L'ultimo scempio: l'arredo urbano di Corso Umberto per un percorso ad ostacoli
È l'ultimo scempio nel segno del cattivo gusto e dell'ignoranza. Il sindaco afferma sempre di voler rendere la città più bella, ma dovrebbe affidarsi a progettisti con un gusto estetico un po' più... raffinato. Oggi, invece, assistiamo a una delle ultime brutture che sono state compiute nella nostra città dopo quelle del rifacimento di alcune piazze, prima fra tutte piazza Principe di Napoli da Quindici ribattezzata Piazza dei Puffi con annesso orinatoio. A questa andrebbe assegnato l'oscar della bruttezza. Ora anche Corso Umberto si avvia su questa strada. Ma chi ha avuto l'infelice idea di togliere le piante, già rovinate e danneggiate, ma sicuramente di aspetto più gradevole dei pannelli per il salto ad ostacoli collocati nelle ultime settimane. Sarà che allo stadio Paolo Poli, la pista di atletica non è sufficiente, ma realizzare una pista ad ostacoli in pieno centro non si era mai visto. Ma volete mettere la voglia di stupire? I nostri esperti di arredo urbano ci sono riusciti ancora una volta. I pannelli oltre ad essere brutti, sono anche utilizzati come plance pubblicitarie, sempre in omaggio al buongusto e alla gradevolezza di quello che una volta veniva definito il salotto di Molfetta. Con chi è stato “concertato” questo allestimento? Con i commercianti locali, che, in crisi di vendite, pensano forse di riempire le plance con la pubblicità dei propri prodotti, oppure con qualche commerciante che alla sua attività ha trovato comodo e lucroso aggiungere anche quella di gestore di plance pubblicitarie? E' forse una cambiale elettorale da pagare a qualcuno? Sono consapevoli i negozianti di Corso Umberto che potrebbero ritrovarsi davanti alle loro vetrine i pannelli pubblicitari del Fashion District o della Mongolfiera, che invitano a lasciare il Corso per raggiungere i centri commerciali? Oltre al danno, si aggiungerebbe la beffa. Non ci risulta, infatti, che i commercianti abbiano protestato per questo nuovo arredo urbano, allora vuol dire che, come abbiamo sempre sospettato, sono autolesionisti e fanno solo harakiri. Caro sindaco, un rimborso spese per inviare i suoi tecnici dell'arredo urbano nelle città vicine, non costa poi tanto, perché un giro turistico negli altri centri storici potrebbe essere un buon investimento: basterebbe solo copiare qualche idea. Non ci vuole molto a trovarne di migliori di quelle nostre. Confessiamo la nostra ignoranza in materia di arredo urbano di avanguardia, ma quelle plance sono proprio orribili. L'ultimo scempio in questa città, ormai affidata all'estro di qualche buontempone che si diverte alle nostre spalle.