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Molfetta, il Consiglio comunale: ”Riaprite la nefrologia”
03 agosto 2004

MOLFETTA – 3.8.2004 “Il Consiglio comunale chiede al presidente della giunta regionale pugliese e al direttore generale della AUSL BA/2 di riconsiderare le decisioni in corso rispetto alle dismissioni della unità operativa di nefrologia dello stabilimento ospedaliero di Molfetta”. E' questo il passaggio qualificante dell'ordine del giorno riguardante la chiusura del reparto di nefrologia del locale ospedale approvato nel corso del consiglio comunale di ieri. La seduta, convocata alle ore 18, comincia, come è ormai consuetudine, attorno alle 19.30. Prima di entrare nel vivo della discussione dei vari punti all'ordine del giorno il Consiglio, nelle sue varie componenti politiche, esprime unanime solidarietà al suo presidente, Pino Amato, che nelle scorse settimane è stato fatto oggetto di un odioso e inqualificabile gesto intimidatorio: un proiettile gli è stato fatto recapitare nel suo studio in Comune. Dopo aver chiesto al consigliere Amato di ritornare a svolgere le proprie funzioni, il Consiglio comunale inizia i propri lavori. Le prime fasi del dibattito paiono preannunciare un andamento spedito della discussione. La delusione arriva quando ci si inoltra nella questione delle modifiche da apportare allo Statuto del difensore civico. Dopo una serie di inconcludenti botta e risposta e più di una sospensione il tema subisce il solito rinvio a cui sono destinati tutti gli argomenti sui quali la maggioranza non riesce a trovare un accordo al proprio interno. Intanto sono ormai le 23, alcuni consiglieri sono già andati via, il pubblico non è certo quello delle grandi occasioni e in tutti comincia a serpeggiare la stanchezza. In questo clima si comincia la discussione relativa alla chiusura del reparto di nefrologia dell'ospedale di Molfetta avvenuta il 16 giugno all'indomani delle elezioni europee e provinciali. Due sono gli ordini del giorno presentati: uno della maggioranza che, prima di chiedere la riapertura del reparto, mette in luce i presunti progressi fatti dal locale nosocomio e incensa direttamente o indirettamente l'operato del sen. Azzollini e del sindaco Minervini, l'altro della minoranza che, dopo aver ribadito le critiche già condivise dall'intero Consiglio comunale rispetto all'ornai famoso piano di riordino, sottolinea il livello di eccellenza raggiunto dal reparto che si intende chiudere e ne chiede l'immediata riapertura. Il consigliere Sasso illustra l'ordine del giorno proposto da tutti i partiti di opposizione e chiede alla maggioranza di convergere su di esso rimarcando la necessità di giungere ad una posizione unitaria dell'intero Consiglio comunale. “L'ordine del giorno - incalza il consigliere Sasso - è stato scritto in maniera tale da poter essere condivisibile anche per i partiti della maggioranza”. Forza Italia e gli altri partiti che sostengono la Giunta, però, sono tutt'altro che concilianti e il consigliere De Bari, nell'illustrare l'ordine del giorno della maggioranza, si esibisce, complice la stanchezza, in un ingarbugliato discorso teso a dimostrare che il suo partito, pur essendo il partito di maggioranza relativa in seno al Consiglio regionale e pur esprimendo il presidente della regione e l'assessore regionale alla sanità, è pienamente legittimato a criticare il piano di riordino ed i metodi con i quali esso viene attuato. Dopo aver tentato di dimostrare l'indimostrabile il consigliere rassicura l'assemblea e svela che, in base alle informazioni in suo possesso, sarebbero già partiti i fax che scongiurerebbero la chiusura della nefrologia. Durante la discussione non ci è dato, purtroppo, di conoscere, in merito ad un problema di decisiva rilevanza per la vita dei molfettesi, l'opinione dei Democratici di Sinistra che, a dispetto dei risultati ottenuti a livello cittadino, probabilmente sono oggi il primo partito italiano. L'unico consigliere comunale dei DS è, infatti, assente. Speriamo soltanto che il partito, durante i dibattiti estivi oltre a strapparsi le vesti per la imminente dismissione complessiva dell'ospedale cittadino sia anche in grado di fare autocritica rispetto alla sua assenza in un momento decisivo della vita della nostra comunità. Il sindaco, invece, pur presente non ci pensa nemmeno ad intervenire, ascolta e non parla. Tra i banchi destinati ai membri della Giunta è solo e la quella solitudine pare l'immagine di una solitudine che giorno dopo giorno pare diventare sempre più politica. Dopo la conclusione del dibattito si passa al voto: approvato l'ordine del giorno della maggioranza (11 contro 4) e respinto quello delle opposizioni. Francesco Dell'Olio
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Caro Direttore, la serietà di Quindici e la correttezza informativa che lo contraddistingue mi inducono a rispondere con pacatezza a quello che pare essere una evidente quanto sommaria ed arbitraria provocazione alla mia persona ed ai Democratici di sinistra. Naturalmente, sia chiaro, ritengo fuori discussione la facoltà – quasi la necessità per un dibattito autenticamente laico – di Quindici, nella sua piena autonomia politica, di fare valutazioni in contrasto con quella dei partiti di centro-sinistra. Ad ogni modo facciamo chiarezza: 1) La mia presenza e attività in Consiglio Comunale e nelle Commissioni dal 2001 ad oggi, per chi non ha avuto il tempo e la pazienza di partecipare alle innumerevoli riunioni del Consiglio – talvolta protratte fino all'alba del giorno successivo –, è registrata presso gli Uffici Comunali. Non c'è da aggiungere altro. 2) I Consigli Comunali estivi furono programmati a fine giugno. Come i lettori sapranno quello del 2 agosto era un Consiglio che la maggioranza aveva già boicottato a fine luglio. Fummo costretti a chiederne la convocazione urgente. La data di questo Consiglio, quindi, non fu programmata con il dovuto anticipo e fu fissata, mio malgrado, in un periodo di momentanea assenza del sottoscritto (sono tornato solo poche ore fa). 3) La posizione dei DS circa la questione della Sanità in Puglia ed a Molfetta è netta, per quanto la nostra comunicazione con il territorio sia ancora insufficiente. In ogni caso è evidente che l'assenza da un (uno) Consiglio Comunale non significa l'assenza del partito in “un momento decisivo per la nostra città”. Al contrario i DS anche quest'anno sono impegnati nell'organizzazione della festa de l'Unità, che costituisce uno dei pochi spazi ancora vivi – come il giornale, come le associazioni sui temi ambientali e non solo – di incontro, confronto e dibattito nella città. Ma questa è un'altra questione. Mi auguro che in futuro ci sia una maggiore attenzione per evitare quelle che appaiono sterili strumentalizzazioni. Ad ogni modo mi piace leggere questo sgradevole episodio come uno stimolo del giornale al sottoscritto ed ai DS ad essere più visibili. Con immutata stima. Corrado Minervini

