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Minervini: “La terra è l'utero nel quale viviamo. Stop abusi” “La Forza della Vita”
20 novembre 2014

MOLFETTA - “Se l’ambiente è in buona salute, lo siamo anche noi”. Lo ha detto Guglielmo Minervini, candidato alle primarie del centrosinistra, durante l’incontro clou della sua campagna, “La Forza della Vita”, organizzato nell’Impact Hub della Fiera del Levante. Un evento da “tutto esaurito” che ha riunito docenti universitari, studenti, professionisti, operai, famiglie e addirittura neonati. Tutti determinati a sostenere la politica del “benessere”, quella di Minervini appunto. Non più disposti a delegare ad altri il governo della regione, ma determinati a scegliere l’uomo che ritengono li possa meglio rappresentare e tutelare.

Così sono stati quattro gli interventi che hanno preceduto quello di Minervini. Si è parlato di Aria, Acqua, Terra e Fuoco. A introdurre il dialogo con i cittadini è stato Cristiano Simone, medico genetista ed esperto in genetica oncologica: il quinto elemento e ideatore dell’iniziativa. Drammatiche le proiezioni da qui ai prossimi 80 anni. Saranno esposti al cancro un uomo su due e una donna su tre stimando l’insorgenza di 20 milioni di tumori in Italia e mille nuove diagnosi ogni giorno. “Ma usciamo dallo spavento”, l’esortazione di Simone. E la raccomandazione: “Bisogna tornare alla vita e al ciclo della vita”.

Quindi la parola è passata a Elvira Tarsitano, biologa ambientalista (Acqua), Gianluigi De Gennaro, ricercatore di chimica dell’ambiente (Aria) e a Matteo Spagnuolo, ricercatore di chimica agraria (Terra). Tutti assieme hanno ricordato gli effetti di alcune scelte dell’industria come dei processi agricoli.
“L’ambiente è dentro di noi”, ha quindi sintetizzato Minervini. “La qualità del nostro ambiente prima o poi diventa la qualità della nostra vita – ha proseguito - Quello che beviamo, mangiamo, respiriamo, entra dentro di noi e dall’ambiente si trasferisce all’interno del nostro corpo”. Da qui l’importanza di prendersi cura dell’ambiente. “La sfida di questa sera – ha aggiunto Minervini – vuole indurre a prendere coscienza che lo sviluppo della Puglia, nei prossimi 5 anni, dovrà essere messo di nuovo in armonia e in relazione con l’ambiente. Sui rifiuti, sulla qualità dell’agricoltura, sullo spreco del territorio, sulla qualità dell’aria, sulle forme di mobilità, sul rapporto che abbiamo con le grandi presenze industriali, dall’Ilva a Cerano, il tema delle grandi infrastrutture, dovrà essere ripassato al vaglio della sostenibilità ambientale”.

A margine dell’incontro c’è stato chi poi ha chiesto a Minervini, presidente della Regione Puglia, quale atto gli piacerebbe firmare per primo assieme alla sua giunta.

“Il primo atto serio, forte, drastico, radicale, potrebbe essere quello di dire zero consumo di terra – risponde - Il suolo è una risorsa scarsa. Ne abbiamo abusato negli scorsi anni. Il territorio che abbiamo antropizzato basta per i nostri bisogni. Basta col cemento armato abusivo. Basta con l’uso scriteriato della terra. La terra è l’utero nel quale viviamo. Consumo di suolo zero sarebbe il mio primo atto”.

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Chi è abituato a vivere in mezzo al cemento, alla plastica e ai computer dimentica facilmente quanto il nostro benessere sia connesso fondamentalmente alla terra. Il cibo è solo il legame più evidente fra gli esseri umani. Ma anche del legno abbiamo assoluta necessità. La metà più povera dell'umanità ha bisogno di legno per cucinare, scaldarsi e costruire case, e il legno continua a essere un'importantissima materia prima anche nelle moderne società industriali. Meno evidente è la fondamentale funzione ecologica che svolgono le foreste, le piante egli animali selvatici. Regolando il ciclo degli elementi chimici, garantendo l'equilibrio dei microclimi, eliminando i parassiti e rinnovando il suolo, i sistemi biologici rendono la Terra abitabile per gli esseri umani. Se le risorse fossero gestite adeguatamente, le terre più fertili e le foreste del pianeta potrebbero soddisfare abbondantemente, e per lungo tempo, la richiesta di alimenti e di legno di tutta la popolazione mondiale. Che al giorno d'oggi circa 500 milioni di persone continuino a essere denutrite non si deve a una generale scarsità di risorse: mentre infatti decine di migliaia di bambini muoiono quotidianamente di malattie aggravate dalla denutrizione, più di un terzo di cereali esistenti viene consumato dal bestiame la cui carne è destinata alla dieta ricca di proteine delle classi più abbienti. Le deficienze del sistema socioeconomico responsabili di questa situazione stanno anche indirettamente indebolendo la capacità della Terra di assicurare spazio all'attività umana. La gente sta distruggendo la fonte del suo futuro benessere non per ignoranza, ma perché nelle circostanze in cui si trova, non ha alternativa. Negli ultimi anni si è incominciato a comprendere meglio quale sia il contributo che allo sviluppo danno le risorse rinnovabili. I legislatori adesso cercano di arginare i danni provocati dall'industrializzazione precipitosa; in molti paesi si sta iniziando un'opera di rimboschimento, e si è deciso di proteggere la flora e la fauna di vaste zone. Ma poiché c'è sempre meno terra disponibile e poiché ci si trova davanti a problemi gravissimi, come la disoccupazione e la pressione demografica, prima che nel Terzo Mondo si arrivi a coltivare in modo razionale la terra, senza provocare danni irreparabili, bisognerà adottare misure che vadano ben oltre la pura protezione dell'ambiente. E' necessario che il tipo di società e i modelli di consumo dei paesi più ricchi non acuiscano il problema dello sfruttamento eccessivo della terra nel Terzo Mondo. Ma occorrono soprattutto, sia a livello nazionale, sia a livello globale, riforme economiche che diano alle classi meno abbienti la possibilità di guadagnarsi da vivere senza distruggere suolo e foreste. Chi ha cuore il futuro della Terra e delle sue risorse non può non occuparsi della politica mondiale dello sviluppo. Perché, in ultima analisi, il rapporto che gli uomini hanno con la terra, rispecchia il rapporto che essi hanno tra loro.


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