Inizia la campagna elettorale del centrodestra a Molfetta con il ritornello della riduzione delle tasse
MOLFETTA - E' iniziata la campagna elettorale del centrodestra per le elezioni politiche e quelle amministrative e il sindaco Antonio Azzollini che si dovrebbe dimettere la prossima settimana (partecipa su Quindici on line al sondaggio sulle dimissioni, ndr), tira fuori il cavallo di battaglia della riduzione delle tasse che sarà il leit motiv di Forza Italia per vincere le elezioni.
Ed ecco i primi comunicati stampa che fanno da sostegno alla campagna elettorale per lui e per l'assessore Corrieri, il quale, rimasto senza partito e con la denuncia pendente di De Cosmo, cerca di accreditarsi per candidarsi alle amministrative, non si sa ancora in quale partito.
E così l'ufficio propaganda del Comune (che dovrebbe cessare le proprie funzioni contemporaneamente a quelle del sindaco, altrimenti ci sarebbe un conflitto di interessi) informa che “restano invariate le aliquote dell'addizionale Irpef e dell'Imposta comunale sugli immobili (Ici).
Ecco il comunicato-propaganda:
«A pochi giorni dalla decisione di non aumentare le imposte per i servizi pubblici (l'imposta sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, l'imposta sull'occupazione del suolo pubblico e l'imposta sulla pubblicità restano invariate ai livelli del 2007), il Consiglio comunale di Molfetta ha deliberato, su proposta dell'Amministrazione, di non aumentare tutte le altre tasse comunali.
Le aliquote dell'addizionale Irpef e dell'Ici (l'imposta comunale sugli immobili) relative all'esercizio amministrativo 2008 rimarranno quindi ferme a quelle stabilite nel 2007».
E l'assessore al bilancio Mimmo Corrieri, in coro: «Il risanamento del bilancio comunale ha evitato l'aumento automatico dell'addizionale Irpef al valore massimo possibile, ipotesi prevista come sanzione dalla stessa Legge Finanziaria. Rispetto a una situazione nazionale caratterizzata da un inasprimento del carico fiscale sia sulle imprese sia sulle famiglie, la scelta del Comune di Molfetta di non aumentare le tasse rappresenta bene la cifra degli sforzi di rigore e risanamento realizzati dal questa amministrazione».
Ecco i dati diffusi dal Comune: l'addizionale comunale Irpef resta ferma allo 0,5 per cento per i redditi superiori alla soglia dei 7.500 euro fissati dalla Legge Finanziaria, mentre l'esenzione piena varrà per i redditi inferiori a tale soglia. A tal proposito giunge una rassicurazione da parte dell'assessore Corrieri: «A seguito di una ricognizione fatta dagli uffici e considerate le detrazioni consentite dalla legge, abbiamo verificato che tutti i redditi legati alle pensioni minime rientrano entro la soglia dei 7.500 euro: non ci sarà, quindi, nessun aggravio fiscale sulle fasce di reddito più basse».
L'aliquota Ici resta ferma al 4,5 per mille per le abitazioni principali e loro pertinenze possedute da persone con residenza a Molfetta. L'applicazione dell'aliquota del 7,5 per mille si applica invece per una sola unità immobiliare posseduta da soggetti non residenti a Molfetta e da questi tenuta a disposizione e per le unità immobiliari locate con contratti di locazione pluriennale regolarmente registrati. «Abbiamo lasciato invariati anche i valori venali per le aree fabbricabili – continua l'assessore Mimmo Corrieri –, il che significa che non solo le aliquote restano invariate ma anche i valori imponibili non subiranno aumenti, sicché ciascun cittadino pagherà gli stessi importi di Ici che pagava l'anno prima. Tutto questo, è bene sottolinearlo, si è reso possibile grazie al risanamento del Bilancio comunale e al rispetto del Patto di stabilità interno imposto dalla Legge Finanziaria».
Ora si attende la risposta dell'opposizione di centrosinistra, colta di sorpresa da queste impreviste elezioni, per cui sta cercando di organizzarsi (soprattutto il Partito Democratico che domenica eleggerà il direttivo) e di contrapporre altri argomenti a quelli del sindaco e del centrodestra in vista di questa campagna elettorale che si annuncia molto accesa e soprattutto molto incerta: non si puo dare nulla per scontato da una parte e dall'altra.