MOLFETTA - Ormai, come i funghi, spuntano dappertutto, dove trovano terreno fertile e condizioni favorevoli. Come i funghi, non solo disturbano, ma sono sintomatici di una velenosa malattia, quella di una città nelle mani di fruttivendoli abusivi e non, ma titolari di un’autorizzazione che non comprende strade e marciapiedi sui quali si allargano ogni giorno di più (vedi il caso del fruttivendolo di via Bari, che, pur avendo un locale commerciale, occupa strada, marciapiedi e parcheggi).
Una nuova piazzotta (abusiva?!) di fruttivendoli ha fatto capolino dalla sera alla mattina nella piazzetta antistante il supermercato SISA di via Ungaretti (foto).
Evidentemente, è un modo per ravvivare un quartiere giudicato dalla maggior parte dei cittadini tranquillo e pulito (ma anche in questo caso si potrebbe controbattere il contrario): in realtà un quartiere abbandonato a se stesso, che si è pensato «di render meno solo» con l’istallazione, non certo temporanea, di un venditore ambulante di frutta e verdura.
I residenti saranno anche entusiasti perché «ora sapranno dove acquistare frutta fresca (ma non si sa quanto igienicamente buona) senza spostarsi nell'adiacente quartiere della 167 o scendere in città».
Nessuno si è reso conto di come questo ennesimo atto di abusivismo e prepotenza ridicolizzi il decoro di una città stretta nella morsa della criminalità, dei fruttivendoli abusivi e ambulanti e degli errori amministrativi.
La scorsa estate i residenti si sono scagliati contro i cani di quartiere, giudicati «abusivi e poco decenti, perché sporcavano e mettevano paura ai passanti»: forse, ora, quegli stessi cittadini si schiereranno contro questo fruttivendolo che reputano «una mano santa»?
È mai possibile che non si riesca a frenare un fenomeno quanto mai deleterio per una città che aspira (e solo questo, se si continua in questa direzione) ad essere un punto di riferimento per il turismo, il commercio e l'economica del barese!?
Ci risulta che molti fruttivendoli anche non abusivi, ma che si sono allargati oltre gli spazi loro concessi, siano stati sanzionati, ma nessuno rende operativi i verbali fatti dai vigili urbani, che restano a morire in qualche cassetto.
Questa è una grave responsabilità dell’amministrazione comunale, che forse punta a mantenere il consenso elettorale di questi commercianti di frutta e verdura, lasciandoli liberi di agire come fa comodo a loro, trasformando la città in un grande suk africano.