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Modello organizzativo: Regione snella e di governo. Audizione dell'assessore Minervini
06 dicembre 2005

BARI - 6.12.2005 Un ente di indirizzo politico, non di gestione, impegnato a governare lo sviluppo della Puglia e meno ingrato con i suoi dipendenti: è il nuovo modello organizzativo della Regione illustrato dall'assessore al personale Guglielmo Minervini nel corso di una audizione nella seconda commissione permanente del Consiglio regionale. “L'incontro rientra nelle linee operative che il nostro organismo consiliare si è dato – ha spiegato il presidente Michele Ventricelli – vogliamo offrire un contributo utile ad individuare i meccanismi normativi per offrire riconoscimenti e prospettive di miglioramento al personale delle fasce medio basse, finito sotto il cono d'ombra degli interventi destinati in massima parte ai dirigenti. Vorremmo dedicare maggiore attenzione a risorse umane preziose che oggi costituiscono il patrimonio sul quale investire per il futuro dell'ente”. “In questo siamo assecondati dalla disponibilità dell'assessore, sempre pronto ad un confronto in tempo reale, secondo un metodo molto apprezzato da tutti i componenti della commissione” ha detto ancora Ventricelli. “La riorganizzazione è un processo continuo, non si fa una volta e basta. È in atto un progetto molto articolato, che segue due livelli interconnessi”, ha spiegato Minervini. Da un lato, si punta ad adeguare la Regione ad una funzione 'alta' di governo, alleggerendola da quella di mera gestione, che impegna ancora all'80-85% le strutture regionali. Il via, ha ricordato l'assessore è stato dato dal “progetto Mar Rosso, per far fronte all'esodo anticipato di 140 dirigenti”. Sull'altro livello, parallelo e connesso, è in corso il decentramento di compiti e strutture agli enti locali. “Abbiamo insediato una cabina di regia – ha informato Minervini – impegnata intanto in una ricognizione delle funzioni già trasferite sulla base di leggi in vigore. Si passerà in tempi brevi alla concertazione con le autonomie territoriali e i sindacati”. Messo ormai “alle spalle con successo il dopo esodo, a parte qualche sacca di sofferenza - ha osservato l'assessore al personale – sarà la volta dei concorsi esterni e della valorizzazione del personale regionale. Una prima misura riguarda gli incarichi di facenti funzioni e le posizioni organizzative attribuite a 500 candidati su 1500, secondo criteri di merito oggettivo, non indifferenziato”. Il progetto di progressioni verticali per tutti i dipendenti si scontra con “l'ostacolo gigantesco di un contenzioso aggrovigliatissimo ed esplosivo”, come lo ha definito Minervini. Riguarda la promozione di 2200 regionali delle fasce medio basse, sulla base di concorsi interni rimessi in discussione dal ricorso di alcuni dipendenti. Difficile prima delle sentenze avere un quadro di certezze sulla pianta organica, legata anche ai tempi dei processi di delega sollecitati dal consigliere Pino Lonigro (Sdi), che ha chiesto di rivisitare le posizioni organizzative attribuite agli uffici provinciali del genio civile. Sulla necessità di ampliarle si è espresso anche Francesco Damone (La Puglia prima di tutto), in considerazione dell'ingente carico di lavoro per l'area dauna, terremotata e dissestata. Da rivedere, per i due consiglieri, il declassamento degli ispettorati forestali: quello della Capitanata ha competenza da solo quasi sul 50% del patrimonio boschivo regionale. Per Damone, il modo l'esodo del personale regionale è stato affrontato positivamente ed è “meritorio” lo snellimento gestionale che rientra tra le priorità del piano Minervini. Nella seduta in programma la prossima settimana si tornerà a parlare delle linee del modello organizzativo, allo studio da parte di una società multinazionale. Sarà anche sentito il dirigente del settore regionale al demanio e patrimonio, in vista del parere che la seconda commissione dovrà fornire sulla proposta di alienazione di parte delle aziende agricole regionali, avanzata dalla Giunta al Consiglio.
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