Recupero Password
L’INTERVISTA. Tommaso Minervini: le opposizioni hanno un rapporto conflittuale con me Il sindaco: “porto sbloccato siamo alla fase 2 Sporcizia, linea dura Passo intere giornate a sanare gli errori del passato”
15 gennaio 2018

A poco più di cinque mesi dall’insediamento del nuovo Consiglio comunale, Quindici ha voluto incontrare il sindaco Tommaso Minervini per fare il punto su alcune questioni che animano il dibattito in città. Partiamo dall’annosa vicenda del porto. Come mai, nonostante i diversi annunci, apparentemente è ancora tutto fermo? «Tutta la complessa vicenda del porto poggia su tre pilastri fondamentali: quello progettuale, quello finanziario e quello contrattualistico dei lavori. Due li abbiamo risolti, quello progettuale e quello finanziario. Ora stiamo lavorando alla questione contrattuale. È già una grande svolta l’aver ricondotto tutta la procedura progettuale nell’ambito della piena legittimità con l’approvazione, da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici in assemblea plenaria, del progetto di completamento del porto, così come chiesto dalla Procura al momento del dissequestro. La Procura, quando sequestrò il cantiere, disse che bisognava fare delle opere di sicurezza e dette mandato al suo custode giudiziario di preparare tutto. Tanto è vero che fu dato incarico agli stessi progettisti di fare il progetto di messa in sicurezza. Nel maggio 2015, con il dissequestro, l’intero cantiere venne riconsegnato al Comune con la prescrizione di rifare il progetto complessivo dei lavori, con priorità al progetto di messa in sicurezza. Il Sindaco Paola Natalicchio presentò il progetto di messa in sicurezza per oltre 7 milioni, ma il Consiglio Superiore lo bocciò. Il Comune, allora, chiese chiarimenti alla Procura in merito alle prescrizioni, la Procura rispose dicendo che per progetto di completamento non poteva che intendersi l’intera riprogettazione dell’opera con priorità alla messa in sicurezza. Il Commissario straordinario presentò un altro progetto, da 23 milioni, ma sempre concentrato solo sulla messa in sicurezza. A luglio 2017 stavano per bocciare anche quel progetto ma, come nuova amministrazione, chiedemmo di temporeggiare per poter leggere la documentazione». Qual era l’inghippo? «Il progetto doveva essere fatto per l’intero (non solo per la messa in sicurezza, ndr) e questo non era mai stato fatto». Il rifacimento complessivo comporta una nuova approvazione da parte della Regione? «No, perché il Consiglio Superiore, in seduta plenaria, riassume tutti gli enti: Regione, Corte dei Conti, Ministero dell’Ambiente, Demanio, Avvocatura di Stato ecc.». La Procura come si pone? «Abbiamo fatto ciò che la Procura chiedeva: rifare la progettazione complessiva, con priorità alla messa in sicurezza e farla approvare agli enti preposti. Questa approvazione l’abbiamo avuta, quindi abbiamo adempiuto alla prescrizione che a maggio 2015, la Procura aveva fatto al Comune di Molfetta. Ho notiziato il procuratore che ciò è successo. La progettazione complessiva imponeva la copertura totale, quindi ho dovuto rivedere tutti i conti del bilancio comunale, relativi alle 12 leggi di finanziamento. Ho assicurato la copertura di tutto il progetto. Chiederò il dissequestro delle somme del mutuo». Copertura assicurata dai fondi per il porto? «Come arrivai feci una direttiva con cui ho congelato l’utilizzo di quei fondi del porto, proprio perché sapevo che bisognava mettere da parte quelli necessari. Ora ho fatto la ricognizione di tutti quei fondi, abbiamo messo da parte le somme necessarie al completamento, ciò che residua lo utilizziamo». Tempi per lavori? «Dobbiamo incontrare presto Capitaneria di Porto e Procura per fare lavori che possiamo chiamare di “somma urgenza”, che non sono ancora quelli di messa in sicurezza. È necessario fermare il fenomeno che sta interessando la struttura, notevolmente ridotta dal settembre 2013 ad oggi. In pratica “puntellare” l’esistente per impedirgli di franare. Come, lo diranno i tecnici e si procederà con un’ordinanza sindacale. Stiamo facendo le video-ispezioni e la parte finanziaria è assicurata. Mi auguro, poi, di risolvere in un paio di mesi la questione contrattuale. Ho già avuto degli incontri con l’ANAC (autorità nazionale anticorruzione): ora è necessario capire cosa fare sul piano amministrativo, contrattualistico, avendo già sistemato la parte progettuale e finanziaria del porto commerciale». Qual è l’ostacolo maggiore? «La questione più delicata è capire il rapporto del Comune con il contratto in essere con la CMC, che nessuno ha mai messo in discussione: dal momento del sequestro ad oggi non c’è stato alcun atto comunale che ha chiuso il contratto, imputato delle responsabilità, nulla. A tale proposito sono in contatto con l’ANAC. E quindi io mi orienterò in relazione al parere dell’Autorità Anticorruzione che riceverò. Sto ancora formalizzando la richiesta, i tecnici, per esempio, stanno quantificando le opere del vecchio contratto con le opere del nuovo progetto. Ottenuto il parere dall’ANAC, la questione del porto è chiusa». E la variazione del porto turistico? «È un altro capitolo. Quanto detto sinora riguarda i lavori del porto commerciale. La Procura si è sempre occupata della parte commerciale, del cantiere di lavoro, dell’appalto. Va distinto il piano regolatore del porto, che si occupa del porto commerciale, del porto turistico, dei cantieri navali e del porto peschereccio. Avendo chiuso la partita del porto commerciale sul piano progettuale e finanziario, abbiamo la chiarezza delle risorse che possiamo destinare agli altri settori. I fondi rientrano nelle leggi esistenti, sono fondi che vanno recuperati però mentre per il commerciale avevamo un contratto, qui non abbiamo nulla. Dobbiamo fare i progetti. E proprio oggi (12 gennaio, ndr) comincia l’interlocuzione per la progettualità. C’è una legge regionale che prevede la possibilità di allocare i porti turistici in posizioni diverse da quelle previste nei piani regolatori portuali, purché non ne mini la sostanzialità della programmazione. A decidere è una commissione regionale. In sostanza, noi presenteremo il progetto, e chiederemo alla Regione di dichiarare questo progetto in variante non sostanziale del piano regolatore portuale, per evitare di riapprovare il piano regolatore, che richiederebbe anni di tempo». E in questo scenario come si colloca la progettazione proposta nel bando Europan, che prevedeva interventi sui cantieri navali, sul lungomare di levante e di ponente? «Tutto questo si incastra in quella serie di progetti, i cosiddetti waterfront, che stiamo portando avanti. È in corso la progettualità». Veniamo alla questione rifiuti. Dopo il blitz che andava fatto per superare l’emergenza, la realtà è ancora quella di una città sporca. Come rimediamo a questa situazione? «Non potevamo vivere in straordinarietà, bisogna impostare un discorso ordinario. Ci stiamo dotando di telecamere controllate in remoto. Avremo delle telecamere che ci lanceranno degli alert ogni volta che ci sarà un’infrazione. Meccanismi tecnologici dedicati non solo all’abbandono di rifiuti, ma anche al fenomeno della sicurezza. A questo è legato anche il trasferimento del comando della Polizia Locale nella nuova sede, dove creeremo una “sala regia” operativa». Non c’è il rischio che spostando il comando dal centro cittadino, la presenza della polizia locale non venga più avvertita dai cittadini? «La presenza non si vede dalla sede, ma dagli interventi. Intanto procederemo alle assunzioni, stiamo provvedendo al riassetto del comando, lo doteremo della tecnologia avanzata, un comando di polizia con telecamere sparse in tutta la città che daranno la possibilità di pronto intervento immediato. Non potendo disporre di 80 – 100 vigili, creeremo una sala regia operativa all’avanguardia che permetterà di far intervenire immediatamente la pattuglia di turno». I costi di queste operazioni? «L’appalto è già contrattualizzato, abbiamo vinto un finanziamento di 200mila euro e stanziato da voci di Bilancio del Comune 150mila euro. Oltre ai servizi che saranno finanziati con le multe (rilevatori elettronici di velocità, ecc.)». Ma questo risolverà il problema della sporcizia? Ad esempio la questione dei mastelli: in tanti non li usano più, si servono solo di buste di plastica, anche per il cattivo messaggio lanciato da lei in campagna elettorale annunciando la sparizione dei mastelli. «Apriamo la terza isola ecologica in via Spadolini, portiamo lo sconto massimo da 30 a 60 euro (lo raddoppiamo), mettiamo le telecamere, faremo anche degli interventi sperimentali di ricezione della raccolta differenziata nelle zone periurbane, dove collocheremo alcuni cassonetti utilizzabili con delle schede. Per i mastelli dobbiamo riaprire un discorso di comunicazione culturale. Stiamo pensando di coinvolgere gli amministratori di condominio, prima con avvisi, azioni di sensibilizzazione nei confronti dei capocondomini che stiamo preparando con dei ragazzi. Se non funzionerà, scatterà un’ordinanza e la multa sarà fatta a tutto il condominio. Ma noi puntiamo sul discorso della sensibilizzazione nelle scuole. Non dimentichiamo che abbiamo una raccolta differenziata che, ad oggi, punta al 74-75%, consentendoci di risparmiare l’ecotassa. Al di là della percezione generale, c’è, purtroppo, una sparuta minoranza che ha questo fenomeno di inciviltà. Non dimentichiamo che la discarica di Massafra (dove vengono conferiti i rifiuti indifferenziati, ndr) ci chiede oggi ben 140 euro a tonnellata, più i costi per il viaggio». Quali sono le prospettive per la storia infinita dell’impianto di compostaggio? «Stiamo aspettando la definizione con la Regione Puglia. Mi auguro questo mese di farlo e di riprendere i lavori, che nel frattempo sono lievitati di un altro milione di euro. Stiamo ricucendo tutte queste impasse del passato». A cosa è dovuto questo aumento di costi per l’impianto di compostaggio? «A innovazioni e adattamenti tecnologici dell’impianto che non erano previsti». Quali sono i tempi previsti? «La conferenza di servizio del VIA regionale è già a buon punto. Si sta definendo il piano finanziario con le tariffe. Mi auguro che in un mese si possa chiudere la partita e iniziare i lavori». Cosa replica a chi afferma che il Sindaco ha troppe deleghe, non può farcela a seguire tutto? «Non è una questione di deleghe, perché un Sindaco comunque deve coordinare e controllare tutto, tanto è vero che nella legislazione gli assessori sono indicati come collaboratori del Sindaco. Quello di coordinare tutto è un obbligo di legge ed è, comunque, una mia impostazione di lavoro, perché tutto deve rientrare in una visione unitaria, non devono essere scollegati i lavori pubblici dai servizi sociali e così via. Ad esempio, i cantieri di servizio, che prima rientravano nelle scuole, ora li stiamo dirottando verso i lavori pubblici, verso la bonifica del territorio, li stiamo mettendo nel cimitero, nelle villette. Bisogna avere una visione d’assieme. Poi io mi sono tenuto quello che so fare: il bilancio». Qual è la situazione del bilancio e delle casse comunali? «Attualmente le casse comunali stanno bene perché hanno la massa enorme dei finanziamenti del porto, ma il problema è l’equilibrio nella parte corrente delle spese. Io quest’anno non voglio aumentare le tasse». Nell’incontro con la città a 150 giorni dall’insediamento, lei ha assicurato una rilancio del settore urbanistico. «Come dissi quel giorno, gennaio sarà il mese dell’urbanistica. Stiamo definendo il bilancio questa settimana, penso la prossima di chiuderlo. Poi affronteremo i dossier dell’urbanistica. Io, nella mia vita di amministratore, mi voglio ascrivere l’orgoglio di aver lavorato in punta di diritto. Ecco perché voglio vedere tutto e controllare tutto: ciò che è legittimo e risponde ai piani si fa, ciò che non è legittimo non si fa. Anche l’urbanistica, se ha i canoni della legittimità, del buon senso, del rispetto delle normative ambientali, si fa, altrimenti no. Riprenderemo anche il piano delle coste, che sbloccherò nei prossimi mesi, e lo stesso piano dell’agro». Qual era l’ostacolo al piano delle coste? Era rimasto fermo, con tutte le osservazioni delle autorità di bacino. Deve ancora essere adottato sul piano urbanistico, perché fu adottato soltanto sul piano della valutazione di impatto ambientale. Quindi è un’altra questione sospesa. E il Piano dell’agro? lo riprendiamo: ciò che è fuori dalla legittimità sarà eliminato. Quando si fa l’amministratore si devono fare anche cose che non piacciono ma che sono legittime. In questi mesi non ho fatto altro che sanare procedure sospese, come la pista di atletica, la questione della viabilità con l’ANAS A proposito di viabilità. Ci sono lavori in corso nei pressi di via Bisceglie. Sono quasi completati i lavori sulla strada che dal cimitero porta a via Bisceglie. Dall’uscita su via Bisceglie si allarga la strada che va verso l’incrocio con la zona industriale, ci sarà il grande rondò e sarà ripresa la viabilità verso il porto. E per la viabilità cittadina e parcheggi cosa è previsto? Stiamo valutando dei project financing di parcheggi al centro, sotterranei. Inoltre partiranno a breve una serie di lavori pubblici che riguarderanno, tra l’altro, corso Umberto e piazza Principe di Napoli». Ci sono state polemiche a proposito delle nomine effettuate. Non era più semplice evitare l’avviso pubblico se la nomina era fiduciaria, senza creare illusioni negli altri partecipanti? «La legge impone questo procedimento e lo impone perché tutti devono sapere che il Sindaco sta facendo questa cosa. E poi sceglie. La legge dice così». La maggioranza perde pezzi, con l’uscita della lista civica di Spadavecchia? «No, sul piano politico istituzionale, avevo 16 consiglieri e ho 16 consiglieri». Moltiplicare le nomine, come avvenuto all’Asm, serve anche a tenere compatta la maggioranza? «Tenete presente che abbiamo risparmiato. L’amministratore unico (nelle municipalizzate, ndr) costava più di quanto ne costano tre e, per lo meno, assicuriamo una collegialità, un confronto. C’è un rapporto conflittuale con le opposizioni. È un po’ un gioco delle parti? «In realtà sono le opposizioni che hanno un rapporto conflittuale con me. Ho perso la pazienza solo una volta in Consiglio comunale. I problemi di oggi sono il portato di errori di anni. Stiamo sanando una situazione terrificante. Molfetta, ad esempio, parte da meno 13 milioni di euro (il deficit lasciato dal sindaco Antonio Azzollini). Ho passato questi primi mesi solo a sanare gli errori degli altri». © Riproduzione riservata

Autore: Isabella de Pinto
Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet