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La guerra delle candidature alla Provincia Nel centro-destra giochi già fatti o quasi. Centro-sinistra incerto
15 gennaio 2004

Mancano pochi mesi alla tornata elettorale per le elezioni provinciali (nella foto, il palazzo della Provincia di Bari) ed europee. Sarà un appuntamento importante e significativo perché arriverà dopo tre anni dalle precedenti consultazioni. Un passaggio di verifica anche in chiave locale, sia per le coalizioni che per i candidati che si cimenteranno nella battaglia elettorale. La varie scuderie, che fanno riferimento alle coalizioni della Casa delle Libertà e l'Ulivo, stanno definendo candidature e strategie. Per la verità nel centrodestra da tempo tutti i nodi sono stati sciolti, al punto che i nomi sono stati già definiti, o quasi. Le candidature del centro destra Per Forza Italia, concorreranno il potente presidente della Multiservizi, Michele Palmiotti a Ponente e per il collegio di Levante il fedelissimo del sen. Azzollini, Nicola Camporeale. Cavalli di razza e campioni di preferenze anche per An, con il vicesindaco Mauro Magarelli e l'assessore alle Attività Produttive Saverio Tammacco. Agguerrita la squadra che metterà in campo il Nuovo Psi di Franco Visaggio, con gli ultimi acquisti Nicola Piergiovanni, ex Margherita e Ulivo, a Ponente e Pasquale Giancola, ex An, a Levante. Non tutto invece è definito per l'Udc che a Levante farà correre il redivivo Mariano Caputo, alla ricerca di un posto al sole, mentre a Ponente la candidatura del presidente del Consiglio comunale, Pino Amato, non sembra tanto scontata. Evidentemente Amato ha annusato l'aria che tira e per evitare una brutta figura potrebbe restare fermo un giro. Come si vede siamo di fronte a personaggi che, in base alle comunali del 2001, in teoria possono contare su un consenso personale di svariate centinaia di preferenze. Sotto questo aspetto sarà una verifica per tutti e soprattutto per coloro che si aspettano di tradurre il potere che hanno gestito in nuovo e ulteriore consenso. E' chiaro che stiamo davanti a personaggi che ambiscono alla poltrona provinciale, obiettivo non scontato, perché sarà difficile che Molfetta riesca a piazzare più di un consigliere. Addirittura per il sistema elettorale potrebbe spuntarla il “Nuovo Psi”, con l'ultimo arrivato nella grande famiglia allargata del centrodestra, Nicola Piergiovanni. Comunque la battaglia sarà spietata e dura, tra le coalizione e nelle coalizioni. Le candidature del centro sinistra Mentre nel centrodestra i vari candidati si stanno già movendo, chiamando a raccolta i fedelissimi per definire le strategie in vista della campagna elettorale, dalle parti del centrosinistra non ci sono movimenti e anticipazioni di rilievo. Sembra quasi che, per la valenza degli avversari, i quali oltre ad un proprio consenso elettorale ora possono contare anche sulla persuasione del potere che detengono, la partita sia proibitiva e chiusa in partenza. Nella “Margherita” è dato per certo la candidatura a Ponente del consigliere uscente Gianni Mastropierro, mentre per il collegio di Levante molto probabilmente non si andrà oltre un candidato di bandiera. Stesso discorso per i “Democratici di sinistra”, che presenteranno probabilmente a Levante il segretario Mino Salvemini, mentre il consigliere comunale Corrado Minervini, dovrà vedersela a Ponente. E' probabile che anche “Rifondazione Comunista” scelga di mettere in lizza sotto il suo simbolo il segretario cittadino Gianni Porta e il consigliere comunale Antonello Zaza. Nulla ancora si sa per gli altri partiti sia di sinistra (Socialisti dello Sdi, Comunisti Italiani e Verdi), che di centro (Udeur, Dc, Ambientalisti), come pure si vedrà se le liste civiche (Riscatto della città e Nuova Politica) saranno semplici spettatori o comunque nella contesa faranno sentire la loro voce. Rispetto alle precedenti consultazioni provinciali, la prossima tornata assumerà anche una valenza cittadina. Di verifica per la maggioranza e l'opposizione, sia in termini relativi che assoluti, che riguarderà anche i singoli partiti e candidati. Per il centrodestra si tratta di verificare se tre anni di governo hanno modificato, e come, il consenso per la coalizione e per le singole forze politiche, mentre, per l'altra parte, il test ci dirà se il centrosinistra in città ha ancora un certo appeal oltre il proprio zoccolo duro. E i programmi? Per le “chiacchiere” c'è ancora tempo. Francesco del Rosso
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COSTRUIAMO UN NUOVO PROGETTO POLITICO PER MOLFETTA! La nostra città ha conosciuto negli ultimi 3 anni un profondo degrado nella vita sociale, civile, culturale ed economica. La destra dimostra di non essere in grado di assolvere a questa missione. E, dunque, tocca al centrosinistra esserne capace. Insomma: la destra propone in realtà una società di individui soli, in cui ciascuno è in competizione contro tutti. Chi è più forte, vince. Chi è più debole, soccombe. E la vita quotidiana di ognuno è più arida, più dura, più precaria. Compito nostro in questa fase dunque é quello di applicarci in una lettura attenta di ciò che sta accadendo cercando di scavare dentro i fenomeni più di fondo dei processi politici e sociali per poi collocare noi, la sinistra, su una linea chiara per un'opposizione che si ponga l'obiettivo concreto di scalzare questa destra dal governo dell'Italia, della Regione e della nostra città. Siamo all'inizio di una riflessione e noi dovremmo concentrarci solo su alcuni elementi di analisi che crediamo rilevanti di questa fase e permettere poi intorno a questi anni di sviluppare con il contributo di tutti una discussione. Noi riteniamo che si debba ripartire da alcuni fattori che denotano l'inconcludenza dell'attuale Amministrazione. Riteniamo che l'ospedale sia una priorità della nostra città (vedi il Piano di Riordino Ospedaliero); il lavoro sia un diritto di ogni cittadino (vedi l'aumento degli inoccupati e la crisi della marineria); la casa non deve restare un miraggio dei molfettesi (anche per arginare i flussi migratori di concittadini nelle città limitrofe e l'impoverimento economico, culturale e sociale della nostra città) e non per ultimo l'annosa crisi dei settori commerciali e artigianali, che vede nella nostra città un calo notevole del reddito comunale. I punti precedentemente evidenziati dovranno essere quindi interpretati come il punto di partenza da cui formare una soggettività politica più forte e consapevole all'interno del centrosinistra. Con essa dovremo confrontarci e collocarci nella società cittadina, cercando di iniziare una nuova stagione di partecipazione attiva e di cultura sociale. Chiediamo dunque ai partiti di centrosinistra di organizzare nei prossimi mesi una conferenza mirata a ricostruire il centrosinistra nella nostra città. Tale appuntamento dovrà essere il momento e l'occasione per riallacciare i rapporti e per crearne di nuovi con il mondo esterno, rappresentato non soltanto dalle tradizionali forme di rappresentanza sociale, che a volte assume tratti corporativi, ma anche dal mondo della ricerca, della cultura e dei nuovi lavori. Il nostro obiettivo sarà allora quello di definire i confini del modello attuale di rappresentanza, avendo coscienza che questo non è più in grado di raffigurare la società nel suo complesso. Facciamo questa proposta perché crediamo che sia nostro compito, della Sinistra, quello di assicurare opportunità ad ogni individuo e garantire anche tutte le classi non rappresentate, con particolare attenzione ai deboli di oggi, avendo la capacità di coniugare la tutela dei diritti civili e sociali, con la spinta e l'incoraggiamento allo sviluppo e all'innovazione, per arrivare ad un ricompattamento della sinistra e rovesciare certe logiche di malversazione che oggi ritornano più che mai attuali.
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