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Lavoro, legalità e solidarietà, lo slogan del 1° maggio a Molfetta contro lo spreco di risorse pubbliche
29 aprile 2010

MOLFETTA - «Lavoro, legalità e solidarietà, sono queste le parole d'ordine per le iniziative del 1° Maggio a livello nazionale, anche a Molfetta, questi sono i temi su cui continuare un percorso di rinascita civile e morale del mondo del lavoro, in una città che continua a vivere sulla propria pelle il dramma della mancanza di sicurezza sul lavoro, la mancanza del lavoro, il doversi piegare ad ogni forma d'umiliazione e sfruttamento pur di portare uno stipendio a casa».

E’ il coordinatore della Camera del Lavoro a Cgil, Giuseppe Filannino a lanciare questo messaggio in occasione della Festa dei lavoratori.
«Una città in cui il malaffare è padrone e lo spreco di risorse pubbliche una consuetudine – aggiunge Filannino -, una città che vive con rassegnazione la morte dei suoi figli vittime del lavoro, una città che non deve dimenticare le vittime della Truck Center, morti bianche dovute a uomini dalle coscienze nere, una città che guarda sempre da un'altra parte, guarda verso il porto e sogna un posto migliore, ma lascia che quel porto sia l'attracco dei tanti mali e sprechi di una città dal potenziale infinito che troppo ha subito e continua a subire.
Proviamo ancora, con più forza, a svegliare gli uomini, le donne, gli studenti, i disoccupati, gli anziani i politici e le nostre coscienze.
L'anno passato, dopo innumerevoli anni, abbiamo riprovato a dare al 1° Maggio una visibilità e un significato, forse eravamo in pochi, ma sempre più di nessuno, ora dobbiamo essere in tanti, tanti che non hanno paura di gridare la volontà di cambiare il corso negativo di questa città, tanti a dimostrare l'unità delle forze sociali e politiche che insieme si impegneranno a cancellare lo sfruttamento del lavoro, il malaffare, lo spreco di denaro pubblico, l'illegalità.
Dobbiamo “camminare” e far sentire il nostro appoggio alle rappresentanze dei lavoratori che parteciperanno al corteo, come gli AUSILIARI della SOSTA, i famosi “GRATTINARI”, che a breve inizieranno uno sciopero indetto dai sindacati, per rivendicare il loro sacrosanto diritto al riconoscimento del loro lavoro e alla loro dignità di “UOMINI”, lavoratori a cui non viene concesso neanche il confronto con le istituzioni, lavoratori che in altre occasioni hanno dato il loro contributo e solidarietà per la risoluzione dei problemi degli altri.
Un 1° Maggio a difesa dei lavoratori e della COSTITUZIONE, affinché l'Italia possa rimanere una Repubblica Democratica Fondata sul LAVORO.
Questo il Programma:
ore 09,30 Deposizione Corona ai caduti del Lavoro
ore 10,00 raduno presso la Camera del lavoro CGIL, via Annunziata 2, partenza del corteo, tappa presso il busto di Giuseppe Di Vittorio per deporre una corona di fiori in ricordo dell'uomo che ha speso tutta la sua vita lottando per i diritti dei lavoratori e per l'unità sindacale.
Ore 11,00 Comizio conclusivo ( villa comunale )
Interverranno: compagni del sindacato, rappresentanti dei lavoratori, cittadini.
 
Al corteo, in un ottica di unità civile politica e sindacale, hanno assicurato la partecipazione associazioni, movimenti, partiti e rappresentanze studentesche.
Distribuiremo – conclude Filannino - ad ogni manifestante un garofano rosso, il fiore che Di Vittorio portava in ogni manifestazione».
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Come non definire questa nostra Italia un paese sottosopra? "C'è una doppiezza permanente nella società italiana che le impedisce di essere una nazione omogenea. Il ceto politico dominante persegue sempre la doppia costituzione, la doppia morale, sempre i governi trattano i cittadini come degli inferiori provocando nell'italiano un'oscillazione perenne fra l'autoflagellazione e l'ammirazione per lo straniero, fra la reverenza per le tirannie e l'attribuzione a esse di tutti i mali del paese. "Gli italiani - dice Carlo Emilio Gadda - non sopportano l'autorità del governo e gli incarichi di polizia e di regolamento civile per una causa naturale fisiologica, il loro incoercibile narcisismo, il totale difetto di una logica associativa. C'è da aggiungere anche che i più dei governi si sono rivelati inetti e infami. Al narcisismo egoistico ascrivo anche le nostre ridicole manie municipalistiche, provinciali, regionali, quando sussistono in dimensioni da clinica psichiatrica." E' stato osservato che l'unico momento di vera partecipazione patriottica la si ha durante le partite di calcio della squadra nazionale, specie durante i campionati del mondo. Cosa è successo in questo nostro strano Paese? I partigiani sono invecchiati o morti, i poveri sono di destra, il nazismo è una parodia di teste rapate, la televisione sostituisce la politica............. Abbiamo l'impressione di vivere nel Paese degli uomini capovolti con i piedi in su e la testa in giù. Stare con la testa in giù e i piedi in sù sarà una bella positura, ma quelli che continuano a stare con la testa in sù e i piedi in giù non capiscono quei monologhi che arrivano dal pavimento. Viviamo in un Paese "sottosopra."

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