiediamo che i parrucconi della politica liberino l'Italia ecc. Poi quando un volto nuovo come l'avv. Abbattista si affaccia sulla scena politica ci chiediamo "chi è costui?". Premesso che conosco benissimo dal punto di vista professionale l'avv. Abbattista e vi posso garantire che è un ottimo amministrativista (competenza essenziale per gestire la cosa pubblica), quello che lui afferma sul sindaco Azzollini è esattamente il comun sentire di tantissimi molfettesi. Che il sindaco e la sua famiglia allargata ha sempre sentito la città come qualcosa di sua propietà è un fatto. Che Molfetta sia oggi una delle città più sporche dell'intera provincia è un'altro fatto, che le strade di Molfetta sembrano più vicine ad un percorso di guerra con tutti quei fossi che a strade vere e proprie è un fatto. Che a parte il Porto (che ancora non si vede) durante la sua gestione a Molfetta non è stata progettata alcuna nuova opera pubblica è un fatto. Che la maggior parte delle famiglie che hanno acquistato una nuova casa in cooperativa oggi sono costrette a pagarsi il mutuo e l'affitto perchè non riescono ad entrare in possesso della tanto agognata casa in quanto il Comune non effettua le opere di primaria urbanizzazione pur essendo queste state pagate anni addietro dai cittadini è un fatto. Che il dissesto del bilancio comunale sia avvenuto con il sindaco Tommaso Minervini (centrodestra) con l'attuale sindaco Assessore al Bilancio è un fatto. Che il riferimento con Veltroni oltre che essere irriguardoso nei confronti di Walter (due stature politiche e morali nettamente diverse) non c'entra niente in quanto Veltroni lascia dopo ben 7 anni la capitale ed è dopo Chiamparino il sindaco con il gradimento più alto dei propri cittadini è un altro fatto. Alla luce di tutto ciò ritengo le parole del coordinatore del Partito Democratico molto appropiate e forse ancora benevole rispetto al disastro lasciato dal sindaco Azzollini.



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