Lo scandalo dei debiti fuori bilancio a Molfetta: oltre 2 milioni per fatture non rilevate
Una giustificazione che non convince da parte dell'assessore Corrieri: «Una pesante eredità al negativo. Ma, saneremo lo stesso il bilancio del Comune». Corrieri faccia i nomi: i cittadini hanno il diritto di sapere
MOLFETTA - Dopo l'ultimo consiglio comunale di Molfetta, dove l'argomento venne reso pubblico, si continua a parlare della cosiddetta "eredità al negativo di circa 2.180.126 di euro per costi fatturati senza i relativi impegni di spesa, in mancanza cioè di un atto ufficiale che ne autorizzasse la spesa. A tanto ammonta il carico di debiti che l'amministrazione comunale guidata da Antonio Azzollini dovrà sanare. Debiti relativi a fatture per canoni di consumo e lavori effettuati dall'AQP S.p.A.; fatture per lavori effettuati dall'azienda Molfetta Multiservizi S.p.A.; fatture dell'azienda speciale A.S.M. per servizi integrativi svolti fra il 2005 e il 2006; lavori su piazza delle Erbe eseguiti nel 2005 senza una delibera preliminare".
E su questo "buco" interviene ora l'assessore al Bilancio, Mimmo Corrieri (foto) con un suo comunicato: «E' più pesante del previsto il quadro finanziario che abbiamo ereditato. Ereditiamo dalle precedenti gestioni una imponente mole di debiti fuori bilancio che purtroppo toccherà a questa amministrazione coprire finanziariamente con notevoli sacrifici. La legge descrive il corretto iter che è d'obbligo seguire per l'assunzione di impegni ed effettuazione delle spese le quali possono essere effettuate solo se sussiste l'impegno contabile registrato e l'attestazione della relativa copertura finanziaria. Purtroppo, come emerge dai debiti fuori bilancio portati all'attenzione del Consiglio comunale, in passato ci si è discostati dal corretto procedimento di spesa determinando condizioni di contabilità separata dal contesto di bilancio ufficiale. Quindi, violando uno dei principi che devono presidiare la struttura del bilancio e la sua corretta utilizzazione: prima di tutto la sua veridicità».
Altri debiti fuori bilancio si riferiscono alla perdita di esercizio 2006 dell'ASM che ammonta a 586.767. La proposta di deliberazione dell'amministrazione comunale – accolta a maggioranza dal Consiglio Comunale – è stata quella di sanare questo debito con il conferimento all'azienda di beni di proprietà comunale, nella fattispecie il capannone della sede dell'ASM. «Ma anche in questo caso – precisa Corrieri - va percorsa la strada maestra della trasformazione dell'azienda speciale in Società per Azioni, che determinerà condizioni per l'assunzione di precise responsabilità. Come è facile arguire però tale operazione di trasformazione, che comunque abbiamo in programma di effettuare a breve, deve essere preceduta da un “risanamento” dei conti dell'azienda. E in tale direzione l'amministrazione comunale sta operando».
Altro debito pari a 400 mila euro, rinveniente dal periodo 1997-1999, riguarda la sentenza esecutiva relativa alla revisione prezzi della manutenzione degli impianti di pubblica illuminazione effettuate dalla Ditta IETOM. Oggi l'amministrazione comunale ha deciso di ripianare il debito con la dismissione di parte del proprio patrimonio immobiliare.
Nella sua relazione, l'assessore Corrieri ha ribadito che l'obiettivo principale per il quale questa amministrazione è fortemente impegnata è quello di riportare la situazione finanziaria del Comune a un giusto equilibrio. È un'azione difficile, che stiamo svolgendo in silenzio ma con enormi sforzi, consapevoli che è un passo fondamentale per poter mettere il Comune in condizioni di aprire i cordoni della spesa e dare impulso allo sviluppo e alla crescita della città. Tuttavia, continua Corrieri, «occorre risanare anche e soprattutto l'approccio comportamentale nella pubblica amministrazione, scoraggiare il ripetersi di procedure anomale nell'assunzione di impegni e nell'effettuazione di spese. Anche questa è l'azione che questa amministrazione sta conducendo, non senza difficoltà, per evitare di ritrovarsi con bilanci assolutamente non rispondenti alla reale situazione finanziaria dell'Ente».
Troppo facile assessore Corrieri dire che si tratta di "un'eredità negativa", è una giustificazione che non convince. I cittadini vogliono sapere perché e chi ha provocato questo "buco" che ricade comunque sulle spalle dei contribuenti. Deve finire quest'altalena di responsabilità, occorre chiarezza, soprattutto quando si tratta di soldi pubblici, che spesso vengono gestiti con scarsa capacità, da chi si improvvisa amministratore, solo perché ricopre un incarico politico.
Assessore Corrieri abbia il coraggio di denunciare: in quali anni si sono verificati questi debiti e soprattutto ad opera di chi. Il rischio è quello di "gettare la pietra e nascondere la mano", come dice quel vecchio detto popolare. I cittadini hanno il diritto di sapere, anche in vista delle future scelte elettorali. Questa è la vera trasparenza.