Recupero Password
L'affannosa ma irrinunciabile ricerca della verità Festa di S. Francesco di Sales. Rapporto tra informazione laica e religiosa
15 febbraio 2004

Per la ricorrenza di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, l'Ufficio diocesano di comunicazioni sociali ha organizzato, presso il Seminario vescovile, un dibattito dal titolo “Relazione tra informazione religiosa e laica”. Relatore principale Fabio Zavattaro, vaticanista del Tg1, introdotto da mons. Domenico Amato, direttore dell'Ufficio diocesano comunicazioni sociali. Presente anche il vescovo, Mons. Luigi Martella. La diocesi non è esclusivamente un'entità religiosa, ma anche il luogo dove la cultura può trovare spazio e incontrarsi con la società. In quella che comprende Molfetta, Ruvo, Giovinazzo, Terlizzi ci sono sia testate giornalistiche religiose che laiche, a dimostrare l'esistenza di un pluralismo dell'informazione. Da questa constatazione ha tratto spunto mons. Amato per porre questa domanda: “Qual è il rapporto tra l'informazione religiosa e laica?”. Secondo Zavattaro non c'è gran diversità, entrambe devono fornire notizie, cercando di percorrere un cammino comune, quello della verità. La notizia deve essere descritta tenendo presenti i fatti. La difficoltà del giornalista è di raccontare gli avvenimenti in modo veritiero e rispettoso dell'altro. Non è scontato ricordare che, quando si comunica, bisogna sempre considerare il proprio interlocutore. Secondo Fabio Zavattaro ci sono tre momenti importanti nella comunicazione: il primo è rappresentato dal gesto, il secondo dal segno ed il terzo dalla parola. Quest'ultima va espressa chiaramente, il rispetto dell'altro comporta l'utilizzo di codici interpretativi comuni. Il compito del giornalista è di essere a metà strada tra fonte e ricevente, solo in questo modo si realizza la completezza dell'informazione. L'avvenimento religioso in un giornale laico va narrato, quindi, nella sua essenzialità, nella sua verità. Il comunicatore che ha alle spalle un'esperienza religiosa ha un compito più difficile rispetto al comunicatore laico, perché deve porsi il problema di “sposare l'altro”. Ciò non toglie che, in entrambi i casi, non si debba temere di dare la notizia e di raccontare, senza essere un megafono acritico. “Non esiste una notizia di destra e di sinistra - ha continuato il vaticanista - ma una notizia fatta bene o fatta male”. Inoltre, non bisogna cadere nel tranello delle televisioni commerciali che hanno come obiettivo quello di vendere la notizia. L'avvenimento va analizzato, approfondito, ricorrendo anche alla consultazione di internet, perché oggi la comunicazione non ha più confini, ma è globale. Anche la notizia religiosa ha una gran risonanza, un esempio è quello del Giubileo. L'informazione religiosa non è solo messaggio, ma va oltre perché coinvolge tutti gli ambiti della società. Infatti, la figura del vaticanista nacque con il Concilio Vaticano II, per diffondere le notizie del Vaticano. Non va dimenticato, ha sottolineato il vescovo Martella nel suo intervento conclusivo, che la parola “Vangelo” ha proprio il significato di dare la notizia. “Raccontare cercando di mediare la buona notizia – ha inoltre affermato mons. Martella -. L'informazione deve essere anche formazione delle coscienze”. Il saluto finale del sindaco ha ripreso proprio queste parole, ricordando, quindi, la grande responsabilità dei giornalisti. Alessandra Palmiotto
Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet