La guerra delle candidature alla Provincia
Nel centro-destra giochi già fatti o quasi. Centro-sinistra incerto
Mancano pochi mesi alla tornata elettorale per le elezioni provinciali (nella foto, il palazzo della Provincia di Bari) ed europee. Sarà un appuntamento importante e significativo perché arriverà dopo tre anni dalle precedenti consultazioni. Un passaggio di verifica anche in chiave locale, sia per le coalizioni che per i candidati che si cimenteranno nella battaglia elettorale. La varie scuderie, che fanno riferimento alle coalizioni della Casa delle Libertà e l'Ulivo, stanno definendo candidature e strategie. Per la verità nel centrodestra da tempo tutti i nodi sono stati sciolti, al punto che i nomi sono stati già definiti, o quasi.
Le candidature del centro destra
Per Forza Italia, concorreranno il potente presidente della Multiservizi, Michele Palmiotti a Ponente e per il collegio di Levante il fedelissimo del sen. Azzollini, Nicola Camporeale.
Cavalli di razza e campioni di preferenze anche per An, con il vicesindaco Mauro Magarelli e l'assessore alle Attività Produttive Saverio Tammacco. Agguerrita la squadra che metterà in campo il Nuovo Psi di Franco Visaggio, con gli ultimi acquisti Nicola Piergiovanni, ex Margherita e Ulivo, a Ponente e Pasquale Giancola, ex An, a Levante.
Non tutto invece è definito per l'Udc che a Levante farà correre il redivivo Mariano Caputo, alla ricerca di un posto al sole, mentre a Ponente la candidatura del presidente del Consiglio comunale, Pino Amato, non sembra tanto scontata. Evidentemente Amato ha annusato l'aria che tira e per evitare una brutta figura potrebbe restare fermo un giro.
Come si vede siamo di fronte a personaggi che, in base alle comunali del 2001, in teoria possono contare su un consenso personale di svariate centinaia di preferenze. Sotto questo aspetto sarà una verifica per tutti e soprattutto per coloro che si aspettano di tradurre il potere che hanno gestito in nuovo e ulteriore consenso. E' chiaro che stiamo davanti a personaggi che ambiscono alla poltrona provinciale, obiettivo non scontato, perché sarà difficile che Molfetta riesca a piazzare più di un consigliere. Addirittura per il sistema elettorale potrebbe spuntarla il “Nuovo Psi”, con l'ultimo arrivato nella grande famiglia allargata del centrodestra, Nicola Piergiovanni. Comunque la battaglia sarà spietata e dura, tra le coalizione e nelle coalizioni.
Le candidature del centro sinistra
Mentre nel centrodestra i vari candidati si stanno già movendo, chiamando a raccolta i fedelissimi per definire le strategie in vista della campagna elettorale, dalle parti del centrosinistra non ci sono movimenti e anticipazioni di rilievo.
Sembra quasi che, per la valenza degli avversari, i quali oltre ad un proprio consenso elettorale ora possono contare anche sulla persuasione del potere che detengono, la partita sia proibitiva e chiusa in partenza. Nella “Margherita” è dato per certo la candidatura a Ponente del consigliere uscente Gianni Mastropierro, mentre per il collegio di Levante molto probabilmente non si andrà oltre un candidato di bandiera. Stesso discorso per i “Democratici di sinistra”, che presenteranno probabilmente a Levante il segretario Mino Salvemini, mentre il consigliere comunale Corrado Minervini, dovrà vedersela a Ponente. E' probabile che anche “Rifondazione Comunista” scelga di mettere in lizza sotto il suo simbolo il segretario cittadino Gianni Porta e il consigliere comunale Antonello Zaza.
Nulla ancora si sa per gli altri partiti sia di sinistra (Socialisti dello Sdi, Comunisti Italiani e Verdi), che di centro (Udeur, Dc, Ambientalisti), come pure si vedrà se le liste civiche (Riscatto della città e Nuova Politica) saranno semplici spettatori o comunque nella contesa faranno sentire la loro voce.
Rispetto alle precedenti consultazioni provinciali, la prossima tornata assumerà anche una valenza cittadina. Di verifica per la maggioranza e l'opposizione, sia in termini relativi che assoluti, che riguarderà anche i singoli partiti e candidati. Per il centrodestra si tratta di verificare se tre anni di governo hanno modificato, e come, il consenso per la coalizione e per le singole forze politiche, mentre, per l'altra parte, il test ci dirà se il centrosinistra in città ha ancora un certo appeal oltre il proprio zoccolo duro.
E i programmi? Per le “chiacchiere” c'è ancora tempo.
Francesco del Rosso