Vorrei rassicurare l'elettrice dei DS. Conosco bene la posizione del partito per il quale lei simpatizza rispetto al depotenziamento del locale nosocomio. Credo, però, che tale posizione andasse espressa anche nella sede istituzionale propria: il Consiglio comunale. Nessun attacco personale al consigliere comunale dei DS (del quale, come di tutti i consiglieri comunali, ho grande rispetto) né tanto meno all'intero partito. Gli attacchi personali non sono nel mio stile che evidentemente è molto diverso dal suo. Rispetto a quanto accaduto durante il consiglio comunale del 2 agosto le dirò di più. Se al termine del dibattito sull'ospedale fosse stato presente in aula un altro consigliere comunale (di opposizione o di maggioranza)il Comune di Molfetta avrebbe adottato un ordine del giorno che contestava i tagli a carico dei comuni derivanti dalla manovra correttiva appena approvata dal Parlamento. Non spiace anche a lei che quel consigliere in più non ci fosse? Dire questo è attaccare i consiglieri di opposizione che in quel momento non erano in aula o i partiti ai quali essi appartengono? Io credo di no. Penso che lei possa convenire con me che l'opposizione ad una cattiva amministrazione, quale sicuramente è quella guidata da Tommaso Minervini, vada svolta non solo nelle piazze o tra la gente ma anche nelle istituzioni. Solo così si diventa credibili agli occhi degli elettori. Invece di attaccare me, che pur essendo un "giornalista in erba" sono fiero della mia indipendenza (che non è equidistanza), provi a riflettere su questo punto e a spingere alla riflessione anche qualche suo amico simpatizzante dei DS. Francesco Dell'Olio francesco.dellolio@quindici-molfetta.it


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