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Molfetta. Il sen. Enzo de Cosmo presenta il Centro Studi Euromediterraneo
15 febbraio 2010

MOLFETTA - Torna a parlare di cultura, società civile e politica il sen. Enzo de Cosmo (foto), professore universitario, già parlamentare e sindaco della città di Molfetta oltre che ispiratore di movimenti civici.
Lo fa presentando alla stampa il Centro Studi Euromediterraneo, nuova realtà culturale del quale lo stesso sen. Enzo de Cosmo è presidente e del quale il dott. Giammarco Surico, medico e consigliere regionale uscente, candidato alle prossime elezioni regionali nel Pdl a sostegno di Rocco Palese, riveste la carica di presidente onorario.
La conferenza di presentazione, nel corso della quale il sen. Enzo de Cosmo spiegherà il perché della nascita del Centro Studi Euromediterraneo e parlerà dei rapporti esistenti tra realtà locali, regionali, nazionali ed europee, si terrà venerdì 19 febbraio alle ore 18 presso la sede del Centro in via Martiri di Via Fani 3/A, negli stessi locali che ospitano la sede dell'A.I.P.P.E. , associazione presieduta dalla prof. Maria Calzi.
 

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Per l'amor di dio, nessun riferimento all'articolo e a nessuno. Così a caso su un argomento culturale, considerando quelle che sono le osservazioni di "un uomo di strada". Leggiamo i quotidiani nazionali e locali, vediamo e ascoltiamo i vari notiziari e siamo bombardati da notizie sempre più disastrose sia a riguardo dell'ambiente, sia per quanto riguarda il sociale. Furti, scandali, ruberie varie, commenti sempre più volgari, ineducati e incivili. Soprusi, schiavitù, povertà, delitti......poi all'improvviso leggiamo nascite di associazioni culturali, comitati vari alla protezione del popolo indifeso, alla conservazione di usi e costumi nazionali e locali etc., etc.. I conti non tornano. Quale cultura se le masse popolari non percepiscono? Quale cultura se tutto intorno sta franando, crollando! Anche il sociale si sta dividendo come lo sport a livello di massa e cioè serie A, serie B, serie C...... . Quali nuove società stiamo costruendo? Quale futuro attende le nuove generazioni, sempre più confuse? Ha ragione Bauman quando sintetizza metaforicamente la trasformazione degli intellettuali moderni da "legislatori" a "interpreti". Intellettuali al servizio della comunicazione tra soggetti sovrani. Le masse popolari divise in "sedotti" e "repressi". Questa è la grande crisi oggi in atto. La decadenza degli intellettuali da legislatori a interpreti. INTELLETTUALE - All'epoca in cui fu coniato, il termine definiva un insieme disparato di romanzieri, poeti, artisti, giornalisti, scienziati e altre figure pubbliche, i quali ritenevano che fosse loro dovere morale e loro diritto collettivo intervenire direttamente nel processo politico agendo sugli intelletti della nazione e indirizzando le azioni dei suoi dirigenti politici. Oggi invece, qual'è il compito dell'intellettuale? Quello di apparire? In TV ne vediamo tanti, tutti meschini e servi, pusillanimi. Dov'è l'intellettuale legislatore?
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