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Mimmo Magistro: la FIGC difende chi ha infangato la maglia biancorossa del Bari Pronto un esposto alla Procura della Repubblica di Bari. La responsabilità oggettiva è un residuato della preistoria dello sport!
14 febbraio 2012

BARI - Mimmo Magistro (foto), non è solo un esponente della socialdemocrazia italiana. E' stella d'oro al merito sportivo del CONI ed  è stato calciatore del Bari per 5 anni, dai pulcini sino alle soglie della prima squadra, nonché delegato allo sport del Comune di Bari nei primi anni '90. Da qualche giorno sta cercando di coinvolgere  una parte dei tanti tesserati biancorossi della secolare storia del calcio barese nella difesa del club contro chi ha infangato la maglia.
Magistro, non solo non molla, ma dopo aver chiesto attraverso Facebook l'aiuto del Sindaco di Bari perché si stringa nel sostegno al Club, alza il tiro contro la FIGC e annuncia la presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica di Bari.
In una nota Magistro spiega la sua azione e sostiene che: "Il vero scandalo nella vicenda del Calcio Bari è che la società sia costretta dalla FIGC a pagare, entro le prossime 48 ore, gli stipendi dello scorso anno ad atleti che si sono resi protagonisti di gravi  inadempienze contrattuali. Il riferimento è  non solo ai mercenari che si sarebbero vendute le partite (che andavano già sospesi), ma anche a quei giocatori che sapevano e non hanno denunciato le combine e che sono altrettanto responsabili di infedeltà ai colori sociali. 
Il silenzio omertoso del procuratore Palazzi o l'assurdo comportamento del collegio arbitrale della FIGC che  ha obbliga il Bari a versare gli stipendi a calciatori come Masiello pur in presenza di una sostanziale confessione, è la punta di un iceberg che rischia - come la Concordia - di sconquassare la nave FIGC, guidata da comandanti che utilizzano la responsabilità oggettiva per coprire l'incapacità di uno "sport - azienda" che non è quello di un secolo fa. Oggi c'è internet, ci sono gli interessi delle multinazionali delle scommesse, ci sono le severe norme sulla privacy di fronte a cui le società sportive sono disarmate. Dalla vicenda scandalo che ha coinvolto (fortunatamente) solo gli atleti del Bari se ne può uscire con nuove norme sulla responsabilità oggettiva più aderenti alla realtà. E alla Procura della Repubblica di Bari - cui  come ex atleti, tesserati all'AS Bari spa, ci accingiamo a rivolgerci - chiederemo che  siano accertate anche le eventuali responsabilità di FIGC e  dei suoi organi.
Ed il CONI farebbe bene a far sentire la sua voce, alta e forte!!
 

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