Recupero Password
Molfetta, città delle polemiche, degli insulti e delle falsità. La reazione del vice sindaco Maralfa: appello alla prudenza e al buonsenso Perfino un'aggressione può scatenare reazioni esagerate e speculazioni senza fondamento. La guerra di tutti contro tutti
06 aprile 2016

MOLFETTA – Come sempre accade a Molfetta, ogni occasione è buona per polemizzare e speculare. Non poteva sfuggire a questa logica perversa che sta facendo di Molfetta un territorio di scontri, insulti, battaglie personali, querele, esposti alla magistratura, rivalità politiche che sfociano nel personale, guerre di tutti contro tutti, anche la vicenda dell’aggressione a Matteo d’Ingeo.

A provocare queste “guerre” sono sempre i soliti noti personaggi, politici e non, che abbiamo sempre criticato per essere stati i cultori dell’odio verso gli avversari considerati nemici e per aver spaccato la città, dove alla fine si raccoglieranno solo le macerie.
In attesa di conoscere meglio le circostanze di questa aggressione, di chi l’abbia provocata e di come si siano svolti i fatti, c’è chi approfitta per rimestare nel torbido. Sono sempre i soliti individui spregevoli, servi, mercenari, lacchè del potente di turno o frustrati in cerca di visibilità. Non mancano perfino miserabili cronisti della spazzatura. Per questi personaggi perfino un’aggressione finisce per diventare motivo di polemica e di attacco personale nei confronti degli amministratori comunali.

Si spiega così la reazione del vice sindaco avv. Bepi Maralfa (foto) che reagisce allo sfogatoio pubblico di Facebook dove legioni di imbecilli e scemi del villaggio (cit. Umberto Eco) hanno acquisito il diritto di parola intervenendo su tutto e tutti.

Ecco  cosa scrive Maralfa, che lancia un appello alla prudenza e al buonsenso: «Finita la giornata di lavoro, condotta come sempre a lottare contro i traffici di influenze illecite, a svolgere lavoro di Anticorruzione, a badare di non sperperare denaro pubblico, a vegliare sulle gare di appalto, a costruire il futuro delle povertà, a rimediare ai problemi delle famiglie con 5 figli a rischio di sfratto e tutto quello che comporta il lavoro di pubblico amministratore, vale la pena di dedicarsi come spesso faccio ai cittadini della mia Comunità, giusto per fissare i paletti. E lo faccio per fissare i paletti. Perché lo sfogatoio pubblico di facebook non si ritorca in danno di coloro i quali, come i pubblici amministratori , diventano dei bersagli solo perché , a motivo del ruolo che rivestono , non possono parlare.

Macchè non possono parlare e non possono parlare. Io parlo. La politica non mi ha affatto snaturato e quello che ero, sono e sarò. D'altronde sono stato zitto assieme al Sindaco Paola Natalicchio persino quando siamo stati sotto scorta dell'Anticrimine per avere compiuto vari atti di coraggio anche impopolari per radere al suolo situazioni incancrenite nella Città (ben più gravi di qualche cassetta di frutta fuori posto) che hanno visto il Palazzo Comunale cinto d'assedio con il Sindaco barricata nella propria stanza per ore. E poi ci sono i fatti, molti altri fatti che non si possono dire. O, almeno, qui sul social.
Di me non parlo neppure, non vado oltre, perché sono resistente e scafato e non mi fa paura nulla. E mi fermo qui. Ma chi contribuisce ad alimentare lo sfogatoio senza conoscere i fatti può stare sicuro: so bene come adoperare la penna e come utilizzare lo strumento del diritto giacché da 25 anni svolgo la professione di avvocato penalista. E dunque, dopo aver passato al setaccio, uno ad uno tutti i commenti ad un certo post, non soltanto valuterò quali iniziative intraprendere, come già accaduto nel recente passato, a tutela della mia persona e della tranquillità dei miei familiari, ma valuterò anche, questa volta come pubblico amministratore di portare a conoscenza (dopo averli screenshottati) degli Organi competenti TUTTI i commenti, affinché si stabilisca la verità. Perché, cari concittadini e amici, delle due l'una: o risponde al vero che gli agenti di polizia locale (i vigili) agiscono nella persistente consumazione delle omissioni di atti di ufficio (se si qualcuno spiegherà il perché) e con essi alcuni dei componenti di questa Amministrazione comunale, ovvero, al contrario, si tratta di gravissime, dico gravissime diffamazioni commesse in danno degli uni e degli altri. Io dico che in tre anni sono state almeno 50 le operazioni di sgombero radicale degli abusivi ed almeno 100 gli interventi ulteriori tra rimozioni e sanzioni.
Alcune aree di Molfetta, solo per merito di questa amministrazione, e lo sottolineo, cadono sotto gli occhi della intera collettività, presentandosi, ora, libere e sgombere da persone e bancarelle abusive. E questo è costato fatica e pericoli, perché una amministrazione che sgombera deve essere poi capace di includere e offrire soluzioni politiche alternative per lenire la povertà, il disagio e l'emarginazione. Evitare che qualcuno, al posto di fiori e frutta, si spara una latta di benzina addosso (accaduto) o impugni per disperazione una pistola o si metta un passamontagna (accaduto anche questo). Ci siamo capiti.
Una amministrazione, infatti, che sgombera e non trova rimedi, si ritrova poi non una persona sola ma tutto il nucleo familiare, con prole, sfratti e distacchi di corrente al seguito, dietro la porta dell'ufficio e tale amministrazione è, a mio sommesso avviso, incapace, mediocre o fascista. Venite amici, venite un sol giorno ad affrontare queste complessità.
Penso che ogni tanto ristabilire i ruoli, fare chiarezza e dire quello che si pensa e che si e fa, serve a non far dimenticare. Anzi, solo uno stolto può non capire che i continui conflitti sui social fra cittadini altro non fanno che indebolire la comunità, il senso di legalità, la sicurezza, la fiducia nelle Istituzioni e favorire la delinquenza e il crimine che di tali conflitti fra persone a modo, indubbiamente, si giovano.
Per tutto il resto sono disposto, a qualsiasi ora, ad un confronto pubblico e costruttivo. Ma è giusto che tutti sappiano che delinque sia chi tira 4 ceffoni, che chi offende l'altrui reputazione, ma, a ben guardare, a volte le parole cattive possono essere più gravi e pericolose dei primi e, in quanto tali, vanno sanzionate.
Chiedo scusa per gli errori grossolani del mio scrivere, ma sono determinati in parte dalla stanchezza, in parte dal Tablet con tasti troppo piccoli. Al computer avrei saputo fare di meglio, ma non torno assolutamente indietro né col mio scritto né col mio pensiero. Complessivamente sono dispiaciuto per l'accaduto, in quanto, come molti comportamenti, fatti e cose di questa Città, era evitabile e assolutamente da evitare. Senonché il dispiacere lascia il passo al doveroso accertamento della verità.
E questo nell'esclusivo interesse dei cittadini. Prima di scrivere pensiamo».

Ci auguriamo che questo appello alla prudenza e al buonsenso sia utile a darsi tutti una calmata, tornando al confronto dialettico, senza insulti e diffamazioni e, soprattutto, cercando di recuperare quella politica costruttiva nell'interesse della città. Vanno emarginati facinorosi e guerrafondai, frustrati e falliti in cerca di rivalsa, cercando di non farsi coinvolgere nella loro logica di "muoia Sansone con tutti i filistei" Perché, alla fine, non si costruisce nulla di posritivo e restano solo le rovine.

© Riproduzione riservata

Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet