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L'anima attesa, film dedicato a Don Tonino Bello, sabato 20 e domenica 21 aprile, in programmazione a Molfetta
10 aprile 2013

MOLFETTA - Nata con l’intento di promuovere la cultura come prioritario motore di sviluppo, Linea d’Onda conclude il suo itinerario “invernale” con due appuntamenti, riportando a Bari Lenòr, uno straordinario racconto dedicato alla rivoluzionaria napoletana del ‘700, Eleonora de Fonseca Pimentel, sabato 13 e domenica 14 aprile, presso la Vallisa. E ospitando nella sua casa, a Molfetta (vico Campanile 6), il medio metraggio che ha sostenuto con Pax Christi, diretto da Edoardo Winspeare, dedicato a don Tonino Bello: L’anima attesa (sabato 20 e domenica 21 aprile), a vent’anni dalla scomparsa del vescovo pugliese.
Con più di trenta appuntamenti promossi, il sostegno al film, la realizzazione con Libera di uno spot contro il voto di scambio, una serie d’incontri con scrittori e studiosi intorno a temi e problemi del nostro tempo, Linea d’Onda testimonia un impegno per la cultura totalmente indipendente, capace di autofinanziarsi e di raccogliere la complicità appassionata di artisti e spettatori, nel comune intento di una decisiva bonifica culturale.

BARI LA VALLISA, Auditorium diocesano, via Vallisa, borgo antico, 13 aprile ore 21,00 e 14 aprile 2013 ore 19,00. D I A G H I L E V, LENOR di Enza Piccolo, Nunzia Antonino e Carlo Bruni, con NUNZIA ANTONINO, regia CARLO BRUNI, dedicato a Eleonora de Fonseca Pimentel. E' opportuno prenotare (info.lineadonda@gmail.com - 338 1425827) una iniziativa promossa in collaborazione con mirarte associazione culturale.

“Sono nata il 13 gennaio 1752. Sotto il segno del Capricorno. Credo nell’influsso delle stelle sul destino delle persone. Sono state le stelle a suggerirmi: continua, va’ avanti. E io, sin da piccola, sono stata curiosa, testarda, perseverante: pronta a prendere tempo, per poi esplodere all’improvviso. Da ragazza avevo due occhi di fuoco, ero sincera, fervida, non capivo il cinismo, volevo che le cose migliorassero, credevo che potessero migliorare, e non solo per pochi. Ero disposta a rinunciare ai miei privilegi. Forse ero ingenua. Ho combattuto.”

Introdotti da un racconto di Enza Piccolo e guidati dalle voci di tanti illustri ammiratori (da Enzo Striano a Dacia Maraini, da Susan Sontag a Maria Antonietta Macciocchi), abbiamo conosciuto Eleonora de Fonseca Pimentel. L’incontro è stato folgorante. Portoghese d’origine, napoletana d’adozione, Eleonora fu poetessa, scrittrice e una delle prime donne giornaliste in Europa. Una figura decisiva per la storia del nostro paese ed in particolare del sud. Protagonista nei moti partenopei del 1799 e di quell’effimera repubblica meridionale, condusse un’esistenza esemplare, appassionata e faticosa, che ci parla ancora oggi, con grande forza, di libertà e giustizia, di amore e dignità. Gli straordinari sommovimenti che stanno mutando il profilo di paesi come l’Egitto e la Siria, la crescente indignazione che anima movimenti europei, il disagio che attraversa l’Italia, disegnano un panorama in cui la storia di questa donna, insieme a quella di molti suoi compagni di viaggio (moltissimi i pugliesi, da Emanuele De Deo, a Ignazio Ciaia, a Ettore Carafa), sembra collocarsi perfettamente. Questo spettacolo prova ad evocarne il senso.
Eleonora combatté sino al patibolo la volgarità e l’inganno, l’ignoranza e la barbarie. Raccontarla significa non solo rendere omaggio ad una grande antenata, ma invitarla a guidarci ancora sul sentiero di questo tempo difficile.
 
In aprile Lenòr tornerà a Napoli, ospite della Galleria Toledo, dal 25 al 28
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