La scomparsa a Firenze di Giovannangelo Camporeale
Per alcune persone la morte non è entrare nel buio e nell’oblio, ma è un potente fascio di luce che le rivela anche a chi, fino a quel momento, non ne aveva conosciuto l’esistenza. Il professor Giovannangelo Camporeale, scomparso il 1° luglio scorso nella sua casa di Firenze, a 84 anni, conosciuto a livello internazionale, era lontano da Molfetta sin dalla sua giovinezza, anche se a Molfetta era rimasto sempre affettivamente legato, ma, tranne che nell’ambito di studiosi e persone di cultura, per i più era forse solo un nome. La sua scomparsa ci offe la possibilità di ricordarlo e di auspicare che Enti ed Associazioni, ma soprattutto le scuole, possano far conoscere la sua grande personalità di studioso e la sua elevata figura morale, esempio e testimonianza per generazioni di studenti e di studiosi. Ma procediamo con ordine. Il Professor Giovannangelo Camporeale nasce a Molfetta il 1933 e con la amata sorella Lina resta solo con il padre avendo perduto prematuramente la madre. Giovannangelo aveva 14 anni e Lina solo 9. Dopo il terzo liceo classico il professor Vincenzo Valente – altra figura benemerita di docente e di studioso – lo indirizza a Firenze, alla facoltà di lettere, dove poi si specializza in etruscologia. Ha insegnato fino a 75 anni a generazioni di studenti, curandone non solo la preparazione culturale, ma formandoli all’impegno e alla serietà nel lavoro. Tranne che per viaggi di studio a Parigi, Londra, negli Stati Uniti, è sempre vissuto a Firenze con la moglie Elena Fozzer, trentina, le figlie Carlotta ed Elisa e gli amati nipotini, ma a Molfetta era rimasto comunque legato il suo cuore e a Molfetta è tornato per varie manifestazioni ricevendone la cittadinanza onoraria. Dal 1962 al 2008 ha insegnato etruscologia all’Università di Firenze, era Presidente dell’Istituto nazionale di studi etruschi ed italici dal 1977, Lucumone dell’Accademia Etrusca di Cortona dal 2007 e Membro della prestigiosa Accademia dei Lincei oltre che di varie Accademie italiane e straniere. Autore di testi fondamentali per l’etruscologia, tradotti in varie lingue, si è occupato dell’Italia preromana sotto i suoi vari aspetti affrontati in oltre 300 pubblicazioni tra cui un’opera d’insieme sulla civiltà etrusca dal titolo “Gli Etruschi – Storia e civiltà”, pubblicata con la Utet di Torino e arrivata alla IV edizione, tradotta anche in tedesco e coautore e curatore di un’opera sulla espansione della civiltà etrusca pubblicata anche in inglese, “Gli etruschi fuori dall’Etruria”. Sotto la sua direzione si sono svolti diversi scavi, soprattutto a Massa Marittima, all’abitato etrusco dell’Accesa, dove ha portato avanti le ricerche per oltre trent’anni e da cui ha ricevuto la cittadinanza onoraria. Il giorno del suo funerale la figlia Elisa ha detto di lui: “…prima di tutto era professore e la gioia vitale della ricerca si accompagnava a quella dell’insegnamento, della comunicazione e della divulgazione, in cui credeva fermamente, a tutti i livelli”. Del suo interesse a tutto ciò che era cultura e ricerca, della sua cortesia, ho avuto modo di avere una testimonianza diretta quando, già molto malato, si è reso completamente disponibile ad un mio caro amico, il dottor Girolamo Panunzio, che gli aveva telefonato – avevo avuto il numero privato dalla sorella Lina – per avere uno scambio di idee sul libro che sta scrivendo e gli aveva promesso di incontrarlo a Firenze quando fosse stato meglio. Questo incontro purtroppo non potrà mai avvenire, ma l’augurio che faccio alla mia città è che l’incontro con la nobile figura di Giovannangelo Camporeale venga riproposta in luoghi e ambiti diversi, come testimonianza di quei valori di cui anche la nostra città è ricca.
Autore: Marisa Carabellese